Capitolo 18 • UNA LEZIONE DI TRASFIGURAZIONE INSIEME AI GRIFONDORO

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Sirius marciava a passo levato verso la sala comune di Grifondoro, con l'intenzione di parlare a riguardo del nuovo amico di Mary con i suoi migliori amici. Si fermò di fronte al ritratto della signora grassa

«parola d'ordine, prego» disse lei

«bizzecole»

Il ritratto si aprí, facendo da porta conducente verso la sala di Grifondoro. Appena arrivato, Sirius salí le scale verso i dormitori, senza guardare chi cera e chi no, battendo forte i piedi nei gradini di legno. Aprí la porta, sbattendola, facendo così balzare sul posto i tre ragazzi all'interno, che stavano facendo i compiti che non avevano svolto durante le vacanze.

«ciao Sir, come mai se qua? Non dovevi uscire con Mary?» chiese James

«lascia stare... Ora ha un nuovo amico, Hunter Johnson, quindi non è potuta uscire» disse Sirius rabbioso

«e immagino che a te non piaccia»

«no!»

«non è che sei geloso?» chiese Peter

«no, cioè credo... Il fatto è che Mary a inizio anno scolastico si ingelosiva sempre, credendo che potessi dimenticarla, e ora è lei che si dimentica di me, stando con quel viziato, che si crede superiore perché è un "purosangue" secchione» rispose Sirius sedendosi su uno dei letti dai drappi rosso granato.

«secondo me dovresti parlare con lei e chiarire, specie perché si vede che avete un rapporto speciale, e non parlo di un legame di sangue; abbiamo notato tutti che siete più di semplici cugini» disse Remus offrendogli in seguito del cioccolato

Sirius accettò, prendendo il pezzo di cioccolato offerto da Remus.

Passarono i giorni. Sirius, nel mentre cercò di parlare con Mary, ma lei lo evitó in tutti modi, non facendosi trovare da nessuna parte. Ma Sirius, non demordeva. Ormai, quella mattina, sarebbero iniziate le lezioni, e per pura coincidenza quel giorno, alla prima ora, i Grifondoro del primo anno avrebbero avuto una lezione con i serpeverde. Non c'erano più scuse, e stavolta Mary non avrebbe più evitato il grifone con quei modi misteriosi.
Sirius quel giorno fu talmente motivato a fare pace con Mary che fu uno dei primi a entrare in aula, nonostante non fu tanto amante di trasfigurazione, specie perché non andava tanto a genio alla McGrannit, l'insegnate di trasfigurazione. Ma Mary non sembrò arrivare. Persino le sue amiche Brittney, Melanie e Charlie avevano preso posto, ma di Mary nemmeno l'ombra. Sirius, che era sul punto di perdere la speranza, guardò i suoi amici, in cerca di conforto, che gli fecero un gesto con il pollice in su. Ma ad un tratto la porta si aprí con un tonfo, e una serpeverde dalla divisa sbarazzina entró velocemente in aula a capo chino. Sirius ci mise poco a capire che era Mary. La McGrannit squadró Mary da testa a piedi e disse incredula

«signorina Black, cielo, che gli è successo? Non ha mai fatto ritardo ad una lezione! E vogliamo parlare del modo in cui è conciata?»

«mi scusi pro-ofessores-sa... Mi sono svegliata in ritardo»

«ah, sta volta chiuderò un occhio... Prenda posto vicino al signorino Black, signorina» disse la professoressa

Mary guardò con timore di sfuggita suo cugino.

«certo, signora professoressa» disse con voce tremolante.

Mary prese posto vicino a Sirius, come se nulla fosse, nel mentre che la spiegazione ebbe inizio. Sirius notò del suo modo di giocherellare nervosamente con la bacchetta. Nessuno se ne accorse, ma cera molta tensione tra di loro. Sirius cercò di rompere il ghiaccio bisbigliandoli un

«hey»

Mary lo sguardó veloce con uno sguardo pietrificante, e lo ignoró.

«hey, smettila di evitarmi» continuò Sirius

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora