CAPITOLO 66 • PADRE E FIGLIO

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Regulus Black percorreva la lunga scalinata di Casa Black che portava al piano superiore, verso la sua stanza.
Si asciugò con il polso le lacrime amare sul viso, nel mentre che Berenice lo richiamava da dietro alle spalle.

Aprí la porta della sua stanza, con il suo nome scritto sopra in oro.
La chiuse sbattendola con forza, lasciando la sorella gemella fuori in corridoio.

«Regulus! Apri questa maledettissima porta, adesso!» disse la Ragazza sbattendo i pugni sul legno scuro.

«lasciami stare Berenice!» disse il ragazzo nel mentre che tratteneva le lacrime a stento.

Berenice stava per prendere la propria bacchetta per lanciare un incantesimo per aprire la porta anche se non poteva per via delle regole del ministero, ma giusto in tempo arrivó sua nonna Walburga, con Mary e Hunter alle calcagna.

Berenice non ebbe il tempo di dire niente che la donna prese la bacchetta e disse

«Alohomora!».

La porta si aprí e le due Black entrarono. Berenice nel mentre rimase sola nel corridoio con lo zio, che disse

«non è in questo modo che volevo che tu sapessi che io e tua madre stavamo insieme tempo fa... Mi dispiace non avervi detto tutto prima...»

«quindi...è così...? Lei ti ha lasciato per salvare Sirius?»

«si, e credo che questo gli faccia onore. Non devi vederla come una brutta cosa questa, tua madre ha sofferto molte volte per varie situazioni o persone, e una di queste è stata la disederazione di tua zia Andromeda: dopo aver perso sua sorella, non poteva perdere suo cugino. In pochi avrebbero fatto quello che ha fatto lei. Io sono fiero di lei, nonostante tutto questo abbia risentito sul nostro futuro insieme».

Intanto dentro la stanza di Regulus Walburga urlava a squarciagola al nipote, dicendogli quanto avesse sbagliato. Mary la interruppe e disse guardando al di fuori della finestra della stanza

«sai, mio padre non mi ha mai voluto bene. Non ero nei suoi piani, la mia nascita avvenne senza essere voluta. Non mi ha mai rinnegato per il semplice fatto che una figlia in più possa sempre portare più guadagno in famiglia con un eventuale matrimonio. Prima ero solo questo per lui: una merce di scambio, una pedina per i suoi affari di famiglia, un piccolo problema di cui sbarazzarsi al più presto, nient'altro. Non ho mai detto a voi della storia con Hunter e ho sbagliato. Io amavo Hunter, è stato come il mio... Primo amore. Per lui provavo forte emozioni, e mio padre lo aveva da subito intuito. I nostri genitori avevano giocato sui nostri sentimenti, usando la nostra relazione come guadagno. Sognavo di sposarlo e mettere su famiglia con lui, ma solo quando volevo io, e non mio padre o mio suocero. Quando l'ho lasciato... Ho passato un brutto periodo. Sirius mi era vicino, ma il peso sulla coscienza di avergli fatto del male è stato distruttivo. Tuo padre mi aveva addirittura detto che se volevo potevo tornare a frequentarlo, anche di nascosto, ma ho rifiutato. Quando ho scelto di sposare Sirius, tuo nonno non l'ha presa bene. Quel poco interesse che provava per me ha smesso di esistere, per lui ero diventata una vergogna, la pecora nera di famiglia assieme al suo nipote, ormai diventato genero. Dopotutto non ero mai stata il suo orgoglio, anche perché lo sapevano tutti che aveva solo occhi per Bellatrix, la sua figlia perfetta».

«perché mi dici questo? A cosa dovrebbe servirmi sapere che il nonno non ti voleva bene? Cosa dovrebbe centrare con il rapporto tra me e Sirius?» chiese Regulus.

Mary sorrise tristemente e disse

«Mio padre non voleva che io mi mettessi con Sirius perché lui era considerato la vergogna di tutta la famiglia. Sin da quando era piccolo aveva avuto idee diverse dalla nostra famiglia, lui non odiava i babbani ed era contro la supremazia purosangue, un vero e proprio disonore per tutto il patentato dei Black, da generazioni legata a queste ideologie. Io da sempre ero incuriosita dalla personalità di Sirius, lo vedevo quasi come un opera d'arte la cui bisognava scorgere un significato nascosto. Averlo sposato è stata l'offesa più grande a mio padre, ma non mi importava, e se mai me ne è importato era solo perché mi faceva piacere offenderlo. Ma tuo padre ha passato di peggio. Se io potevo cavarmela con il mio fidanzamento con Hunter, con l'essere una serpeverde e far finta di sostenere i loro ideali, Sirius invece l'unica cosa che poteva fare era sperare ogni giorno di non essere sbattuto fuori da casa. Quando capitó in Grifondoro causò l'ira di tua nonna e di tuo nonno. Subì torture fisiche e psicologiche da parte dei propri genitori per metà della sua adolescenza. Fu allontanato da tutta la famiglia, senza risultati, perché tanto io gli andavo dietro lo stesso. Se la mia unica figura paterna era un essere disumano come Cignus Black, lui non l'aveva. Orion è stato un ottimo uomo durante gli ultimi anni della sua vita, assieme a Walburga ha sostenuto me e Sirius nel nostro matrimonio, ma tempo fa non era un santo. Mi duole dirlo, anche se lui stesso lo ha ammesso. Era stato un pessimo padre, senza essere d'esempio. Io ogni giorno cerco di essere un ottimo genitore, e se forse lo sono è grazie a Narcissa, e all'aiuto di tua nonna. Ero giovane quando ho avuto te e le tue sorelle, e non immagini la fatica che faccio ogni giorno per essere una madre perfetta. Sirius non ha mai avuto un esempio da seguire, non sa come approcciarsi a voi, ha paura di sbagliare. Ma ti posso assicurare una cosa: lui non è il mostro che pensi, lui vi vuole bene, e può essere un padre perfetto se voi gli date la possibilità di esserlo».

Walburga Black, solita ad essere acida e fredda, stava piangendo come una bambina.

Regulus guardò la nonna, come per cercare una conferma alle parole della madre.

«tua madre non mente. Io e tuo nonno siamo stati dei pessimi genitori per tuo padre... Ma ora tutto può cambiare. Tuo padre ha sofferto molto, non farlo soffrire ancora. Sirius non lo da a vedere, ma sotto le sue spoglie è in realtà una persona fragile, ma coraggiosa».

Successivamente Walburga scoppiò in singhiozzi sulla spalla di Mary Black, che stava trattenendo le lacrime.

D'un tratto qualcuno bussò alla porta.

«avanti».

La porta si aprí, ed entrò Sirius.

«credo che sia meglio andare» disse Mary trascinandosi la suocera piangente.

La porta si chiuse alle spalle dell'uomo.

Calò il silenzio nella stanza.

«non so cosa ti hanno detto tua madre e tua nonna. In questo anni non sono stato presente per via del mio arresto, e lo sai, ma questo non giustifica tutto ciò. Quando Mary era incinta di te e Berenice avevo paura di diventare un pessimo padre. Sin da piccolo avevo visto mio padre come un mostro, un nemico, e temevo che questo potesse succedere anche con me e te. Non poter essere con te quando hai imparato a camminare, quando hai detto la tua prima parola, quando hai ricevuto la lettera per Hogwarts... Tutti questi piccoli momenti della tua vita, in cui io non c'ero, li voglio recuperare. Capirò se non vuoi. So come ti senti, ti senti abbandonato, solo e incompreso. È da quando sei piccolo che vivi con tante questioni non risolte. Meritavi spiegazioni e oggi le hai avute-»

Ma Sirius non fece in tempo a finire di parlare che Regulus si alzò dal letto e abbracciò il padre, piangendo.

«non piangere Regulus» disse Sirius abbracciando il figlio

«promettimi una cosa» disse il serpeverde piangendo

«qualsiasi cosa»

«promettimi che d'ora in poi niente e nessuno ci separerà»

«lo prometto» rispose Sirius.

I due uscirono dalla stanza. Regulus fu accolto dalle sorelle. Hunter Adrian Johnson mise il braccio attorno alle spalle del figlioccio, nel mentre che Sirius e Mary si guardavano.

«Voi andate, io e Sirius dobbiamo parlare» disse Mary.

Appena rimasero soli, Sirius chiese alla moglie.

«a che cosa ti riferivi prima?»

«beh, la risposta già la sai. Non te l'ho mai detto, ma è così: tu eri stato diseredato, e io con la giratempo sono tornata indietro nel passato per impedire ciò. Quando decisi di sposarti era anche perché sapevo che era un rischio lasciarti da solo in quella casa, senza me che intervenivo ogni volta. Mi dispiace» disse Mary abbracciando il marito.

I loro nasi si toccavano, le loro bocche si sfioravano. I due si baciarono dolcemente.

«ti amo» bisbiglió Sirius a pochi centimetri dal viso della donna

«anch'io».

Spazio autrice:
WELAAAAAA
niente questo capitolo non è uscito come volevo, ma è carino lo stesso.
Commentate le parti che più vi piacciono, votate la storia.
VI RICORDO CHE SUL MIO PROFILO C'È IL LINK PER LA PLAYLIST DELLA FANFICTION. Magari l'ascoltate quando leggete questo capitolo o gli altri, così vi immergete più nelle vibes 🤠✨.
Io vado
Byeeee

- Mary Black 🖤✨

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora