Mary era affacciata alla finestra, immersa nel cielo pieno di sfumature.
Non aveva dormito tutta la notte, dopo il fatto di Andromeda, accaduto qualche ora fa.
I gufi bubolavano, ma uno, bianco candido, si stava avvicinando alla sua finestra.
Stava scendendo in picchiata, sempre più veloce.
Mary si abbassò, giusto in tempo, prima che esso si fiondasse in casa sbattendo contro la porta.
Aveva una lettera attaccata alla zampa.
Un piccolo fuoco di speranza si accese in Mary: poteva essere Andromeda?
Corse verso di lui e gli tolse la lettera dalla zampa.
Era di Sirius.
Per una volta non voleva proprio sentirlo, non era dell'umore giusto sta volta.
Aprí la lettera e lesse.Ciao,
Fino a poco tempo fa ero nel corridoio, fuori dalla camera di Regulus, a fargli alcuni scherzi.
Poi però mi sono ricordato che siccome io devo andare a Diagon Alley domani, per prendere il materiale scolastico, ho pensato che tu potessi venire con me, sai non mi va di andare da solo.
Allora, va bene verso le 09:00 di quest'oggi?
Scusa l'orario, sono mattutino.
Consegna la lettera a Hruby.
(PS: in famiglia stanno parlando di Andromeda)
SiriusNon era una buona cosa, non se la sentiva di uscire, specie con Sirius, la cui non voleva dimostrarsi debole, ma forse si sarebbe rallegrata, dopotutto Sirius era un burlone.
Si diresse verso la scrivania, si sedette, prese una pergamena e l'inchiostro con la piuma, e iniziò a scrivere.Caro Sirius,
Al posto tuo, nel dar fastidio al povero Regulus, io stavo guardando l'alba.
Sono anch'io una mattutina, sai?
Mi farebbe piacere venire a Diagon Alley con te, anche perché devo parlarti.
Per me va bene, avviseró i miei appena si sveglieranno.
Ti parlerò pure di Andy, se non sai la notizia.
(PS: ti consiglio di cambiare il tuo gufo "Hruby": si è fiondato dentro camera mia in picchiata, e per poco non mi prendeva in pieno)
Mary BlackRichiuse la lettera in una busta, pensando a ciò che aveva detto Sirius, "In famiglia stanno parlando di Andromeda", poi chiamò a se il gufo, ma esso non veniva. Se ne stava a bubolare, posato sul letto di Mary.
Cercò di acchiapparlo, anche se con scarsi risultati, e nel mentre più ci provava più esso faceva rumore.
Mary era stufa: prese il lenzuolo del letto, e catturò il gufo con esso.
L'animale incominciò ad agitarsi, e muovere le ali, ma invano.
D'un tratto sentí dei passi lungo il corridoio, sempre più vicini alla sua stanza.
Mary aprí il baule ai piedi del letto, chiuse il gufo in esso, poi si buttò a letto, coprendosi con le lenzuola.
La porta si aprì lentamente. Fece il suo ingresso Narcissa, sua sorella. Mary la vide con la coda dell'occhio.
Ella si avvicinó al letto di Mary, ci si sedette sopra e guardò la sorella.
Aveva un pessimo aspetto: la pelle era cadaverica, ancora umida dalle lacrime, gli occhi rossi e gonfi, così come le labbra.«Non sarebbe dovuta finire così» disse, accarezzando la fronte di Mary.
«Mi dispiace... Tu, a differenza nostra, non hai passato tanto tempo assieme ad Andromeda. Io e Bella prima condividevamo la stanza con lei, sai? Questo finché loro due non volevano i loro spazi» continuò.
Diede un bacio sulla testa a Mary, poi se ne andó.
Mary aprí gli occhi, si alzò di scatto dal letto, e aprí il baule prendendo il gufo dalla zampa.
Prese la lettera dalla scrivania, e la diede al gufo.«vai da Sirius » ordinó, dandogli un suo biscotto, preso da un cassetto.
Ello prese il volo, verso il cielo.
Mary lo guardò per un po', finché esso non sparí dalla sua visualizzazione.
Si stese a letto sbuffando, e poi chiuse gli occhi.«Solo qualche minuto»
E poi si addormentò.
Si svegliò di soprassalto.
Narcissa era seduta vicino a lei.
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The fourth Black sister
FanfictionMary Black, sorella della mangiamorte pluriomicida Bellatrix Lestrange, della traditrice di sangue Andromeda Tonks e della madre con un'amore ossessivo verso il figlio Narcissa Malfoy. Portatrice di uno dei cognomi purosangue delle sacre 28, ovvero...