CAPITOLO 79 • COME UN COLPO DI FULMINE

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Narcissa Black parlava piano e scandendo lentamente le parole, nel mentre che conduceva Mary e Hunter nelle seguenti camere. Erano passati alcuni mesi e l'indomani si sarebbe messo in atto il seguente piano, importantissimo per il destino della guerra e del mondo magico, e i due erano stati invitati da Narcissa a Villa Malfoy, insieme ai coniugi Lestrange, a dormire.

«questa è la vostra camera» disse Narcissa fermandosi difronte a una delle tante porte. Mary notò che nella parte esterna della porta c'era un cartellino d'oro con scritto in caretteri maiuscoli

"MARY E HUNTER JOHNSON".

Narcissa se ne accorse e disse sorridendo

«questa è la vecchia camera degli ospiti riservata a Mary, sin da quando mi sono sposata. Essendo che voi state insieme ho pensato di cambiare il letto in uno matrimoniale e il cartellino... Questa è una delle più grandi camere in tutta la casa, per gli ospiti d'onore. Spero che non vi dispiaccia condividere lo stesso letto per una sera: solitamente una coppia può condividere il letto solo quando è legata da un vincolo matrimoniale, dalla prima notte di nozze ma le cose sono cambiate, ormai siete più cresciuti e non ci sono più i nostri genitori a controllarvi...»

La donna aprí la porta, nel mentre che Mary e Hunter si guardarono leggermente in imbarazzo.

«domani sarà una giornata molto impegnativa, riposatevi abbastanza e non fate rumori eccessivi... Buonanotte» disse Narcissa sorridendo alla sorella e andandosene via.

Mary e Hunter si guardarono e lui disse

«senti so che le cose con Sirius sono finite da poco e provo un profondo rispetto per te e lui e reputo che non sia giusto nei tuoi confronti condividere il letto con una persona che non ami, specie se soffri già per un altro; non sei obbligata a stare qua solo perché loro credono che noi due stiamo insieme, anzi se vuoi posso andarmene io o dormire per terra e-»

Ma Mary tappó la bocca di Hunter, poggiandogli un dito sulle labbra e zittendolo.

«stai tranquillo; condivideremo lo stesso letto, dopotutto è solo per una notte e fa parte della copertura... sempre se a te va bene»

Hunter gli sorrise e disse

«va bene».

I due entrarono nella stanza e il ragazzo si chiuse la porta alle spalle.
Mary si diresse verso l'armadio, dove gli elfi avevano già sistemato i suoi indumenti, insieme a quelli di Hunter.
Prese una delle sue camicie da notte di lino, bianca e leggera. Hunter, rosso in viso, cercò in tutti i modi di distrarsi e non guardare la donna, cercando di interessarsi ai libri della piccola libreria affianco al muro, ma fu richiamato da Mary stessa per sbottonargli il vestito dietro le spalle, poiché da sola non ci riusciva.
Hunter si avvicinó pian piano vicino a Mary, che gli dava le spalle.
Gli prese delicatamente i capelli biondo scuro, e glieli spostò nella parte destra della spalla.
Mary poté sentire il fiato lento del ragazzo sulla propria schiena, che gli fece venire i brividi.

Appena Hunter sbottonó tutti i bottoni, si allontanò dalla Black, tornando ad interessarsi alla libreria, o almeno ci provava.

«puoi guardarmi ora» disse Mary dopo essersi cambiata.

Abbracció il ragazzo da dietro, dandogli un delicato bacio sulla guancia.

«ho preferito non guardarti perché pensavo ti desse fastidio»

«come se non mi avessi mai visto in intimo. Ti ricordi quante volte da ragazzini mi imbucavo nella tua stanza quando uno dei due veniva a dormire a casa dell'altro?» disse Mary sedendosi sulle gambe di Johnson.

«si, più ti respingevo per la paura di essere beccati, più tu venivi in piena notte a dormire con me, e alla fine, per la stessa paura che i nostri genitori ci scoprissero, restavo sveglio tutta la notte, nel mentre che tu ti addormentavi sulla mia spalla» rispose Hunter, sorridendo a Mary.

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora