CAPITOLO 84 • TRADITRICE

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Hunter Adrian Johnson camminava per un lungo corridoio, seguendo una donna dai lunghi capelli castani scuri, sulla quarantina d'anni.

«prego, siediti» disse la donna con voce rotta, indicando un tavolino con delle sedie.

La stanza era calda e pulita, piccola, adornata da alcune foto appese al muro e alcuni oggetti babbani.

Dietro il tavolo era riposta la cucina, dove in quel momento la signora stava preparando del Thé.
«da ciò che hai scritto nella lettera sembra essere importante la tua visita: perché sei venuto qua?» chiese gentilmente.

Era nevosa, e Hunter lo notò, affrettandosi a dire

«puoi stare tranquilla, non è ciò che pensi. Ted è in Francia, al sicuro, e miei zii lo stanno proteggendo come promesso. Sono qui per un'altra questione, un consiglio, se è possibile definirlo così».

Andromeda Tonks si girò verso Johnson, che stava guardando le foto appese al muro, incuriosito.

Serví il Thé, senza proferire parola, asciugandosi le lacrime cadute di nascosto e in silenzio.

Hunter fece finta di non notarla per non metterla in imbarazzo, guardando una vecchia foto. Ritraeva Andromeda, molto più giovane, con Mary e le sue due sorelle, Narcissa e Bellatrix. Erano ancora delle bambine, piccole e indifese, innocenti e così unite, tutto il contrario di ora.
Sorridevano, davanti l'albero genealogico dei Black, fiere di quelle che erano, senza sapere veramente cosa significava essere parte di una famiglia del genere.

«Mary là aveva solo sei anni... Quell'anno non è stato facile per noi, per lei soprattutto... Ma menomale non ricorda più niente. Era l'otto aprile, il giorno del suo compleanno. Ricordo ancora che io e Bellatrix ci eravamo intrufolate nelle cucine, preparando con l'aiuto degli elfi una torta per Mary. Quel periodo lei era stata molto trascurata dai nostri genitori, più da nostro padre... I loro genitori, il loro padre. Da sorelle maggiori abbiamo sempre cercato di rendergli tutto più facile, di proteggerla, di nasconderle alcune verità amare, tutto per il suo bene» disse Andromeda guardando la stessa foto, con un espressione malinconica in viso.

Distolse lo sguardo, chiedendo

«di cosa vuoi parlare?».

Hunter per un attimo guardò la donna: il modo di fare, il taglio degli occhi, i lineamenti, i capelli ricci, gli stessi di Mary. Avevano colori dei capelli e degli occhi diversi, ma si assomigliavano molto, e lo stesso valeva per Bellatrix. Non lo avrebbe mai ammesso in presenza delle due, ma era ovvio che il legame tra sorelle che c'era stato tra la Lestrange e la Tonks era stato molto profondo, considerandosi un tempo quasi gemelle per la loro poco differenza d'età e la somiglianza.

«alcune settimane fa Bellatrix stessa è venuta di persona a casa mia a parlarmi. Sai benissimo che agli occhi dei mangiamorte io e Mary appariamo come una coppia di fidanzati, ma sembrava che a lei questo non bastasse. Pregandomi di non dire niente a Mary del nostro incontro, mi ha chiesto di sposare tua sorella».

A quelle parole Andromeda si irrigidí.

«sai benissimo che Mary e Sirius si sono lasciati, ma nonostante questo lei non accetterebbe mai di sposarsi con me. Quello che ha detto Bellatrix, più che una richiesta sembrava essere un obbligo» continuó Hunter.

Andromeda guardò il ragazzo con occhi penetranti e disse

«Mary era stata usata come pedina per un matrimonio combinato già in passato, quando era solo una ragazzina... Non permetterò riaccada di nuovo. Lei è grande e maggiorenne, ma così buona e ingenua alle volte, sicuramente non lascerò che venga obbligata con le maniere forti da quella pazza. So benissimo che tu volevi sposarla per amore, ma... Saresti disposto a sposarla ancora per lo stesso motivo?».

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora