CAPITOLO 74 • CUORE COME COCCI DI UN VETRO ROTTO

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Era notte. La brezza fredda invernale scompigliava i capelli neri di Sirius Black, che rimuginava ancora il litigio con la moglie e tutto il suo passato in veranda, nonostante il freddo.

Era stato avventato, come se non gli importasse nulla di lei, cosa non vera. Gli importava ogni cosa riguardasse lei.
Guardava il giardino, dove poi si estendeva la foresta, dove da piccolo passava il suo tempo con Mary.

Una lacrima amara scese dal suo viso, nel silenzio della notte.

«sei proprio uno stupido, esattamente come tuo padre» disse una voce alle sue spalle rompendo il silenzio.

Sirius si girò di scatto, sorpreso da quella fredda voce, dimenticandosi della madre che si era fermata a dormire da loro per le feste natalizie, ma soprattutto dimenticandosi della furbizia della madre nello scoprire ogni segreto.

«non sono dell'umore per scherzare» disse l'uomo

«sono tua madre, ti conosco, forse, ma non quanto lei: tu e Mary siete cresciuti assieme, vi scambiavate idee che nascondevate a tutto il mondo, che nemmeno io posso capire. È inutile che fai finta che vada tutto bene: ho sentito il vostro litigio, so che ti manca» disse Walburga guardando la fitta foresta.

Sirius non disse niente, sapeva benissimo che la madre aveva ragione.

«non l'hai persa» continuò la donna.

Per un po' ci fu silenzio, ma poi Sirius rispose

«ti sbagli, l'ho già persa tempo fa... È da tempo che non so nemmeno io come comportarmi con lei... Alle volte quando rimaniamo da soli il silenzio sembra quasi essere imbarazzante, il contatto fisico è ancora peggio... Hai sentito benissimo ciò che ci siamo detti. È meglio che sia finita così, lei potrebbe essere felice con Hunter, e sinceramente è meglio che la smetta di contrastare la sua felicità, gli ho privato di questo per troppo tempo...».

Sirius si morse il labbro, smettendo di parlare. Pensó "ci siamo umiliati per troppo tempo con questa unione sbagliata tra cugini", ma non lo disse.

«nel mentre che eri imprigionato ad Azkaban lei ti è stata fedele, come è giusto che sia, nonostante Johnson gli facesse la corte. Se ha rinunciato a sposarsi con lui per te è perché sei importante per lei, persino più di un buon partito come Hunter, persino di più della persona che amava, andando contro le sorelle e i genitori. Io e tuo padre ci siamo messi assieme solo per prolungare il nome di famiglia. Per tempo mi sono sentita dire da tutti che ciò io e lui avevamo fatto era un gesto nobile, e ci ho creduto... Non rimpiango la mia scelta, in seguito ho amato Orion, ma ciò che ho fatto non è nobile come Mary ha fatto per te. Non posso impedire la tua scelta, ma almeno rimanete in buoni rapporti, non per me, ma per i bambini. Lei potrà pure averti escluso per una scelta, ma non era sua intenzione farti arrabbiare» disse la donna

«i ragazzi, madre... Sono abbastanza cresciuti» corresse Sirius

«No, saranno per sempre i miei nipoti, i miei bambini» disse la madre.

Sirius si girò verso la madre

«è meglio che vada a parlargli».

❦︎

Sirius si smaterializzó davanti alla reggia dei Johnson. Sapeva che Mary era là. Era ancora notte, ma non gli interessava: doveva parlargli.
Bussò nel grande portone dell'imponente abitazione. Dopo almeno mezz'ora un elfo domestico aprí, accogliendolo con rispetto.

«devo parlare con Mary Black, è urgente» disse subito Sirius, ma nella scalinata, trovò già chi cercava.

Davanti a lui, sua moglie che lo raggiungeva, con ancora il trucco sbavato dalle lacrime, i capelli ricci in disordine. La seguiva Hunter, con un'espressione seria in viso.

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora