CAPITOLO 31 • IL MIO MIGLIORE AMICO È UN LUPO MANNARO

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Nel mentre che Mary Black passava il Natale a casa Black, Sirius Black se la spassava con i suoi migliori amici: James, Peter e Remus.
Quest'ultimo, da sempre un po' sospetto nel mancare dal proprio letto ogni circa 30 giorni, nell'ultimo periodo lo era di più, accentuando i sospetti dei suoi amici.
Ed è qua che inizia la nostra vicenda.

Sirius vagava per i corridoi di Hogwarts, in piena notte, nel mentre che leggeva una lettera che sua cugina gli aveva mandato la sera stessa.
Nel cielo spiccava una lucente luna piena, che baciava il viso ceroso del Grifone.
Concentrato nella lettura, non si accorse inizialmente di un misterioso ululato proveniente dalla foresta, e solo dopo tre volte in cui il verso si ripeté Sirius ne prese coscienza.
Sporse la testa verso l'arco che mostrava la vista dell'esterno, immerso nei suoi pensieri,mettendo la lettera in tasca.
Quella sera Remus non era nel dormitorio. E, se forse...?
Il ragazzo corse verso l'esterno. Non poteva sopportare che uno dei suoi migliori amici fosse in pericolo.
Raggiunto il giardino, si diresse verso la foresta proibita, stando attento a non farsi beccare dal guardacaccia. Oltrepassata la piccola abitazione, si addentró dentro l'oscurità della foresta, facendosi guidare dal suo istinto.
Il verso sembrava risonuare nella sua testa, e ad una certa il Black iniziò a chiedersi se stesse diventando paranoico, o peggio pazzo.
Non riusciva a capire da quale direzione proveniva, e vagando intorno a sé prese diverse strade, stando attento a non essere avvistato da qualche creatura strana.

«lumos!» disse Sirius con la bacchetta in mano

La punta del legnetto magico si accese, facendogli da torcia.

Vagó invano per quasi un'ora, fino a quando, nel sentire dei strani rumori lì vicino, decise di tornare nel suo dormitorio.
Sapeva che c'entrava qualcosa Remus.
Entrato dentro la sala comune di Grifondoro, si buttò sul divanetto rosso granato, cercando di non prendere sonno e aspettare così l'arrivo di Remus per farsi spiegare tutto. Ma sembrava come se Ipno, il dio del sonno, lo tormentasse, e cedette.

                                 ❦︎

Si svegliò all'alba, nle sentire il rumore dei passi di qualcuno.
Si alzò di soprassalto dal divanetto, trovandosi davanti Remus, con una brutta cera, salire le scale.
Il ragazzo sfregiato si immobilizzó alla vista del suo migliore amico, iniziando a sudare freddo.

«oh, c-ciao Sirius» disse il ragazzo cercando di scamparsela da quella brutta situazione

«dove sei stato?» chiese Sirius, raggiungendo l'amico

«non so di cosa tu stia parlando, insom-ma mi sono solo alzato a prendere una tazza di lat-te nelle cucine e-»

«smettila di mentire! So benissimo che stanotte non stavi dormendo nel tuo letto, come d'altronde ogni trenta giorni, quindi ora mi spieghi questa storia!» disse Sirius toccandosi I capelli nervoso

«ti stai inventando tutto-» mentí Remus

«Basta! Voglio la verità!»

Il ragazzo sospirò e si lasciò sprofondare su una poltrona per poi scoppiare a piangere. Nel mentre, Sirius lo guardò stranito, come se la sua faccia dicesse "che accidenti succede?".
Remus si girò verso l'amico, con gli occhi lucidi, e il mocio che gli colava dal naso, per poi scoppiare di nuovo a piangere.
In quell'attimo Sirius Black pensò: ogni trenta giorni Remus manca dal dormitorio, andando chissà dove, e in quei giorni c'è la luna piena... gli ululati... I graffi in faccia...

«Remus... sei un lupo mannaro?» chiese Sirius avvicinandosi con cautela all'amico

a quelle parole Remus scoppiò a piangere più forte.

«ehy, non fa niente, non è colpa tua-» disse Sirius abbracciando l'amico

«ora mi odierai, tu, James, Peter, mi emarginerete. Non avrò più amici, sarò solo»

«non è vero, non sarai mai solo, finché ci siamo noi »

«chi vorrebbe essere amico di un mostro

«tu non sei un mostro, tu sei il mio migliore amico... Ti va di parlane anche a James e Peter?»

«no... Non mi vorrebbero più come migliori amici»

«si, invece, fidati di me» disse Sirius

                                 ❦︎

Passarono i giorni.
Mary scese dal treno, con in braccio Dorian e con Brittney, Hunter e Regulus alle calcagna.

«Mary!» disse Sirius corredo verso la cugina

«Sirius!» disse Mary

I due si abbbracciarono, stritolando anche Dorian.

Finalmente Mary era tornata ad Hogwarts, la sua seconda casa, dove poteva essere se stessa, frequentare chi voleva, studiare e stare lontana dalle preoccupazioni, e per di più giocare a Quidditch.

Spazio autrice:
Ehyy ✨
Breve capitolo per introdurre la vera natura di Remus, e niente, commentate la parte che vi è piaciuta di più e votate il capitolo... bye

-Mary

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora