Capitolo 15 • SI TORNA AD HOGWARTS

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Mary era seduta in salotto, insieme a sua madre. Stavano guardando insieme delle foto di famiglia. A volte Mary rideva per quelle espressioni senza sentimento, mentre Druella accennò un piccolo sorriso. D'un tratto, quando la donna girò una delle tante pagine, Mary scattò sul suo posto e con il dito indicò i capelli di sua madre che nella foto erano biondo cenere come quelli di Narcissa al posto di essere castani, come sempre. Aveva già visto la madre bionda nei ricordi di Narcissa, ma non ci aveva fatto tanto caso. Ma ora vederla in quella foto era un po' strano.

«cosa c'è?» chiese Druella alla figlia

«I capelli... Sono di colore diverso!»

Druella sorrise, facendosi scappare una risatina, e disse

«non te lo ricordi cara? Io sono una metamorfomagus, e posso cambiare io mio aspetto quando voglio! Dai tempi di Hogwarts ero bionda fino quando non ho partorito Narcissa, sai mi rendeva giovanile, oltre che a darmi un certo fascino»

Mary sorrise, e chiese, ancora sorpresa, prendendo in mano una ciocca dei capelli della madre

«quindi puoi cambiare colore di capelli anche ora?»

Druella sorrise per l'ennesima volta, e la ciocca nella mano di Mary cambiò colore diventando color lilla.

«WOW, anch'io posso fare queste cose?»

«ahimè temo di no. La capacità da metamorfomagus si nota sin dalla nascita, è lo si nasce non si diventa, infatti anche mio fratello, ovvero tuo zio, è metamorfomagus»

«ma allora anche Bella o Cissy possono avere questa capacità, se è ereditaria!»

«Bellatrix e Narcissa non lo sono, ma qualcun'altro si... » disse abbassando lo sguardo, pensando alla figlia Andromeda. La ormai traditrice di sangue non dimostrava mai le sue capicita "metamorfomaghe" alla gente, così un po' come la stessa Druella, anche se ciò poteva rilevare la purezza del sangue puro.

«... Dai continuiamo a guardare le foto» continuò Druella, cercando di dimenticarsi il peso della disederazione della figlia.

Mentre Druella Black cercava di dimenticarsi in tutti i modi della figlia, Narcissa Black si riguardava sempre di più i suoi ricordi inerenti a lei, ricordandola nei momenti felici. Ella era in camera, estraendo alcune memorie sulla sorella, di quella ormai remota infanzia felice. Ne stava approfittando, visto che in quel pomeriggio sarebbe dovuta partire di nuovo ad Hogwarts per il capodanno.

Narcissa attorciglió il suo ricordo nella punta della sua bacchetta, per poi appoggiarlo nel liquido perlato del pensatoio. Fece così con altri due ricordi, e immerse la testa nel pensatoio. Il primo ricordo si formò davanti a lei. Le quattro sorelle erano sedute su un divanetto. Bellatrix aveva appena ricevuto la sua bacchetta e stava cercando di lanciare qualche incantesimo in aria. Andromeda era intenta in una classica lettura pomeridiana, Narcissa faceva alcune acconciature alla sua bambola e la piccola Mary cercava di acchiappare con la mano le scie di incantesimo lanciati dalla riccia. Erano veramente piccole. La Narcissa del presente sorrise, avvicinandosi alla scena.

«uff non c'è divertimento così!» sbuffó la sorella maggiore.

Si alzò, gironzolando per la stanza, in cerca di qualcosa da trasformare, nel mentre che le tre sorelle la seguivano con lo sguardo. Bellatrix fece un movimento con la becchetta, ma non successe nulla. Puntò più e più volte la bacchetta su qualche oggetto, come foto e vasi da decoro, ma non successe nulla. Dopo un po' di invani tentativi, si sedette di nuovo al suo posto.

«Bella, non dovresti fare incantesimi finché non arrivi a Hogwarts, e non solo perché ti metteresti nei guai con il Ministero, ma perché non sai dominare i tuoi poteri. Potresti fare qualche danno» disse Andromeda alzando gli occhi dal libro e puntandoli sulla sorella

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora