CAPITOLO 67 • IL RICORDO DI UN VECCHIO AMORE

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Era un'afosa giornata di Agosto.
Le nuvole occupavano il cielo dell'Inghilterra, quel giorno grigia e cupa.

La morte quel giorno aveva deciso di far visita nella reggia dei Johnson, decidendo di strappare dal mondo mortale una vecchia anima.

«è... Morto. Stamattina l'ho trovato così e... Ho portato mia sorella da i miei zii francesi... Sta già male, non può sopportare questa situazione...» singhiozzó Hunter Adrian Johnson guardando il corpo gelido del padre sulla bara.

Mary Black, avvolta in abito nero, lo abbracciò, stringendolo a se.

«mi dispiace Adrian... Mi dispiace tantissimo» disse Mary.

Il ragazzo scoppiò in lacrime. Mary gli bació il capo, nel mentre che Hunter diceva

«non andartene... Ti prego, non lasciarmi... Ho bisogno di te... Stai con me ora, oggi... Solo io e te... Come prima... Ti prego»

«non me ne vado da nessuna parte» disse la donna sorridendo tristemente.

Mary si sedette sul divano più vicino, trascinandosi il migliore amico con sé.

«sfogati con me, ne hai bisogno» continuó la donna.

Calò per un po' il silenzio, poi l'ex Corvonero disse

«lui... lui... Non mi ha mai voluto bene. Dopo la morte di mia madre, essendo l'ultimo erede mi ha assegnato la colpa della sua disgrazia... Quando siamo scappati dall'America, e siamo arrivati qua, non mi calcolava per niente... Ero solo un peso. Ma quando ha visto che io e te eravamo così legati ha sfruttato la cosa, e ha convinto tuo padre nel poter unirci in un matrimonio. Quando ci siamo lasciati... Ha dato tutta la colpa a me... Quella situazione non ha fatto che riconfermare il suo credo nel fatto che secondo lui era un buono a nulla, un fallito. "Guarda, si è messa con suo cugino, la pecora nera della famiglia! E tu, cosa hai fatto della tua vita? Staranno sicuramente ridendo di te! Vergogna!" mi diceva»

e scoppiò a piangere.

A quelle parole, la donna lacrimó in silenzio. Il peso che aveva addosso quando lo aveva lasciato era ritornato. Per colpa sua, una delle poche persone sempre presenti nella sua vita, uno dei pochi che la capiva e che l'amava veramente, soffriva.

«Adrian... Mi dispiace così tanto... Scusami ti prego...» disse Mary con fiato mozzato.

Il ragazzo la guardó negli occhi. I suoi occhi verdi flettevano su quelli azzurri della donna, che in quel momento, con l'oscurità, erano diventati grigi. Gli sfioró le labbra con le dita.

«rimani qua, stasera, non andartene... Avvisa Sirius e i ragazzi... Ti prego».

Mary lo guardò negli occhi, piangendo. Non poteva lasciarlo da solo, di nuovo. Stava soffrendo, da tempo. Questo era il minimo che poteva fare per lui.

«vado a scrivere una lettera a Sirius» disse la Black.

❦︎

Hunter piangeva da ore sul petto della donna che amava, nel mentre che lei lo consolava pazientemente.

Mary lo guardava, ammirando ogni minimo dettaglio di lui.

Era molto diverso da Sirius: era mingherlino e magro; più basso di statura, di pochi centimetri più basso di Mary; aveva i capelli neri e corti, gli occhi verdi che ricordavano un bosco isolato. Il viso era delicato e liscio, senza barba, più giovanile di quello di suo marito: sembrava che avesse appena 17 anni. Le labbra fini, rosee e morbide. Se Sirius aveva il "potere" di incantare ogni ragazza, Hunter invece aveva il potere di ipnotizzarla.

Mary restò interi minuti a guardarlo, affascinata. Era bello, non poteva negarlo. Amava Sirius, ma Hunter era diverso. Era stato il suo primo amore, un amore dolce e timido, ma profondo e mentale.

L'amore che provava per Sirius era diverso da quello che aveva provato per il ragazzo.

Gli stava accarezzando la testa, giocando con i suoi capelli. Si stava quasi per addormentare nel suo petto.

«a volte mi chiedo cosa sarebbe successo se io non ti avessi lasciato» disse la Black pensando che Hunter non potesse sentirla

«me lo chiedo anch'io» disse il ragazzo.

I due si guardavano intensamente, il tempo per loro sembrava fermarsi. Hunter si avvicinò pericolosamente al viso di Mary.

E lui la bació.

Fu un bacio dolce, delicato, timido. Esattamente come il loro primo bacio.
Si staccarono lentamente. Mary era rossa in viso.

«scusami, non dovevo... Ora ti arrabbierai con me, lo so, e non posso biasimarti» disse Hunter Adrian Johnson.

«no, non posso arrabbiarmi con te» rispose Mary

«perché? Non voglio farti pena»

«non mi fai pena. Tutto questo resterà tra di noi, non diremo niente a Sirius. Resterà un nostro segreto»

«posso darti un ultimo bacio?»

E i due si baciarono nuovamente.

Spazio autrice:
Holaaa
Capitolo random.
⚠ MARY NON AMA HUNTER, GLI VUOLE SOLO BENE, MA BENSÌ STAVOLTA LO BIASIMA ⚠️
bene, il 10 inizio la scuola e non ho ancora finito di fare Greco 🤠💃😭🤪🤚🤫
e niente.
IL PROSSIMO CAPITOLO SARÀ TROPPO BELLO SHSJEHSHBEBSHSHHSBSBSBSHSH PIENO DI CASINO HAHAHAHHAHAHAA
BYEEE

-Mary Black 🖤✨

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora