CAPITOLO 86 • SCRITTO NELLE STELLE

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Mary era sdraiata nel suo letto, a casa Black. Era notte fonda, la luce della luna le illuminava il viso, nel mentre che guardava il vuoto nel buio, pensando.
L'indomani si sarebbe sposata e la sua vita sarebbe cambiata drasticamente; ma non solo questo imminente pensiero la turbava: dopo ciò che la zia Walburga le aveva detto sul padre, il pensiero fisso e costante di scoprire il passato di quest'ultimo la ossessionava.
Dietro ciò che la sorella del padre le aveva detto c'era in realtà molto di più, qualcosa che Mary doveva scoprire.
Tutti quei pensieri non l'avevano fatta dormire, e ormai tra un'ora si sarebbe fatta l'alba. Chiuse gli occhi, e finalmente prese sonno.

Si ritrovò nel giardino di casa Black, in una calda giornata di primavera.
A pochi metri da lei un giovane ragazzo dai ricci capelli neri annusava delle rose rosse. Indossava un lungo cappotto grigio sopra la camicia bianca, e dei pantaloni a sigaretta dell'ennesimo colore del cappotto.

«Regulus...!».

Al sentire il suo nome il ragazzo si girò, portando lo sguardo sulla cugina e sorridendole tristemente. Si allontanò ancora di più da lei, dirigendosi verso una pianta di Lavanda. Mary, incuriosita, lo seguì.

Lo raggiunse, rimanendo comunque distante. Affianco alla lavanda c'era una pianta di Non Ti Scordar Di Me, un fiore bellissimo, con una tragica leggenda austriaca dietro secondo la quale un giorno due innamorati, mentre passeggiavano lungo il Danubio scambiandosi promesse e tenerezze, rimasero affascinati da questi fiori, ma per raccoglierli il giovane cadde nell'acqua.
Sempre vicino alla pianta di Lavanda c'era un papavero che subito catturò l'attenzione della Black per il colore intenso.

«Non sposarlo» disse all'improvviso Regulus

«che cosa?»

«non sposarlo...Hunter, non sposarlo» ripetè il ragazzo.

«perchè?» chiese Mary con un'espressione malinconica in viso.

Il giovane ragazzo si girò verso di lei, smettendo di darle le spalle, avvicinandosi, e disse calmo con un leggero sorriso nel volto

«Perchè? Tu sai perchè».

«no...»

«si...»

«no... Regulus, ti sbagli»

«vorrei fosse così...» disse Regulus bisbigliando e avvicinandosi sempre di più alla ragazza.

La prese delicatamente per il polso, avvicinandola a sé, ma Mary si scansó, dicendo

«ho amato tuo fratello per tutta la mia vita , mettendolo sempre al primo posto, in ogni cosa, ma quando l'ho riavuto con me tutto è cambiato, e mi ha lasciata. E non diventerò di nuovo la persona che si prende cura di lui rinunciando a me stessa... No, non voglio, non quando ho passato la mia intera vita ad amarlo».

Mary si allontanò dal cugino con le lacrime agli occhi, piena di rabbia, ma Regulus ielo impedì, parandosi davanti a lei.

«sappiamo tutti e due quanto tu ami ancora Sirius e che rifaresti senza pensarci tutto ciò che hai fatto per lui... E sappiamo tutti e due che Sirius ti ama ancora, tanto, tantissimo»

«smettila, ti prego» imploró la Black

«e se ami veramente Sirius allora ascoltami-»

Ma improvvisamente il sogno cambiò.

«Regulus! No, aspetta!»

Mary si trovò davanti ad un'altare, vestita di bianco, con al suo fianco Hunter.
Dietro la coppia c'erano tutti i loro parenti, persino i membri più vecchi del loro casato che né lei né lui avevano mai conosciuto.

The fourth Black sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora