C'è sempre qualcosa di speciale nel mettersi un paio di pattini, uscire e muoversi come nessun altro può fare. Libertà è la prima parola che viene in mente. Beatrice Lorusso era una bambina italiana dotata di un grande talento, quello per il pattinaggio artistico sul ghiaccio. Pattinare può farti sentire atletico, pieno di grazia, leggero. Iniziò a prendere lezioni fin dalla tenera età e anno dopo anno la sua bravura andava a perfezionarsi sempre di più. Nonostante questo la sua umiltà rimaneva invariata e prima di ogni grande gara era facile vederla ansiosa e agitata. La notte prima della Lombardia Trophy però Beatrice era letteralmente terrorizzata, incapace di pendere sonno cercò di tranquillizzarsi e non pensarci passando il tempo davanti al pc e dopo qualche momento le venne l'idea di digitare il suo nome su google per vedere cosa sarebbe uscito, i primi risultati portarono ai video di youtube sulle riprese delle sue gare, al suo profilo facebook e ad altri omonimi, fino a quando con stupore vide che sul sito di Wikipedia era presente una pagina dedicata a lei, all'inizio pensò che appartenesse ad un'altra persona e che aveva in comune soltanto il suo stesso nome ma non era così e lo capì quando iniziò a leggere l'articolo notando che la foto presente su di esso era esattamente la sua. Lo stupore iniziale le passò perché lei era effettivamente uscita qualche volta sui giornali come una giovane promessa del pattinaggio italiano. La vera sorpresa però arrivò scorrendo l'articolo fino in fondo con l'ultima voce che riportava espressamente la vittoria ottenuta nella Lombardia Trophy, il cuore iniziò a palpitarle forte e la paura la invase completamente, chi era stato a predire un avvenimento che sarebbe dovuto accadere il giorno dopo, forse uno dei suoi familiari o dei suoi amici che per tirarla su di morale le aveva fatto uno scherzo. La mattina seguente chiese alle persone a lei più vicine ma tutti quanti smentirono categoricamente. In viaggio verso la competizione Beatrice non era più preoccupata per come sarebbe andata perché i suoi pensieri erano rivolti al chi e al perché avesse scritto quell'articolo. Nemmeno dopo aver vinto la gara riuscì a festeggiare con i suoi cari lei doveva assolutamente scoprire chi aveva predetto tutto quello e finita la festa accese il computer tornando a cercare l'articolo di Wikipedia che parlava di lei scoprì che questo si aggiornava costantemente indicando le future competizioni che avrebbe vinto da lì in poi decise di non menzionare più a nessuno l'esistenza di quella pagina, in quanto capiva perfettamente che nonostante la giovane età, che qualcosa di inquietante stava succedendo e non voleva che i suoi cari si preoccupassero. L'anno successivo nella sua scuola arrivò una nuova ragazzina, di nome Veronica Doronzo, che come lei aveva un grande talento per il pattinaggio sul ghiaccio. Fu così che nacque la loro rivalità che spinse i genitori ad assumere un allenatore privato, anche la sua rivale ne aveva uno e in poco tempo per tutta la scuola iniziò a girare la voce che questa ragazza fosse anche più brava di lei. Beatrice era davvero angosciata dall'idea di perdere la gara all'Egna Dance Trophy e tornando a casa fece quello che faceva sempre aprendo il suo articolo su Wikipedia ma questa volta la sua pagine non si aggiornò. Sempre più nervosa e spaventata passò la notte ad aggiornare l'articolo fino a quando apprese che avrebbe perso la gara ma nonostante ciò la sua bravura l'avrebbe portata fino al secondo posto candidandola per le olimpiadi future con la sua nazione. Questo però a Beatrice non piacque per niente perché la rivalità che c'era con Veronica era troppo grande e fu così che le venne un'idea. Creò lei stessa un suo articolo su Wikipedia cercando di cambiare il destino indicando quindi che avrebbe vinto lei quella gara e quello fu il più grande errore della sua vita perché in quel momento si mise contro qualcosa di molto potente. Non appena cercò di salvare l'articolo sullo schermo le apparve questo messaggio "sei una puttana egoista che non merita niente, la tua vita finisce qui". A Beatrice venne la pelle d'oca, chi era la persona che aveva scritto quelle cose orrende, quel messaggio le tolse il sonno nelle notti seguenti nel giorno della gara si realizzarono i suoi peggiori incubi perché non solo cadde molte volte finendo nel ridicolo ma si fece anche male, queste però non furono le cose peggiori che le accaddero in quanto venne accusata dai giudici di un atto gravissimo quello di aver sabotato i pattini di una sua rivale dal momento che Veronica cadde battendo fortemente la testa e dopo essere stata portata immediatamente in ospedale le venne accertato il coma. Le autorità analizzarono la scena da lì in avanti ma non trovarono mai delle prove che potessero inchiodare Beatrice, anche se un'altra condanna, la peggiore probabilmente l'aveva già subita. La ragazza passava giorni davanti al pc implorando perdona a quell'entità che però non aveva nessuna intenzione di smettere di farla soffrire e con spietata cattiveria continuava giorno dopo giorno. La sfortuna che la perseguitava continuò incessante nella sua vita e anche se ogni volta che andava a leggere il suo articolo finiva in lacrime non poteva farne a meno perché ormai conoscere il suo futuro sperando in una buona notizia era diventata un'ossessione. Provò anche a contattare gli amministratori che gestivano quel sito ma non ebbe risposta o meglio non ebbe una spiegazione logica sul misterioso articolo, fece addirittura delle denunce alle autorità che però non riuscirono mai a risalire all'identità dell'autore. Nessuno poteva aiutarla perché le cose scritte su quell'articolo erano talmente orribili e disgustose che riusciva a farle leggere a nessuno. Alcuni anni dopo ormai maggiorenne decise di andare a vivere da sola isolandosi completamente da tutti i suoi familiari, lasciò il pattinaggio artistico giurando che non avrebbe mai più indossato quei pattini, l'unica persona a cui decise di scrivere il suo ultimo pensiero prima di suicidarsi a soli 25 anni cambiando così il destino scritto sulle quelle pagine di Wikipedia da quell'entità sconosciuta fu proprio Veronica, la sua grande rivale e questo è il suo contenuto: Mi rimane poco tempo ormai, un solo anno, ma ho deciso che la mia fine arriverà molto prima, mai più nessuno deciderà il mio destino. Il mio egoismo non ha rovinato solamente la mia vita ma anche la tua ed è questa la mia più grande sofferenza, sappi che non ho mai sabotato i tuoi pattini ma forse dento di me l'ho desiderato profondamente e questo basta per rendermi colpevole. Il mio più grande desiderio ora è che tu ti risvegli dal coma e con grande affetto ti auguro ogni fortuna. La tua più grande rivale Beatrice. Beatrice Lorusso si impiccò quello stesso giorno. Il giorno seguente, le condizioni di Veronica Doronzo si aggravarono notevolmente e anche la sua vita si spense. I loro destini, erano semplicemente legati e solo insieme, avrebbero potuto farcela.
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I Racconti del Delirio
Mystery / ThrillerUna raccolta di tutte le storie che ho scritto nel corso degli ultimi anni da quando ho sviluppato la passione per la scrittura. Le storie si differenziano per personaggi, ambientazioni ed eventi, oltre che per la loro lunghezza. Ogni racconto e fru...