Il sogno

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Mi chiamo Salvatore , ho 42 anni e abito a Prato e ho avuto un periodo davvero orribile la causa i miei sogni non riesco più a capire se le mie brutte esperienze siano davvero dei sogni vividi o se accadano per davvero era il 2012 quando cominciai a interessarmi agli avvistamenti ufo, alle informazioni controllate e occulte sull'esistenza di civiltà su altri pianeti ecc. Una sera stanco delle 10 ore di lavoro andai a letto presto niente TV, niente filmati di avvistamenti ufo, avevo solo un grande sonno mi addormentai subito è ad un certo punto cominciai a sognare. Ero in moto e stavo guidando sulla statale orientale all'altezza della famosa città di Gallipoli, località per la villeggiatura di lusso. Stava piovendo era tutto molto reale sentivo gli odori del maltempo, il rumore della pioggia sul casco, ma le auto che mi venivano incontro nell'altra corsia erano strane. Non avevano ruote volavano sull'asfalto, dentro di me mi chiedevo ma che storia è questa. Poi mi accorsi che non ero sulla mia moto ma mi trovavo sdraiato sul lettino molto scomodo all'interno di un cilindro trasparente sembrava di vetro volevo uscire da quel sogno ma avevo il corpo paralizzato riuscivo a muovere solo la testa il cilindro correva sempre più veloce in una curva uscì di strada mi salì il sangue alla testa e dalla paura lanciai un urlo non precipitò nel burrone si fermò a mezz'aria e lentamente scese nella boscaglia sottostante diventò tutto buio per qualche minuto non vedevo e non sentivo nulla ma ad un certo punto cambiò l'ambientazione ricordo che mi trovavo su quel velivolo faceva freddo ma continuavo a non vedere così anche se la paura era tanta e volevo tornare a casa non riuscivo ad agitarmi mi sentivo stranamente calmo forse a causa della strada paralisi che avevo un certo punto si è accesa la luce proveniva da una porta socchiusa e grazie ad essa notai che la stanza dove fui posizionato era molto grande è completamente vuota si aprì una porta e una persona molto alta e magra si avvicinò a me aveva mani lunghissime è una testa piuttosto grande indossava un camice e non fece niente si limitava solo a guardarmi poi si avvicinò un altro uguale ma più basso mi giro sul fianco destro puntandomi dietro la schiena e sulle costole un oggetto che mi scosse completamente poi tutti e due mi inserirono un tubo nella narice destra sentì come uno spasmo in quel preciso istante riuscì ad alzarmi avevo voglia di prenderli a schiaffi ma improvvisamente mi svegliai ero a casa mia provavo un dolore forte al costato destro e ho mal di schiena lancinante corsi in bagno e specchiandomi vidi sulla mia schiena una macchia rossa per due giorni ogni volta che mi soffiavo il naso avevo delle perdite di sangue mi convinco sempre più di essere stato rapito dagli alieni, ma se così fosse a quale scopo e perché proprio a me.

Tutto sarebbe iniziato nel lontano 5 novembre del 1975 insieme ai suoi colleghi il giovane Adamo stava tornando a casa, dopo una giornata passata a lavorare in una foresta gli amici vedevano una strana luce tra gli alberi e fermarono il camion per capire cosa si stessero trovando di fronte. Era un enorme oggetto sospeso sopra i rami che emetteva un enorme raggio di luce blu. Adamo incuriosito scese dalla vettura e si avvicinò ad essa, ma all'improvviso la luce lo avvolse facendogli perdere i sensi, accasciandosi al suolo. Gli altri presi dal panico fuggirono abbandonandolo al suo destino. Dopo mezz'ora si pentirono e ritornarono sui loro passi per recuperare l'amico, lì però non c'era più nessuno. Gli operai immediatamente si precipitarono alla centrale di polizia più vicina, così scattarono le ricerche. Gli agenti perlustrarono il bosco con i cani nel punto della sparizione ma non trovarono tracce. Lo sceriffo non credeva al racconto dei ragazzi agitati, credono che il loro amico sia rimasto vittima di un incidente o addirittura di un omicidio. Pensa che in realtà la storia che gli hanno raccontato sia solo una copertura. Intanto il tempo passa e Adamo è ancora vivo, gli abiti leggeri che indossa non basteranno per la notte fredda che sta per arrivare. Le indagini non portarono a nulla mentre la notizia si diffonde in tutta la città. I giornalisti intervistano il fratello della scomparsa vittima, che svela la grande passione condivisa con Adamo per gli Ufo. Sembra una mezza ammissione, forse i due ragazzi hanno architettato uno scherzo clamoroso, ma i colleghi di lavoro sottoposti alla macchina della verità non mentono hanno davvero visto quello che hanno raccontato, nel frattempo sono trascorsi vari giorni senza notizie né piste. Un po' troppo anche per uno scherzo. All'improvviso la svolta il 10 novembre squilla il telefono, dall'altra parte della cornetta in un'area di servizio c'è suo cognato Adamo Fucci. "Vieni subito, sto male" gli disse. Quando lo raggiunse trovò il ragazzo debole e confuso, con gli stessi abiti che indossava il giorno della sparizione e la barba lunga. Tuttavia lui era convinto di essere stato lontano da casa solo per poche ore. In ospedale i medici lo trovano disidratato e con il segno di una puntura d'ago sul gomito. Nelle sue urine, tuttavia, non ha chetoni. Che invece dovrebbero esserci se davvero non avesse mangiato per cinque giorni. La storia è sempre più sospetta, specie dopo che il ragazzo racconta la sua versione dei fatti allo sceriffo. Ho visto un oggetto sospeso tra gli alberi e mi sono avvicinato per vederlo meglio. Lì sono stato colpito con una scarica di energia ed ho perso conoscenza. Mi sono risvegliato in una stanza su un lettino, circondato da tre esseri non umani, bassi, dalla pelle grigia, con occhi grandi e neri. Sono subito scappato terrorizzato. Superati i vari corridoi, sono arrivato in un ambiente dalle pareti lisce e vedevo le stelle muoversi intorno a me. Come se stessi viaggiando all'interno di una navicella spaziale. Infine ho incontrato delle creature simili a noi, ma più alte e con gli occhi color oro. Con essi ho potuto comunicare senza parlare. Mi hanno fatto vedere l'astronave e dopo mi hanno invitato ad indossare una mascherina per l'ossigeno. A quel punto ho perso i sensi e mi sono risvegliato al distributore di benzina. Allora ho chiamato mio cognato. Lo sceriffo fatica a credere alle sue parole e lo sottopone alla macchina della verità, che il ragazzo non passa perché nega di aver fatto uso di cannabis. Per i carabinieri il caso è chiuso, si tratta di una bufala e il giovane Adamo viene screditato, dato che per loro si è fatto suggestionare dalla droga e dalla troppa televisione. I giornali però diffondo la notizia che presto oltrepassa i confini dell'Italia. Il che la fa diventare, in poco tempo, un caso mediatico. Le opinioni sono controverse, da una parte c'è chi lo considera un astuto bugiardo che si è inventato tutto per fama e per soldi. Altri lo ritengono uno dei testimoni più autentici dei tanti casi di rapimenti alieni nella storia umana. Oggi la sua storia affascina diversi amanti di ufologia e seppur con pareri contrastanti c'è da dire che in un modo o nell'altro questo caso fa ancora parlare di sè dopo più di 40 anni.



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