Hikikomori - Un popolo in trappola

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Hikikomori, questo termine giapponese significa "stare in disparte" e colpisce più adolescenti di quanto si possa immaginare, non li vediamo perchè la loro vita si svolge interamente nella loro camera da letto e sopratutto perchè si rifiutano categoricamente di uscire, di vedere gente e di avere rapporti sociali, prediligento fare ciò che amano di più e sopra ogni cosa proteggere se stessi dal giudizio degli altri. I mass media attribuiscono la colpa di questo disagio sociale alle nuove tecnologie, ma si sbagliano di grosso. Il fenomeno, in realtà, è nato prima dell'affermarsi del pc in ogni casa, ovvero a metà degli anni 80. Quello che si sa con certezza è che l'isolamento può durare nel migliore dei casi solo alcuni mesi, mentre nel peggiore può durare addirittura a più di 30 anni di auto-reclusione, sopratutto perchè è un fenomeno che non può risolversi spontaneamente. Un hikikomori decide di rinchiudersi in casa per diversi motivi, ma principalmente per le eccessive pressioni che derivano nel vivere nell'attuale società moderna, fatta di continua competizione e di una continua corsa verso l'auto-realizzazione personale. Questo in un hikikomori è visto come un'aspettativa davvero ardua da accettare, tanto da provocare in questi adolescenti dei sentimenti di impotenza, perdita di controllo e del continuo timore di fallire miseramente. L'insieme di sentimenti negativi, sfociano poi, in un atteggiamento di completo rifiuto verso quelle che sono le fonti di tali aspettative sociali. Siccome queste fonti sono rappresentate dalla società, l'adolescente, di sua spontanea volontà, decide di allontanarsene, per rifugiarsi nella propria camera. Dove si sente più al sicuro. I primi segnali arrivano, generalmente, durante l'adolescenza. Si posso però manifestare anche in età adulta. Di solito si rivelano all'inizio delle scuole superiori, oppure alla fine. Nel primo caso perchè segnano un confronto con nuovi insegnanti e compagni di classe, mentre nel secondo caso perchè segna il momento cruciale in cui decidere la strada da intraprendere per la propria vita e questo purtroppo non viene insegnato a scuola. Ad ogni modo i segnali per riconoscere un hikikomori sono tre:

1) Inversione del ritmo sogno/veglia.

2) Auto-reclusione in camera da letto.

3) La preferenza per le attività individuali.

Al momento in giappone ci sono oltre 500.000 casi di hikikomori accertati. Tuttavia, secondo le associazioni che se ne occupano, il numero potrebbe arrivare addirittura a un milione. In parole povere, 1% dell'intera popolazione Nipponica. Bisogna dire che è un fenomeno in continua crescita, anche nel resto del mondo. Nel nostro paese, secondo l'associazione "hikikomori Italia" alcune stime riportano almeno 100.000 casi. Portando il nostro bel paese a essere la nazione europea con il più alto tasso di hikikomori, perlopiù ragazzi tra i 15 e i 25 anni, ma non mancano anche gli adulti. Numerosi studi testimoniano che gli hikikomori per la maggior parte sono adolescenti che provengono da famiglie benestanti e quasi sempre sono figli unici, in quanto subiscono le maggiori aspettative dai loro genitori. Questi ragazzi generalmente sono figli di genitori separati e sono dotati di una grande intelligenza. Sfortunatamente, questo non basta, ed è constatato che per diventare un hikikomori bisogna avere un carattere particolarmente fragile, che comporta un certo disagio nel subire alcune situazioni sociali. Dire, però, che questo è l'unico motivo che spinge i ragazzi a rifugiarsi nella propria camera è riduttivo. Bisogna elencare, infatti, un'insieme di altri fattori:

- Primo fra tutti, devono possedere una certa sensibilità ed un'indole particolarmente introversa. Proprio questo temperamento contribuisce alla loro difficoltà nell'instaurare relazioni soffisfacenti e durature, così come affrontare le molteplici difficoltà e delusioni che la vita gli riserva.

- Il secondo possibile elemento fondamentale per la nascita di un hikikomori è la sua famiglia. E' provato da molti studi che l'assenza emotiva del padre e l'eccessivo attaccamento con la madre, sono le possibili cause in primis della società giapponese. Nei casi più estremi, anche se i problemi con la famiglia non sono evidenti, evitano comunque di averci contatti, facendosi portare da mangiare senza uscire nemmeno dalla camera da letto, costruendosi una vita completamente solitaria.

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