Mia sorella ha sposato un uomo benestante. Egli possiede una bella villa in una famosa località turistica. Due estati fa lei mi invitò a casa sua per trascorrere una settimana di vacanza nella sua nuova abitazione che affaccia sul lago, la prima cosa che notai appena arrivato oltre che alla bellezza del posto era il pontile dove c'era ormeggiata la loro lussuosa imbarcazione, mio cognato è un tipo abbastanza gentile e proprio come me è appassionato di pesca, la sera stessa dopo cena intorno alle 20:00 ci preparammo per imbarcarci ed andare a pescare. Prima di accendere i motori mi fece fare un giro sul gioiellino per un'oretta non ero mai salito su una barca così bella, grande, dotata di ogni confort e di tutti i dispositivi di sicurezza, il sole era ormai tramontato da un pezzo e attorno a noi si vedeva a malapena ma fortunatamente avevamo portato due grossi fari che ci consentirono di avere una visuale a 360°, arrivati ad una manciata di chilometri dalla costa gettammo l'ancora, prendemmo i cappotti e iniziamo a pescare. All'incirca 40 minuti dopo in lontananza vedemmo una piccola imbarcazione, a motore spento, che piano piano si avvicinava sempre più verso di noi, spinta dalla corrente e dalle onde, dato che a quell'ora l'acqua era un po' agitata. Stupiti del fatto che a bordo di quella barca non si vedeva nemmeno una luce ci facemmo alcune domande a riguardo, quando fu a circa 10 metri da noi puntammo contro di essa i fari e notammo che a bordo vi erano due uomini. Provammo a chiamarli, per vedere se avessero bisogno di aiuto, ma non ricevemmo alcuna risposta. Preoccupati della strana situazione e anche curiosi di scoprire cosa volessero aspettammo il momento in cui fossero più vicini. Mio cognato, intanto per precauzione prese uno dei suoi coltelli da sub, non potevamo conoscere le vere intenzioni dei due estranei. Poco dopo la barca, probabilmente spinta dalla corrente, sbatté contro la nostra poppa, la paura aveva preso il sopravvento e allora decidemmo di guardare a bordo stando ben pronti a reagire se ce ne fosse stato bisogno. Una volta puntati i fari di nuovo su di essa notammo che entrambi gli uomini erano privi di sensi. La prima cosa che facemmo fu avvisare le autorità ma sarebbero passate delle ore e non potevamo restare lì senza far nulla. Magari quei due avevano bisogno di soccorso immediato. Solo a quel punto mio cognato mi ordinò di restare fermo perché lui sarebbe sceso a controllare se entrambi fossero ancora vivi. Salito a bordo alzò una mano e mi fece segno con il pollice, avevo capito che per fortuna i due erano vivi e semplicemente privi di sensi. Mi feci coraggio e salì a bordo con lui, non appena misi piede su quella bagnarola ebbi una strana sensazione, qualcosa che non so spiegare ma che mi suggeriva che sarebbe stato necessario perlustrare meglio la barca. Guidato dal mio istinto iniziai a cercare e notai che la cabina era in disordine, come se qualcuno fosse entrato e avesse rubato tutto. Probabilmente gli uomini erano stati rapinati. Quando usci fuori dalla cabina urlai a mio cognato di andarcene subito da lì perché la situazione era troppo rischiosa. Salimmo a bordo aspettando l'arrivo della guardia costiera che una volta averci raggiunto sul posto e averci preso i documenti per confermare le nostre identità ci ordinò di andare via prima possibile. Notai che l'agente che venne da noi era visibilmente terrorizzato. Inutili furono le nostre domande nel chiedere i motivi di tutta quell'agitazione. Quello che posso dirvi è mi segnò per sempre quel giorno furono i due aerei che sfrecciarono in pochi minuti sopra le nostre teste durante il ritorno ed il forte bagliore luminoso che vedemmo provenire dal fondo del Lago.
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I Racconti del Delirio
Tajemnica / ThrillerUna raccolta di tutte le storie che ho scritto nel corso degli ultimi anni da quando ho sviluppato la passione per la scrittura. Le storie si differenziano per personaggi, ambientazioni ed eventi, oltre che per la loro lunghezza. Ogni racconto e fru...