Li ho visti

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Mi chiamo Vincenzo Bruno e abito in provincia di Napoli, mi sono ricordato di una vicenda accaduta quando ero piccolo ancora oggi non mi spiego come sia possibile è un può rabbrividisco quando ci penso ma procediamo con ordine nella nostra vecchia casa in affitto avevamo un garage sotterraneo che però non utilizzavamo per parcheggiarci le auto dato che il padrone di casa, che viveva invece a Salerno, lo usava solamente a scopo di metterci cianfrusaglie vecchie e inutili, al piano terra di quella casa di fianco al garage c'era un grande appartamento lì ci viveva il proprietario prima che si trasferisse definitivamente, una sera subito dopo cena i bambini del quartiere erano scesi giù a divertirsi, così mi misi la felpa e scesi giù per giocare con loro, mentre scendevo le scale del garage sotterraneo udì delle voci che bisbigliavano fra loro, niente di strano, pensavo fosse qualcuno di casa mia sceso per riporre qualcosa ma quando vidi che ad illuminare il garage non era la luce principale bensì il fascio di una torcia un campanello d'allarme scatto nella mia testa nonostante fossi solo un bambino la situazione mi parve subito anomala insospettito senza troppi indugi e senza far rumore scesi lentamente le scale che portavano al garage più mi avvicinato e più l'anzia prendeva il sopravvento ma la curiosità era più forte della paura dovevo vedere chi c'era. Arrivato vicino alla porta i sospetti erano ormai fondati, la porta era in parte di alluminio e in parte formata da vetro lavorato che permetteva di vedere all'interno ebbene nel garage vedevo la luce di una torcia e le ombre di alcuni uomini, non riuscivo a comprendere cosa stessero dicendo parlavano troppo piano e la porta era chiusa appena misi la mano sulla maniglia della porta per aprirla la torcia fu spenta e le voci si interruppero bruscamente apri a poco a poco la porta per sbirciare ma era troppo buio non si vedeva niente l'interruttore della luce era dentro e realizzai che era troppo pericoloso per entrare, scelsi di non correre il rischio, avevo troppa paura sbirciai un po' grazie alla luce delle scale di sopra che permetteva di guardare appena solo una parte del garage essendo un bambino formulai l'idea che li ci fossero dei fantasmi, sbiancai e di corsa raggiunsi le scale fino a raggiungere il mio appartamento entrato a casa mi avvicinai a mio padre urlando gli dissi "papà, nel garage ci sono i fantasmi" mi disse di calmarmi mi tranquillizzo e quando presi fiato gli raccontai per filo e per segno ciò che avevo visto a sentire le mie parole e appurato il mio evidente stato di agitazione mio padre si insospettii e penso che fossero entrati dei ladri, pochi minuti dopo qualcuno busso alla porta, era il nostro vicino di casa, Alberto, solo lui e mio padre avevano la chiave del garage con molta cautela scesero a controllare ma ironia della sorte quando accesero la luce non c'era nessuno nessuna traccia di effrazione o segno di scassinamento in mancanza di prove e di una testimonianza attendibile papà e Alberto evitarono di chiamare le autorità per un ulteriore controllo ma vedendo il mio ulteriore spavento papà non si diede per vinto e decise che per qualche mese avrebbero controllato la porta del garage per fortuna da allora non accade più nulla entrambi arrivarono alla conclusione che probabilmente uno dei due aveva dimenticato di chiudere la porta a chiave è che le mie fossero solo le fantasie di un bambino purtroppo oggi a distanza di 15 anni posso affermare che ciò che ho visto non erano fantasie poiché l'ho vissuto sulla mia pelle me lo ricordo fin troppo bene come se fosse ieri a volte penso che vorrei tornare indietro nel tempo per scoprire la verità su quella sera da quando sono cresciuto poche cose mi spaventano non credo più nei fantasmi ma ho paura dei ladri chissà cosa sarebbe accaduto se quel giorno fossi entrato lì dentro.


I Racconti del DelirioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora