Una notte in compagnia

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Mi chiamo Alessandro Pellegrini tutto quello che sto per raccontarvi mi è accaduto veramente, ma siete liberi di non crederci, vivo in Sicilia con i miei genitori e mio fratello più piccolo da circa un anno. Viviamo in una casetta dalle parti di Catania, non è mai accaduto nulla di particolare fino alla notte del 14 ottobre una data che non scorderò mai faceva freddo se non ricordo male si erano fatte circa le 3:00 del mattino ed io ero ancora sveglio a studiare inglese perché l'indomani aveva un'interrogazione, mentre studiavo sentì un brutto presentimento come se qualcuno mi stesse osservando intorno alle 4:00 decisi di andare a dormire, ero troppo assonnato ma proprio a quel punto notai qualcosa di bizzarro, si erano accese le luci di emergenza, cosa che accade ogni volta che il contatore si stacca per sovraccarico di energia, ma la cosa strana era che non c'era nulla di acceso che poteva farlo staccare, decisi di non far nulla tanto ci avrebbe pensato papà a sistemarlo visto che si sveglia alle prime ore dell'alba ma poi accade qualcosa di veramente inquietante sentì dei passi e dei bisbigli davanti alla porta d'ingresso a quel punto cominciai a tremare dalla paura e mi domandavo come fosse possibile che qualcuno si trovasse limitrofo alla porta visto che sia il portone principale che il cancello erano chiusi elettricamente e non avevo sentito nessun rumore che ricordasse vagamente una loro apertura, passò qualche minuto, presi coraggio e decisi di controllare di persona, mi misi le scarpe è arrivato in cucina afferrai un coltello molto affilato per difendermi nel caso c'è ne fosse stato bisogno. Aprì lentamente la porta d'ingresso e tremolante inizia a scendere le scale mi guardai intorno ma non vidi nessuno nonostante tutto mi sentivo ugualmente osservato arrivato al piano terra ovvero al punto dove si trovava il contatore mi si gelo il sangue il cancello era aperta nonostante fosse chiuso a chiave e in quel momento preso dal panico presi il coltello e mi diressi nella zona dove si trovava il contatore che questa volta si era inspiegabilmente acceso, subito dopo sentì di nuovo quei passi provenivano dalle scale, qualcuno le stava salendo mi si impietrì il cuore perché temevo per la mia vita e della mia famiglia così d'istinto con l'adrenalina in corpo salì di corsa tutte le scale e con le lacrime agli occhi ero pronto sporcarmi le mani pur di difenderci, ma quando raggiunsi la porta di casa non vidi nessuno, controllai invano dappertutto arrivato vicino alla stanza dei miei genitori apri la porta di scatto col coltello in mano fu allora che mio padre si svegliò vedendomi terrorizzato e con un coltello in mano balzò bruscamente dal letto chiedendomi una spiegazione per tutto ciò, gli raccontai quello che avevo appena vissuto ma lui non mi credette. Le luci dell'alba stavano illuminando il cielo e dopo essere sceso al bar per fare colazione decisi di saltare la scuola poiché ero sfinito da quel giorno non successe più nulla di insolito ancora mi chiedo chi o cosa avevo sentito vi assicuro che non è frutto della mia immaginazione credo fermamente che quella sera qualcuno sia entrato in casa nostra per rubare e vedendomi sveglio ha deciso di rinunciare a compiere il suo intento.


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