Un felice ricordo

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Era all'incirca il mese di dicembre. Stavano per arrivare le tempeste di neve e fuori c'era un freddo terribile. Io e mia moglie, prima che iniziasse l'inverno, cercammo di accaparrare tutto ciò che potevamo: cibo, rifornimenti, ecc. Ma il problema era che non avevamo la macchina. Le nostre finanze erano insufficienti per comprarne una. Lo stipendio che ricevevo per il mio lavoro era basso e l'affitto da pagare per il mio vecchio e brutto appartamento era appena accettabile. Di solito mia moglie stava in casa per badare al nostro bimbo di appena due mesi. Precedentemente aveva un lavoro pure lei, ma lo ha lasciato per potersi prendere cura del bambino in mia assenza. Di nascosto iniziai a risparmiare dei soldi per comprare un'auto. Quando finalmente raggiunsi una cifra sufficiente, le dissi che era giunto il momento di comprarne una. Lei fu felice. Il giorno dopo andammo in un piccolo rivenditore di automobili. I prezzi erano piuttosto bassi e i modelli non erano dei migliori, ma eravamo felici perché ne avessimo una. Facemmo allora tutto ciò che era necessario. Firmammo i documenti, pagammo, ottenemmo le chiavi e andammo via. La macchina era di seconda mano, risalente al 1984, ed era un po' malmessa però decidemmo che l'avremmo riparata in seguito. Sei mesi dopo, mentre stavo riparando la macchina, sotto il sedile posteriore trovai qualcosa di insolito. Mai visto prima. Nonostante avessi controllato l'auto diverse volte. Guardai meglio ma, avevo bisogno di una torcia. Sembrava una scatola nera e pensai fosse qualcosa che il proprietario precedente avesse dimenticato. Nei giorni successivi, però, l'attesa mi stava uccidendo. Ero così curioso di sapere che cosa fosse. Sembravo ridicolo ma credetemi, volevo saperlo. Non avevo detto ancora niente a nessuno al riguardo. Finalmente due giorni dopo la tolsi dalla macchina. Era una vecchia videocassetta intitolata "Ricordi felici". Non sapevo cosa farmene. Pensai che fosse solo qualche vecchio filmato amatoriale del proprietario precedente. Sembrava davvero molto strana. Sebbene non volessi invadere la privacy decisi comunque di guardare cosa ci fosse in quella cassetta. Giusto per soddisfare la mia curiosità. Salì in mansarda e rispolverai il mio vecchio VHS. Non lo usavo dai tempi del liceo. Quando davo delle feste e usavo il videoregistratore per guardare i film con i miei amici. Era impolverato e un po' arrugginito ma funzionava ancora. Lo accesi e feci partire la videocassetta. L'inizio era abbastanza normale, una vecchia famiglia durante il Natale. Gente che camminava qua e là, tipico. Poi però le cose si fecero strane. Una coppia iniziò a litigare mentre dei bambini piangevano in sottofondo. Man mano che andava avanti la cosa si faceva sempre più disturbante. Alla fine arrivò la parte che non mi fece dormire per settimane. La scena era ambientata in una stanza scura. Fatta interamente di mattoni, ma con le pareti insonorizzate. C'erano degli strumenti da tortura dappertutto, corpi mutilati ovunque. La stessa donna e gli stessi bambini del video venivano torturati e uccisi. Tutti loro urlavano e pregavano che finisse, allora così fece il torturatore. Gli aprì in due, li accoltellò sul volto, cavò loro gli occhi e lì buttò dentro un barile. La cosa che disse dopo averlo fatto non smetterà mai di rimbombare nella mia testa. <Immagino che questo sia un felice ricordo, per qualcuno come me>. Tolsi la cassetta e rimasi steso sul pavimento per un tempo interminabile. Le immagini dei corpi e della famiglia che venivano mutilati rimasero scolpite nella mia mente, traumatizzandomi. Passai delle ore senza dire una parola, appena riuscì a riprendermi un minimo, chiamai subito la polizia. Gli spiegai cosa fosse successo e cosa avessi trovato. Dopo settimane di indagini scoprirono che quella era una videocassetta che apparteneva ad una famiglia che era sparita 32 anni fa. Mi mostrarono un articolo del giornale locale che diceva "famiglia locale dispersa, marito irrintracciabile". Sull'articolo era scritta la via della casa in cui era allocata la famiglia, mi dissero però quando arrivai sul posto e chiesi informazioni che era stata demolita nel 2018. Al suo posto era stata costruita una concessionaria di auto. Facendo un po' di ricerche ho scoperto che apparteneva allo stesso proprietario di quella dove avevamo comprato l'auto. Attualmente sto seguendo la terapia ogni settimana per due ore. Non riesco ancora a superare il fatto che il posto in cui erano state uccise quelle povere persone era lo stesso negozio d'auto in cui comprammo la nostra. Sapete, credo fermamente che dietro ogni cosa, ogni oggetto sparso nelle nostre case e in ogni angolo del mondo si nasconda un'energia. L'energia di chi li ha posseduti. Oggetti appartenenti a persone buone non smetteranno mai di propagare la loro positività. Mentre oggetti maledetti i cui proprietari hanno saputo seminare solo odio e morte racchiudono in loro energia negativa. Energia che rimarrà li rinchiusa in quegli atomi di materia e non aspetterà altro che di essere liberata.


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