3:33 del mattino

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Pensi tra te e te "è tutto nella mia testa" e guardi la sveglia sul tuo comodino che segna le 3:33 del mattino, turbato tenti di riaddormetarti, ma ad un tratto vedi una sagoma nell'angolo della tua stanza farsi sempre più vicina. Cerchi di urlare, ma non ci riesci. La tua bocca non si apre. Quell'ombra sia avvicina sempre di più, finché non porta il suo viso a pochi centimetri dal tuo. Inizia a fissarti e nel frattempo apre le sue fauci in un orrendo ghigno. Chiudi gli occhi e tenti di urlare, ma anche stavolta non ci riesci. Disperato sgrani gli occhi di soprassalto e ti ritrovi nel letto a fissare, in modo inespressivo, il soffitto. Capisci di aver fatto un incubo e tiri un sospiro di sollievo, poi ti accorgi che qualcosa si muove in un angolo della camera e guardi la sveglia sul tuo comodino che segna le 3:32 del mattino.

Esiste una parte della letteratura in psicologia che suggerisce che le esperienze di apparizione  e le presenze percepite siano più comuni tra le 2 e le 4 del mattino, corrispondenti al picco, alle 3 del mattino, della quantità di melatonina nel corpo. È indicata anche come "ora del diavolo" come inversione beffarda dell'orario in cui si suppone sia morto Cristo, alle 15:00. Nella cultura anglosassone l'ora del diavolo, o ora delle streghe, è un periodo della notte associato al folklore popolare a eventi soprannaturali, in cui si pensa che streghe, demoni e fantasmi appaiano e siano al loro massimo potere.


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