Ciò che rimpiangono le persone di solito non sono le scelte che hanno fatto ma piuttosto quelle che non hanno fatto. Personalmente ho vissuto il peggiore degli incubi che chiunque possa mai immaginare, 9497 volte per l'esattezza. Ogni notte quando mi fiondo nel letto per prendere sonno mi ritrovo ad implorare sempre per la stessa cosa, ovvero, quella di dormire senza sognare perchè ogni volta che mi addormento faccio lo stesso incubo. Tutto iniziò 26 anni fa quand'avevo 12 anni, ero tornato a casa dopo aver trascorso la peggiore giornata della mia vita. Ero stato con mio padre in un parco giochi in quella giornata estiva, ricordo fosse quasi ora di cena e dopo aver pregato disperatamente il mio vecchi mi aveva dato il permesso di fare un'ultimo giro sull'auto scontro. Lui mi avrebbe aspettato poco distante ad una panchina, c'erano ancora un paio di bambini sulla giostra e nel frattempo ero andato a prendere un gettone quando all'improvviso mi venne incotro una bambina. Era davvero strana, i suoi occhi erano spenti e la sua faccia era piena di graffi insanguinati. Si fisso e iniziò a fissarmi ad un paio di metri di distanza in modo molto silenzioso. Non sapevo cosa fare, ad un certo punto scoppiò in lacrime. Poi mi resi conto di un dettaglio davvero raccapricciante, le sue gambe erano ricoperte da ustioni di secondo e terzo grado, in alcuni punti la sua pelle pendeva letteralmente dalla carne. Innocentemente provai ad avvicinarmi per domandarle cosa le fosse successo, ma lei si mise ad urlare istericamente portandomi, in preda al panico, a correre spaventato da mio padre. Non appena mi vide mi corse incontro. Provai a spegarli cosa fosse successo indicandogli dove fosse la bambina, ma non c'era più nessuno era come svanita nel nulla e nessuno a parte me sembrava averla vista. Nessuno mi credetta e associarono l'avvenimento ad un colpo di sole, per cui uscimmo dal parco e tornammo alla macchina. Per tutto il tragitto, verso l'auto, mio padre continuò a parlarmi, ma non ascoltai una singola parola dato che ero talmente preoccupato che continuavo a guardarmi indietro alla ricerca di quella bambina. Ad un certo punto, egli dovette addirittura fermarmi perchè stavo andando a sbattere contro la portiera della nostra macchina. Solo allora mi disse <ehi campione! guarda un po' dove cammini, non vuoi che ti porti all'ospedale per una botta alla testa vero? Torneremo un'altra volta promesso>. Diretti verso casa iniziai a farmi alcune domande, come ad esempio: da dove venisse? Se i suoi genitori la stessero cercando? E sopratutto, chi l'avesse ridotta in quello stato? Giunti nel vialetto di casa potei vedere mia madre uscire e venirci incontro per salutarci e fu allora che mio padre le disse che mi ero preso un'insolazione. Ella mi portò in bagno e mi rinfresco con dell'acqua, infine, dopo cena, mi disse di andare a letto. Prima di addormentarmi venne nella mia stanza con un'espressione davvero particolare domandandomi cosa avessi effettivamente visto? Dopo un po' di riluttanza, le dissi ogni cosa, poi mi confidò un segreto. La famiglia di mia madre discendeva da una lunga stirpe di medium, secondo lei quello che avevo visto era un presagio particolarmente sinistro, dato che la bambina doveva essere morta in un incendio e di sicuro chiedeva il mio aiuto per qualche misterioso motivo. Non sapevo cosa dire e a tal punto le domandai se anche lei fosse una medium? In risposta ella mi fisso per un attimo e poi scoppiò a ridere dicendomi che non sarebbe mai riuscita a mantenere un segreto del genere con mio padre. Mi disse piuttosto che mia nonna lo era, cioè sua madre, e quando le chiesi cosa sarebbe cambiato da quel giorno lei mi rispose "tutto". Mi sarebbero successe cose strane, come ad esempio avrei visto luci tremolanti e ombre nella stanza che si muovevano di notte, oppure avrei udito una voce sinistra o avrei ricevuto delle premonizioni nel sonno. Dopo un po' le visioni si interruppero da sole, però iniziai a sognare la stessa cosa per i successivi 26 anni, quella stessa notte dopo che mia madre mi rimbocco le coperte, feci quel maledetto incubo. La prima cosa che vide era una cassetta delle lettere col numero 322 James Street, poi sollevai lo sguardo vedendo una grande casa di due piani completamente avvolta dalle fiamme. Tutt'intorno a me c'erano camion dei pompieri e sirene lampeggianti con vigile del fuoco pronti a fare irruzione e intenti a puntare le manichette verso quell'inferno. Nella confusione generale qualcuno improvvisamente mi spinse, tentai di restare in piedi ma caddi verso il basso, solo allora mi resi conto che anch'io indossavo l'attrezzatura antincendio. Portai una mano alla testa e sentì un mezzo disorientamento, percepì qualcuno alle mie spalle e coì mi voltai. C'era un uomo che continuava a dire il mio nome ordinandomi di muovermi verso la casa in fiamme, nonostante non sapessi cosa fare ebbi come l'impressione di averlo fatto un centinaio di volte e istintivamente mi misi a correre verso l'edificio in fiamme ed entrai. Una voce alla radio mi avviso che c'era una bambina intrappolata nel bagno al secondo piano così seguito da due colleghi iniziammo a salire le scale, giunsi in un corridoio ed iniziammo ad intravedere del fumo nero fuoriuscire dalle pareti fino a ridurre la visibilità quasi a zero, sfilai l'ascia e iniziai a farmi largo tra i detriti. Giunto sino alla porta del bagno toccai la maniglia assicurandomi che non fosse incandescante, questo avrebbe permesso di capire se dall'altra parte vi fosse una colonna di fuoco oppure no, non ho idea di come sapessi tutte quelle cose ma per mia fortuna la maniglia era appena calda, perciò aprendola non avrei provocato un'esplosione che ci avrebbe travolti in pochi secondi. Sfondai la porta e trovai la bambina svenuta nella vasca del bagno, aveva aperto i rubinetti nel tentativo di allontanare il fuoco da lei, ma così facendo aveva provocato un forte vapore incandescante, mi affrettai a prenderla in braccio e a portarla fuori. All'improvviso vi fu una potente esplosione lungo il corridoio, potei sentire i vetri di una stanza frantumarsi, uno dei miei colleghi urlò <Dobbiamo andarcene da qui> era visibilmente scosso, tornammo sui nostri passi iniziando a scendere le scale ma le fiamme erano molto più violente ed il calore insopportabile, il mio collega mi fece notare che il soffitto era in procinto di cedere, preso da ulteriore panico mi fece perdere l'equilibrio e caddì lungo le scale. Battei ruvinosamente la schiena lungo i gradini ed imprecai più volte contro di lui, solo allora mi resi conto che le gambe della piccola erano finite in mezzo alle fiamme, mi sollevai il più in fretta possibile e tentai con tutte le mie forze di spegnerle. Frastornato iniziai di nuovo a scendere i gradini ma a quel punto il soffitto iniziò a cedere ed una trave mi finì addosso facendomi cadere la bambina dalle braccia. L'altro mio collega tentò di raggiungermi per darmi una mano, ma la scalinata sotto di lui cedette e volò dal secondo piano sino al pianterreno, spezzandosi il collo. Provai in tutti i modi a togliermi quel peso di dosso ma non ci riuscii, la sola cosa che potei fare era guardare, impotente, la bambina bruciare... proprio come me. Tentai in tutti i modi, poi le fiamme mi avvolsero e sentì la pelle sfrigolare, ero spacciato e così, senza speranza, rimasi in agonia a fissare le fiamme in preda al dolore, finchè tutta la casa non mi crollo addosso e solo a quel punto l'incubo cessò. Mi svegliai urlando e fradicio di sudore, così mia madre si precipitò nella mia camera e dopo essermi dato una calmata decisi di raccontarle ogni cosa, ne rimase scioccata a tal punto da mettersi a piangere. Non disse nulla in proposito, si limitò solo a stringermi tra le sue braccia, sono passati esattamente 26 anni da quella notte e ogni orribile notte o visto la stessa casa, la stessa bambina e la stessa orribile morte in quell'incendio. Mentre sono qui a scrivere questa storia sono combattuto su che scelta debba fare, è davvero difficile perchè adesso l'allarme della caserma sta suonando e la voce all'altoparlante recito 10-70 edificio in fiamme, tutte le unità rispondano 322 James Street.
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I Racconti del Delirio
Mystère / ThrillerUna raccolta di tutte le storie che ho scritto nel corso degli ultimi anni da quando ho sviluppato la passione per la scrittura. Le storie si differenziano per personaggi, ambientazioni ed eventi, oltre che per la loro lunghezza. Ogni racconto e fru...