Aiutare chi ne ha bisogno. Quante volte camminando per strada e vedete un barbone pensate a lui con rammarico e tristezza "poverino". Ma cosa fate, vi fermate e lo aiutate? No. Vi voltate dall'altra parte. Però se vi trovaste voi al loro posto che cosa vorreste? Aiuto. Le emergenze familiari, il panico collettivo, le paure mettono insieme tante persone spaventate e diventano un gigantesco ma più rassicurante "Noi", servono proprio a questo: a renderci consapevoli di quanto serve essere altruisti, una leva essenziale perfino per la sopravvivenza della specie. Dobbiamo imparare a capire chi merita davvero il nostro aiuto e chi no, non tutti i poveri sono brave persone. Una volta ho conosciuto un Lombardo, un commissario dei carabinieri. Mi raccontò di un caso a cui stava lavorando, non ricordo bene il nome, era su un famoso intellettuale, viveva a Milano, era un filantropo ed un autore. Egli decise di condividere il suo benessere con qualcuno meno fortunato di lui e nonostante avesse due bei figli decise di aprire la sua casa ad un terzo. Un orfano di 14 anni, un ragazzino maltrattato dal sistema fin da piccolo, problematico, spesso violento, abbandonato per strada come un cumulo di rifiuti, una causa persa si potrebbe dire. Tutti dicevano che non poteva cambiare ma il padre adottivo pensava il contrario. "Corri quando puoi, cammina se necessario, striscia quando serve, ma non mollare mai" furono le sue parole in risposta agli altri. Ora, quell'uomo buono aprì le porte a quel ragazzo e quando il figlio lo derubò l'uomo gli volle bene lo stesso, quando il ragazzo venne bocciato l'uomo si dimostrò comprensivo e paziente, quando il giovane mentì e truffo è fu violento e litigioso l'uomo buono mostrò compassione e affetto. E continuò e continuò finché il ragazzo che non aveva mai percepito la sensazione di essere amato finalmente la provò. L'uomo aveva fatto breccia, era un vero miracolo. Una settimana dopo qualcuno si introdusse in casa della famiglia di soppiatto. Uccise l'uomo e sua moglie mentre dormivano nel loro letto. Dissero che furono trafugate piccole cose, cose che ruberebbe un bambino, non si sa con precisione. I figli furono mandati a vivere con i nonni e il ragazzo "l'orfano" ripiombò all'inferno, giusto quando poté iniziare una nuova vita gli fu soffiata da due pallottole. Hanno preso chi è stato? No. Cercarono nei posti sbagliati, a volte la risposta c'è l'hai davanti. Si, credo che sia stato proprio il ragazzo. Io credo abbia avuto paura che i genitori adottivi un giorno si accorgessero che lui non era degno, come se ne erano accorti gli altri e non sopportava l'idea che quell'uomo buono potesse trattarlo male, che lo gettasse via come un cerotto usato o una benda sporca, così aveva deciso di non scoprirlo. Quando ho sentito questa storia sarei dovuto rimanere di sasso ma non successe, sapete perché, io non ho mai capito cosa si possa ricavare da quei sentimenti, a parte... la debolezza. Non possiamo aiutare tutti, così come non possiamo salvarli da loro stessi.
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I Racconti del Delirio
Misterio / SuspensoUna raccolta di tutte le storie che ho scritto nel corso degli ultimi anni da quando ho sviluppato la passione per la scrittura. Le storie si differenziano per personaggi, ambientazioni ed eventi, oltre che per la loro lunghezza. Ogni racconto e fru...