Le labbra ed il cuore

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Un' auto sferro a tutta velocità tra le strade di Lecce, un uomo al volante si lamentava dicendo a chi stava dietro di tenere la bocca chiusa e di restare calmo. L'uomo sul sedile anteriore si teneva le mani sulla pancia con la testa appoggiata sul sedile per restare più comodo. Alla guida vi era Davide Marchi, criminale professionista con almeno 5 anni di carriera alle spalle, aveva svolto già 5 rapine in banca e 4 blindati. Durante una di esse era stato ferito alla gamba da due pallottole di un poliziotto, perciò dovette andare da un suo amico dottore, detto "il Greco", che lo avrebbe aiutato in cambio di una percentuale sul colpo. In quella situazione però le ferite erano troppo gravi e per questo era stato costretto ad amputargliela e a sostituirgliela con una protesi artificiale. Da allora lo chiamavano "Gamba di ferro".

"Dio... sto crepando... sto morendo... dannazione sto morendo..." si lamentava l'uomo di dietro.

"Cazzo dai, calmati ragazzo... non è poi così grave, puoi farcela..." lo tranquillizzo Davide.

Il colpo alla farmacia di Pianello era andato male.

In fila alla cassa, con il volto coperto da una mascherina chirurgica per il Covid19, avevano trovato un carabiniere in borghese.

Appena Cuore di Pietra aveva cominciato a minacciare la farmacista con una pistola, il militare aveva estratto una Beretta 92 minacciandolo di metterla giù o avrebbe sparato, il rapinatore si era girato di scatto con l'arma carica alta ed il carabiniere aveva reagì all'istante sparandogli a bruciapelo.

Ne era seguita una colluttazione. Il carabiniere era stato tramortito ma ormai la rapina era andata in fumo. Gamba di Ferro si era allora caricato sulle spalle il suo compare ferito e insieme si erano dati alla fuga.

Cuore di Pietra adesso piangeva dilaniato dal dolore, tutto insanguinato, contorcendosi sui sedili posteriore della Alfa Romeo Giulietta che avevano rubato il giorno prima.

"Fa male, ma maledettamente male, e sto per morire..."

"Non fare lo stronzo, hai una brutta ferita del cazzo, ma non morirai"

Cuore di Pietra continuava a piangere disperato: "sono tutto pieno di sangue, me la sto facendo sotto dalla paura... ho freddo... sto per tirare le cuoia io lo so... maledizione, sono fottuto... porca troia..."

"Non sapevo ti fossi laureato in medicina, da quando sei un fottuto dottore del cazzo? Allora sei un dottore? Rispondimi brutto figlio di puttana: tu sei per caso un dottore?

"No!!, non sono un dottore... ma non serve una laurea per capire che sto crepando dissanguato come una scrofa sgozzata..."

"Smettila di fare illazioni, non hai idea di cosa stai parlando. Adesso calmati e ascoltami bene: ora andremo da Labbra di Cuoio, è un'amica e mi deve un paio di favori, vedrai che lei ti metterà a posto e te la caverai, fidati di me."

"Oh Cristo, ma Labbra di Cuoio è una fottuta veterinaria, che cazzo vuoi che ne capisca di ferite d'arma da fuoco... o no... o no... sono morto, sono già morto..."

"Basta! Cosa pretendi che faccia, non posso mica portarti al pronto soccorso cazzo. Labbra di Cuoio ti toglierà la pallottola dalla pancia e ti rimetterà in sesto, sarà questione di minuti e tra qualche settimana ci ricorderemo di questa brutta avventura ridendoci sopra. Non morirai cazzo, andrà tutto benone, Labbra di Cuoio ti rimetterà in forma, devi credermi"

Cuore di Pietra non rispose, era svenuto.

Gamba di Ferro guidò veloce lungo la statale 412 della Val Tidone, poi tagliò per i campi sino ad arrivare a Bilegno e lì si fermò davanti alla villetta di Labbra di Cuoio. Scese dalla macchina, si caricò sulle spalle il ferito e lo portò in casa.

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