Da giovane ero solito fare da babysitter per una famiglia che aveva due ragazziuno di 11 e uno di 13 anni, erano molto più facili da gestire di quanto tupossa immaginare, giocavano molto fuori dal cortile avevano persino una casasull'albero in cui passavano molto tempo molte volte quando ero laggiù a fare il mio lavoro passavano molto tempo in quella casetta, in alcuni momenti i loro genitori gli lasciavano persino dormire lì, era ben fatta e anche costosa. Inquei casi il mio compito era quello di andare a controllargli ogni tanto,quello che sto per narrarvi è avvenuto durante un'estate piuttosto calda, i bambini erano entusiasti di dormire nella casetta, la loro mamma mi aveva dettoche sarebbe andato tutto bene e che potevo stare tranquillo perché la lorovilla era dotata di sofisticati sistemi anti-intrusione. Decisi di salire nellacasetta per essere sicuro che stessero bene e aiutarli a dormire con qualchestoriella per bambini. Erano molti allegri e piuttosto irrispettosi, cercai difarmi rispettare perché mi obbedissero ma loro non ne volevano sapere. Si stavafacendo tardi, era stanco e volevo solo rilassarmi. Per cercare di farlidormire gli raccontai delle favolette come ""o "Greta e il grande albero", ma nessuna funzionava. Decisi allora dispaventarli un po' e dissi "Vi racconterò una storia di paura che è successadavvero". A quel punto ottenni la loro attenzione "Un giorno d'estatesull'autostrada A14, tra Bologna e Taranto, mentre l'inserviente facevarifornimento di benzina all'auto, mia madre gli disse che aveva fretta dipartire per venire a prendermi dalla lezione di scherma. Un uomo in giacca e cravatta a qual punto si avvicino è iniziò a parlare con lei. Gli spiegò che lasua auto non partiva e che aveva bisogno di un passaggio a Bologna, per unappuntamento. L'esatto luogo dove anche lei doveva andare. La donna disse chesarebbe stata felice di dargli un passaggio e l'uomo posò quindi la suaventriquattrore sul sedile posteriore della vettura. Poi si diresse velocemente verso il bagno della stazione. Il benzinaio, nel frattempo, terminò ilrifornimento dell'auto, e quando lei guardò l'orologio, fu improvvisamente presa dal panico. Era molto tardi. Accese la macchina e si diresse verso la città dimenticandosi completamente che l'uomo stava tornando dalla toilette.Non le passo minimamente in mente la cosa finché non fummo a casa. Giunti videla sua valigetta sul sedile posteriore e si sentì terribilmente in colpa,decise allora di aprirla per cercare qualche documento in modo da poterlarestituire al proprietario. Dentro non trovò altro che un coltello, un paio diguanti e un rotolo di nastro adesivo". La storia fu abbastanza buona da farglivenire voglia di andare a dormire, anche perché minacciai di raccontargliene altre. Proprio non riuscivo a starmene del tutto tranquillo, ho spento la lucee poi mi sono diretto verso casa scendendo lentamente dall'albero. Percorrevoil giardino di casa e nel frattempo ripensai a loro e a tutti gli incubi chegli avrei fatto venire con quella storia. Sulla via del ritorno però mi fermai per un momento, c'era una luce accesa nel secondo piano della casa, che poteivedere dalla finestra rivolta verso l'esterno. Non era così insolito perché forse l'avevo lasciata accesa senza accorgermene però, mentre camminavo versola porta d'ingresso, vidi un'ombra passare davanti alla finestra con le tendinebianche abbassate. Poi all'improvviso, la luce si spense. All'inizio non erosicuro su come agire, ma era sicuro che non dovesse esserci nessun altroparente in casa. Ho tirato fuori il mio cellulare e, per prima cosa, ho chiamato la polizia. Successivamente sono risalito nella casa sull'albero hoacceso la luce rapidamente e ho svegliato i ragazzi. Non ho detto loro quello che avevo visto ma solo di aver sentito le sirene della polizia avvicinarsi eche non dovevano preoccuparsi, solo darmi ascolto. La polizia arrivò e io gli osservai dalla casa sull'albero mentre si avvicinavano, uno dei poliziottivenne per parlare con noi e ci disse che non c'era pericolo e potevamo scendere, poi ad un tratto vidi che dalla casa uscì un uomo ammanettato lo avevano trovato rannicchiato nell'armadio della stanza dei ragazzi con in mano un coltello non so se li stesse aspettando o se fosse lì solo per rapinare il posto, ma sono contento di aver visto la luce accesa, penso spesso a quellanotte e sono fiero di aver preso l'iniziativa, ho salvato tre vite dopotutto. Compresa la mia. Vorrei solo non avergli raccontato quella storia poco prima.
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I Racconti del Delirio
Misteri / ThrillerUna raccolta di tutte le storie che ho scritto nel corso degli ultimi anni da quando ho sviluppato la passione per la scrittura. Le storie si differenziano per personaggi, ambientazioni ed eventi, oltre che per la loro lunghezza. Ogni racconto e fru...