Galveston è una cittadina degli Stati Uniti d'America, capoluogo dell'omonima contea nello stato del Texas, la città si trova sull'omonima isola del Golfo del Messico e fa parte dell'area metropolitana di Hudston. Fu proprio lì che alla fine del 19esimo secolo accadde uno dei fatti più misteriosi ed inquietanti della storia del luogo. La vicenda si concentra sulla figura di Leonardo Vitelli. Il 1 gennaio del 1898 questo strano personaggio scese da uno dei traghetti che trasportavano le persone sull'isola di Galveston, portando con sé due capienti valigie. Era un uomo alto, affascinante, sulla trentina, vestito con abiti eleganti e ricercati, più adatti ad un palcoscenico che alla strada, e di carnagione chiara. Infatti egli era un artista e il primo posto dove si recò una volta sceso dal traghetto fu il Grande Hotel Opera House, fondato nel 1894, che aveva anche la funzione di teatro. Aveva appuntamento con un impresario nonché proprietario del posto, che restò strabiliato dalle magnifiche capacità di prestigiatore e illusionista di Vitelli. Ma lo fu ancora di più, quando poté ammirare le sue doti di ventriloquo. Poco tempo dopo, Vitelli prese ad esibirsi con grande successo sul palco del teatro, incantando la platea con i suoi numeri, ammaliando adulti e bambini con le sue illusioni al limite dell'incredibile. Una vera e propria performance che mescolava divinazione, trasfigurazione ed evocazione per creare un'esperienza unica e surreale. I giornali locali scrissero meraviglie sui suoi spettacoli facendo fluire moltissimi altri spettatori tanto che nell'arco di sei mesi da sconosciuto e misterioso squattrinato, Vitelli divenne il proprietario di una sontuosa villa di due piani. Ad attrarre le persone non erano solo le sue eccelse qualità, la sua avvenenza e la sua parlantina ammaliante, ma anche l'alone di mistero che lo avvolgeva. Di lui, infatti, nessuno sapeva nulla. Né da dove venisse ne su chi lo avesse istruito a quell'arte eccezionale. Molti furono i giornali che tentarono di estorcere informazioni più sostanziose sul suo passato, ma Vitelli non dava mai soddisfazione. Fu proprio la sua principesca abitazione di Harbor Side Drive il fulcro di tutta la vicenda. A partire dal novembre del 1898 infatti il fascino carismatico di Vitelli iniziò a trascendere gli impalpabili confini del teatro facendo orbitare al suo seguito una ricca gamma di persone altolocate che presero a frequentare con ritmi mensili la sua dimora. Fra di esse il proprietario del teatro Malcolm Maggié e sua moglie Lena, Steve Been, proprietario delle industrie Been, Dick Hollon, proprietario del Galveston Daily news, Adele Wright, scrittrice rinomata. Fino al febbraio del 1899 nessuno aveva idea di come quel gruppo occupasse le serate all'interno di quelle mura. Ma la comunità intera aveva iniziato a percepire un qualcosa di sinistro. Il ventriloquo, che per la gente dell'isola continuava ad essere un magnifico uomo di spettacolo, iniziò ad assumere connotazioni diverse per il resto della popolazione. Il sipario su quel mistero si sollevò solo il 23 febbraio di quell'anno quando iniziò a circolare una voce molto inquietante riguardo a ciò che si svolgeva nella dimora di Vitelli. A quanto pare in una di quelle valigie, che l'artista aveva portato con sè, stava custodita la sua marionetta preferita, che però, fino a quel momento, non aveva mai mostrato in pubblico, limitandosi ad usare quelle di proprietà del teatro. La cosa era piuttosto insolita dato che, di norma, un ventriloquo usa sempre la propria marionetta durante gli spettacoli. C'era però una precisa ragione a monte di tale scelta. Le voci sfuggite dall'interno dell'abitazione di Vitelli riguardo ai numeri privati del ventriloquo erano state diffuse da Roger Nelson. Un cronista che era riuscito ad entrare nelle grazie dell'artista bevendo alcune sere insieme a lui e fingendosi suo amico. Nelson, che partecipò a molti degli spettacoli privati di Vitelli, rivelò che la marionetta preferita del ventriloquo era in realtà il cadavere imbalsamato di un uomo non più alto di 1 metro e 25 cm. Lo stesso proprietario aveva spiegato al suo pubblico selezionato che quella mummia erano le spoglie di un eunuco nano cinese della dinastia Ming. Il vero nome del nano era Sun. Di lui si diceva fosse il figlio di un Luduan, uno spirito dotato di conoscenza della verità. Per questo motivo Sun, seppur basso e deforme aveva ereditato il dono della chiaroveggenza, questa qualità era stata molto apprezzata nella corte dell'imperatore, almeno all'inizio. Fin quando il potere profetico del nano castrato non prese ad intimidire altri eunuchi del palazzo che tessevano intrighi ai danni del governo. Sun fu avvelenato durante un banchetto, ma questo giovò poco ai suoi assassini. Secondo le leggende, su consiglio del padre adottivo dell'eunuco, l'imperatore fece imbalsamare il corpo del piccolo uomo e fece anche in modo che le braccia, le gambe e le mascelle fossero mobili come quelle di una marionetta. Malgrado fosse defunto Sun non aveva perso il suo potere, che aumento considerevolmente e riuscì ad individuare i suoi assassini, uno per uno furono torturati a morte per conto del padre. Durante le serate private organizzate da Vitelli il ventriloquo si esibiva con Sun il quale era sempre agghindato con un sontuoso abito di seta di foggia orientale, un intrico di dragoni rossi e oro su un lucente sfogo verde-blu, dalla testa calva raggrinzita ricoperta da un sottile strato di pelle giallastra penzolava una treccia di capelli rinsecchiti che gli arrivava alla vita. Nelle esibizioni, illuminata sempre da poche candele la mummia-pupazzo pareva animarsi sulle ginocchia del su proprietario. La sua mandibola si alzava e si abbassare, le sue mani si muovevano, parlava inglese con un forte accento cinese e la sua specialità era indovinare cosa gli spettatori avessero all'interno delle tasche oppure a cosa stessero pensando. Seppur sorprendenti quei numeri si spingevano solo di pochi gradi al di sopra degli spettacoli che Leonardo presentava normalmente. Tutto prese a cambiare quando l'artista iniziò a rendere le sue presentazioni decisamente meno piacevoli. Sun era caratterialmente diverso dal suo padrone, se il ventriloquo manteneva sempre un atteggiamento di melliflua cortesia, infarcendo i propri discorsi con parole magniloquenti e modi garbati, il suo "pupazzo-cadavere" era invece di indole lasciva e sboccata, non si faceva problemi ad usare un linguaggio scurrile e volgare, anche nei confronti del suo pubblico. Una sera, come Nelson riferì inseguito, si rivolse alla moglie di uno dei presenti dicendole che avrebbe gradito da lei un rapporto orale, se fosse stato ancora provvisto di genitali. Oltre a ciò, la mummia iniziò a rivelare fatti sconcertanti riguardo agli ospiti. Su Adele Wright, per esempio, che suo marito la tradiva con l'insegnante di pianoforte del figlioletto e non esitò a svelare che il figlio di Steve Been non era morto in seguito ad un malore improvviso, ma si era suicidato coi sonniferi dopo che il padre aveva scoperto la sua omosessualità. Nelson da buon cronista era pronto a scrivere un articolo su queste serate oscure, ma non ebbe mai il tempo. Riuscì solo a diffondere queste poche voci prima di essere trovato morto su una spiaggia. La polizia indagò sul probabile delitto, ma dopo aver fatto i dovuti accertamenti, sembrava che l'uomo, in forte sovrappeso e accanito fumatore di sigari, fosse stato stroncato da un infarto. Nessuno però sa spiegare perché si trovasse proprio lì al momento della morte, l'ultimo a vederlo in vita fu un suo amico in un pub non distante dal litorale dove fu rinvenuto il corpo. Il conoscente, Peter Ives, riferì agli investigatori che Roger gli era apparso molto agitato e pallido e sudato come se stesse male, anche se quando si informo presso il giornalista egli affermo solo di non aver digerito bene la cena. Da come si comportava però il conoscente aveva dedotto che Nelson dava l'aria di uno che stava aspettando qualcosa o che doveva incontrarsi con qualcuno, poiché continuava a lanciare occhiate all'orologio. La sua morte non fu mai messa in relazione con le serate nella villa dell'artista, almeno non ufficialmente. Nonostante ciò, da qual momento il pubblico del ventriloquo prese a farsi sempre più reticente. Quelli che parevano a tutti gli effetti adepti delle misteriose arti oscure di Vitelli iniziarono ben presto a temere i suoi modi raffinati e il suo sguardo ipnotico. L'ultima serata si sarebbe dovuta tenere nella sua dimora, ma nessuno vi partecipò. Maggié, pochi giorni più tardi, lo contatto per comunicargli che non gradiva più averlo alle sue dipendenze. Voci non confermate affermano che il proprietario del teatro minacciò il ventriloquo di grandissime ritorsioni se avesse osato rivelare altri dettagli privati sulla sua vita a chiunque e in qualunque posto. Arrivò persino ad intimargli di andarsene dall'isola. Vero o meno che sia, Vitelli lasciò davvero Galveston il 6 ottobre, portando con sé solo le due valigie con cui era giunto l'anno precedente. Abbandonò l'isola nello stesso modo in cui era arrivato, senza preavviso e senza spiegare cosa lo avesse spinto ad allontanarsi. Nessuno sentì più parlare di lui e neanche del suo inquietante Sun, quasi come se il mistero dal quale erano nati li avesse riaccolti in seno. Dietro di sé non lasciò nessuna traccia quasi come se nella grande casa alla Galveston Bay non avesse abitato nessuno. Non lasciò nulla, eccetto una cosa. Quando gli impiegati dell'agenzia immobiliare entrarono nell'abitazione trovarono una busta sul tavolo del salotto. Nella busta, ripiegato in quattro, un foglio bianco che elencava una serie di nomi:
Melcolm Maggie e sua moglie Lena. / SteveBeen. / Dick Hollon. / Rufus Matis. / Arthur Swift e sua moglie Gloria. /
Norman Gills e sua moglie Lorreine. /
Matthew Henderson e suo fratello minore Marcus.
Tutti loro avevano partecipato assiduamente agli spettacoli privati di Leonardo Vitelli, i nomi erano scritti in nero a due ideogrammi tracciati in rosso.
飓风
Nessuno seppe dare un senso a quella lettera, fino all'anno successivo. Fra il 4 e il 9 settembre del 1900 una terrificante tempesta Atlantica si abbatté sulla città, distruggendola quasi completamente. Morirono moltissime persone fra cui tutte quelle stilate da Vitelli sul foglio. Gli ideogrammi erano già stati tradotti tempo addietro, ma nessuno ne aveva compreso il significato che con il sennò di poi assumeva un aspetto decisamente nuovo e spaventoso. Significavano "Uragano". Le informazioni riguardo Leonardo sono tanto vaghe e misteriose che alcuni sono arrivati a pensare che egli sia stato creato ad arte da Melcolm Maggié per risollevare l'economia del suo teatro che in quel periodo stava affrontando un periodo di crisi. Per ingolosire gli spettatori quale espediente migliore di un misterioso straniero venuto dal nulla con alle spalle un torbido passato. Adele Wright in quel periodo si era trasferita altrove e scampò miracolosamente alla morte, tuttavia il suo nome non compariva sulla lista. Anni dopo quella tragedia decise di scrivere un libro su quando accaduto, ma decise di omettere volutamente le vicende nella casa del prestigiatore, forse per evitare che la sua ira colpisse anche lei. Alcuni storici pensano che persino le serate a casa di Vitelli furono manifestazioni architettate ad arte dal ventriloquo e dall'impresario il quale aveva un cognato che faceva l'investigatore privato grazie al quale avrebbe potuto verosimilmente ottenere informazioni insabbiate sugli altri ospiti. Non si spiegherebbe però come mai Maggié avrebbe dovuto licenziare Vitelli su due piedi perdendo così non la sua gallina dalle uova d'oro e anche creandosi un nemico che poteva rivelare la sua truffa. Fra il 1898 e il 1899 inoltre la comunità nera di Galveston venne funestata da diverse strane morti che coinvolgevano soprattutto bambini e adolescenti. Nessun poliziotto svolse accurate indagini al riguardo. Non solo i casi non furono presi in esame, ma la loro gravità fu persino minimizzata. Malgrado ben 5 ragazzi fossero stati trovati morti con profonde lacerazioni nell'area pubica. L'antropologa giornalista Julianne Tromble condusse a proprie spese una ricerca di ben due anni che si concluse nel 2005. Ne risultò che oltre alle cinque vittime ufficiali altri trenta bambini scomparvero e di loro non si seppe più nulla. Giravano, inoltre, alcune voci nei quartieri della gente di colore riguardo ad un misterioso figuro che si aggirava notte tempo in compagnia di un vecchietto nano o di un brutto bambino. Non è mai stato fatto alcun collegamento fra le morti, le sparizioni e Leonardo Vitelli, il quale, come moltissimi altri all'epoca disprezzava apertamente i neri e non fu mai visto aggirarsi nei loro quartieri.
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I Racconti del Delirio
Mystery / ThrillerUna raccolta di tutte le storie che ho scritto nel corso degli ultimi anni da quando ho sviluppato la passione per la scrittura. Le storie si differenziano per personaggi, ambientazioni ed eventi, oltre che per la loro lunghezza. Ogni racconto e fru...