Capitolo 17.

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Mi sono vestita di fretta per la lezione anche se ormai avendo "perso" tempo con Mattheo sto andando gia in aula per la seconda ora...

Per i corridoi non c'è nessuno e non faccio a meno di pensare a cosa è appena successo con Mattheo...

Le sue mani su di me...
Il suo respiro sul collo che quasi sento ancora in quel punto...
Per non parlare di quello che ho provato io...

A interrompere i miei pensieri è la porta di un'aula che si apre facendo un rumore che echeggia in tutto il corridoio e da quella porta esce Theodore.

Cammina a passo spedito, così decido di aumentare il mio passo e di raggiungerlo, voglio parlarci.

«Ehy Theodore!» lo chiamo e appena sente la mia voce si ferma in mezzo al corridoio e si volta lentamente verso di me.

«Ciao...c-come stai?» gli chiedo appena mi fermo di fronte a lui.

«Come vuoi che stia?» mi risponde secco.

Pessima domanda...
Iniziamo male.

Che mi è saltato in mente di fargli una domanda simile?
E menomale che le parole giuste dovevamo uscire da sole...

«Scusami...ehm, dove stai andando? Non dovresti essere a lezione?» gli domando.

«Ti faccio la stessa domanda, perché non sei a lezione anche tu?»

«Mi sono addormentata e non è suonata la sveglia...» mi invento una scusa.

«Ok, ci vediamo» taglia corto e si gira senza salutarmi ma gli prendo il polso prima di farlo andare via.

«Theodore perfavore, parliamone, non voglio che sia così fra di noi.»

«E come vuoi che sia?» gira il viso guardandomi con delusione.

«Come prima...come sempre » dico
Con un movimento brusco di stacca da me.

«Non puoi chiedermi questo. Non posso.»

«Theodore...siamo migliori amici, perché noi lo siamo ancora vero? » tengo troppo alla nostra amicizia e non voglio che si rovini per colpa di un quasi bacio...

Mi è sempre stato accanto e non può finire così.

«Prima quando ti guardavo mi sentivo felice, ogni mio problema spariva.
Ma adesso quando lo faccio non sento altro che il mio cuore spezzarsi.
E so benissimo che non è colpa tua, non posso costringerti ad amarmi...ti chiedo solo di darmi del tempo»

«Va bene...io...ti darò tutto il tempo che vuoi.» prima che si allontana gli dico un ultima cosa.
«Scusa ancora Theodore»

Lo vedo annuire per poi guardarlo sparire dietro l'angolo del corridoio.

Continuo a camminare per i corridoi ed entro in aula di Pozioni, ancora non c'è nessuno.
È presto.

Mi siedo nei banchi in fondo e appoggio la testa sul banco.

La mia mente torna a pensare a Mattheo, a quell'idiota.

Quel momento che c'è stato tra di noi è stato...strano.

Non so nemmeno spiegarlo a parole ma la mia testa diceva una cosa ma il cuore un'altra.

Ma a cosa sto pensando?
È stato solo un momento così dove lui era arrabbiato giustamente...chissà che espressione aveva quando ha scoperto del mio scherzo.

Chiudo gli occhi e rido immaginando la sua espressione.

-

«Beth» mi sento toccare il braccio da qualcuno ma tengo gli occhi chiusi.
«Beth svegliati»

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora