Capitolo 39.

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«Madison muoviti! Devo prepararmi e ti ricordo che c'è un solo bagno, si sta facendo tardi.» guardo l'orologio impazientemente.

«Ho quasi finito!» urla lei dall'interno del bagno.

Si certo, ha detto così anche venti minuti fa.

Per una volta che mi sveglio presto e che sono puntale per iniziare bene la settimana...

Ci deve essere sempre un contrattempo, e questo contrattempo si chiama Madison.

È in bagno letteralmente da due ore e non è ancora uscita dal quel maledetto bagno.

Sono solo due giorni che è qua ad Hogwarts ma si è già ambientata per bene.
Per me è già abbastanza così, già non ce la faccio più.

Odio dirlo ma rimpiango Pansy come compagna di stanza, lei non si sentiva nemmeno che entrava o usciva.

«Guarda che il lunedì abbiamo Piton alla prima ora, e quello odia il ritardo, quindi ti consiglio di sbrigarti!» la informo alzando un po' la voce, stando fuori dalla porta.

La porta del bagno finalmente si apre.
Appare Madison con indosso la divisa scolastica che ovviamente le sta magnificamente, come ogni cosa che indossa del resto.

Mi guarda un attimo confusa.
«Pit...Pittore? Piccione? Che hai detto?»

«Piton! Il professor Piton.» mi trattengo dal ridere. «Adesso fammi vestire o quello che riderà sarà lui» concludo, entrando in bagno.

Okay è la prima volta che Madison fa una battuta e mi fa ridere per davvero.

Dall'ultima conversazione che abbiamo avuto io e lei...non siamo andate più su quel discorso.
Non mi ha chiesto più nulla di me, della mia famiglia, né di Mattheo.

Meglio così.

Ma non mi fido ancora di lei al cento per cento, so bene che nasconde qualcosa e qualsiasi cosa sia ha a che fare con Mattheo.

E l'ho capito subito quando sono andato da lui in camera e l'ho visto in quelle condizioni.

Madison era appena tornata da me e non ha detto nessuna parola su cosa si sono detti, è stata silenziosa e non ha accennato a nulla in particolare.

Così sono andata a controllare di persona e ho visto Mattheo in bagno.

I pezzi di vetro che ho visto a terra non erano a niente in confronto dell'aria distrutta che aveva sul volto.
Non l'avevo mai visto così perso come allora.

Ho intuito subito che con Madison non era stata una tranquilla conversazione.

Le sue frasi sono impresse nella mia mente...
"Forse proprio quello che voglio sentire, il male, il dolore."

Perché mi ha detto questo?
Mi ha fatto male sentire quella frase, perché dovrebbe sentire il dolore?
E perché pensa di meritarlo...?

Anche quando mi ha detto che sarebbe stato capace di farmi del male...
So bene che lui non mi farebbe mai del male e non ho mai dubitato su questo, mai lo farò.

Non so cosa gli è successo in passato dal portare a pensare questo, ma Mattheo, anche se è un ragazzo un po' complicato mi ha dimostrato più volte che non mi farebbe mai nulla di pericoloso.

Una della sue paure è che possa essere uguale a suo padre, ma non sarà mai come lui.
Dice che non posso saperlo, perché come dice lui, testuali parole:

"Nemmeno noi stessi siamo in grado di sapere quanto possiamo spingerci oltre. Potrei essere capace di qualsiasi cosa., anche della più terribile."

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora