Capitolo 18.

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Entriamo ai Tre Manici di Scopa e seguo Pansy mentre mi trascina in un tavolo per due dove ci sediamo.

«Mhh aspetta, cambiamoci di posto!» Pansy si alza e fa a cambio con il mio. La mia visuale da verso l'entrata mentre lei è di fronte a me, dove appunto la sua vista vede Mattheo e tutto il suo gruppo di amici.

Sbuffo e prendo il menù e guardo le varie pietanze da ordinare.

«Ordino due burrobirre e due sandwich, ti va bene?» chiudo il menù e aspetto che Pansy mi risponde ma lei a quanto pare è impegnata a guardare Mattheo.

«Comunque io non ti capisco, ti ha trattata male e adesso gli corri dietro di nuovo»

«Ci ho pensato e secondo me sono stata io a dichiararmi troppo presto. Chiaramente non era pronto alla mia confessione ed è per questo che ha reagito così!» si appoggia allo schienale delle sedia e guarda con gli occhi innamorati Mattheo.

Io non ho parole.
Chiaramente è stato Mattheo a trattarla male e lei lo giustifica prendendosi la colpa?

Che sottona.
Come devo fare con te Pansy...
Sei un caso perso.

«Mi stupisci sempre di più, dico davvero.» mi alzo e vado al bancone per ordinare e aspetto che gli ordini siano pronti.

Mi giro verso Pansy e proprio non capisco.
Possibile che sia così ossessionata da un ragazzo?!

È soltanto un ragazzo.

Guardo nella sua stessa direzione e guardo il gruppetto in fondo al bar.
C'è mio fratello, Draco che sta parlando e ridendo con altri ragazzi della mia casa e Mattheo affianco a lui.

Mi concentro su di Mattheo.

È seduto sulla sedia con le gambe divaricate e indossa una maglietta bianca che ad ogni movimento che fa mette in risalto i suoi addominali...e infine indossa dei jeans neri.

I ricci gli ricadono come sempre sulla fronte e a volte se li sistema e nella mano sinistra tiene in mano una sigaretta.

A parte che qui dentro non si può fumare e c'è pure tanto di cartello ma a quanto pare lui fa quello che gli pare.

Sempre a trasgredire le regole.

Porta la sigaretta alla bocca e fa un tiro e seguo questo suo gesto, quando il suo sguardo incrocia il mio.

Cazzo.

Sbatto le palpebre e continuo a fissarlo mentre riporta la sigaretta alla bocca e rilascia il fumo non staccando gli occhi da me.

Maledetta sensazione allo stomaco.
La sento di nuovo.

Distolgo lo sguardo e mi giro verso il bancone e tamburello le dita sul bancone aspettando che gli ordini siano pronti

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Distolgo lo sguardo e mi giro verso il bancone e tamburello le dita sul bancone aspettando che gli ordini siano pronti.

«Ecco a lei» finalmente arriva il cameriere e mi porge le cose che ho ordinato su un vassoio.
Prendo il vassoio e torno subito a sedermi al posto.

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora