Capitolo 63.

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"Per me casa è tra le tue braccia."

Rimango senza parole quando sento queste parole uscire dalla sua bocca.

Insomma...fino a qualche ora fa mi aveva detto di sparire accusandomi di fare "gli occhi dolci" al fratello ( perché si ho fatto due più due e non ci vuole un genio per capire che si riferiva a Tom ) e adesso mi dice questo?

Non so cosa bene a cosa pensare.

Dentro di me c'è un'insieme di emozioni, sia belle che brutte.
Sono felice ma nello stesso tempo sconvolta, non riesco a capacitarmi di quello che mi ha detto in pochi minuti.

Non ho ben capito se si ricorda totalmente di me o no, ma dal fatto che mi ha chiamata per nome intero e sulla base della confessione del sogno che abbiamo fatto entrambi, significa che qualcosa si ricorda.

E poi c'è il pezzo forte: la collana.
Si ricorda. Si ricorda quando me l'ha data, il giorno esatto e si ricorda quando mi ha detto di non toglierla mai.

Sono così confusa che non so proprio come agire, su cosa dire o altro.
Insomma come mi devo comportare?

Vorrei fargli mille domande e chiedergli se si ricorda davvero o me o se in parte sta ricordando, chiedergli perché ha fatto o detto certe cose in certe situazioni;
ma devo anche prendere in considerazione lo stato in cui si trova adesso.

Voglio dire, ha la febbre alta.
Non è il caso di tempestarlo di domande.
Ed ecco che nella mia testa il lato negativo e senza speranza prende il sopravvento sopra quello felice...

E se avesse detto queste cose solo perché è confuso per via della febbre?

Insomma...avere la febbre è come quando siamo un po' brilli e beviamo un po' più del previsto, diciamo cose senza senso e poi il giorno dopo nemmeno ce lo ricordiamo.
Forse Mattheo è sopraffatto dalla febbre e non pensa nemmeno la metà delle cose che mi ha confessato.

Sono a pazza a pensarlo? Non lo so.
Forse si.

Ma con lui che cambia più volte il comportamento che di quanto si cambia le mutande al giorno arrivo a pensare anche a questo.

Cercherò dì seguire il suo modo di pensare/parlare e magari sarà proprio a lui a dirmi cose senza che gliele chieda.

Ma adesso non mi preoccupo di questo perché la prima cosa da fare è convincerlo a farlo salire in camera sua per lasciarlo riposare, perché ne ha bisogno.

È attaccato a me e mi sta abbracciando, non si sposta. Sembra letteralmente un bambino che non si vuole staccare dalla mamma.
Avete presente un koala? Ecco in questo momento è proprio lui.

«Mattheo ci sei? Guarda che dobbiamo salire di sopra» gli dico a bassa voce vicino al suo orecchio.

È ancora sveglio o si è addormentato?

«Mhh no voglio stare qui ancora un altro po', voglio stare così per qualche altro minuto» si lamenta con la testa affondata nei miei capelli.

Si e se restiamo ancora qui un altro po' quella che affonderà dal suo peso e che cadrà a terra sarò proprio io.

Per quanto mi piacerebbe stare abbracciata a lui per ore non riesco proprio a reggerlo da sola.

«Hai bisogno di andare a letto perché sei malato.» gli rammento e lui mugola un verso di lamento. «A proposito, mi dici cosa ti è saltato in mente di rimanere fuori tutto il giorno con questo freddo solamente con una felpa addosso?»

«Volevo sentire il freddo»

Beh questo l'avevo intuito.

«Quindi volevi congelare? Guarda come sei ridotto Mattheo...è già tanto che non sei svenuto da quanto scotti» riesco a sentire la sua pelle andare a fuoco contro la mia a temperatura normale.

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora