Capitolo 57. In the end,

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"Perché per alcuni 'amare' è una colpa?"

«No Mattheo...non volevo dire questo» mi avvicino subito per rimediare a quello che ho detto.

A quello che non avrei mai dovuto dire.
Mai avrei dovuto dire questo a lui.

«L'ho capito da solo.» si gira e si allontana in fretta da me.

Lo guardo rientrare in casa e sbattere la porta così forte da farmi sobbalzare, facendomi capire con un solo gesto quanto profondamente l'ho ferito.

Cosa ho appena fatto?
Ne ho combinata un'altra delle mie, ma questa volta ho superato il limite.
Il limite delle parole.

Dicono che le parole fanno più male di uno schiaffo. Chiunque ha detto questo, ha ragione.

Le parole non sono come una schiaffo. Uno schiaffo appena te lo danno senti il dolore tutto in una volta. Tutto il dolore che si vuole infliggere ad una persona viene dato velocemente, con un gesto doloroso e diretto e anche se fa male, tanto male; quel dolore atroce...passa. È solo un dolore temporaneo e passeggero.

Le parole invece, se dette male e intendendo qualcosa di brutto e cattivo hanno un effetto più forte del dolore fisico.
Una parola o una frase detta in una situazione non giusta e detta soprattutto ad una persona importante -ad una persona che ami- può ferirti come non mai.

Il perché? Ciò che viene detto ti resterà in mente sempre. Resterà sempre nella tua mente e quando ti ritroverai davanti la persona che ha pronunciato quelle terribili cose... riaffioreranno tutte in una volta.

Questo è quello che Mattheo vedrà o meglio, sentirà, quando mi rivedrà.
Quando Mattheo mi guarderà di nuovo in faccia ripenserà a quello che gli ho detto.

"Non posso lasciare tutto cosi. Io ho una vita, una famiglia..la scuola, mia madre, mio fratello. Non posso abbandonare tutto così, io ho una famiglia e tu invece..."

Lui invece...non ho finito la frase - per fortuna- ma ho detto troppo anche senza dirlo. Mattheo intenderà che lui non ha niente e nessuno al suo fianco. Non è quello che volevo dire o fare intendere, credetemi. Non volevo dire questo perché io non la penso così.

Le persone più belle che incontrerai nella tua vita non sono sempre quelle che attirano per prime la tua attenzione. No. Le persone più belle sono quelle che non si possono mai capire.

Mattheo è uno di questi.

Lui mi ha sempre affascinato e non solo per la sua bellezza, ma particolarmente per questo aspetto. L'ho sempre trovato misterioso e distaccato in ogni cosa che faceva, non riuscivo mai a capire i suoi comportamenti; non capivo il motivo. Non ho mai avuto idea di cosa sentisse o di cosa pensasse davvero. E questo mi ha sempre incuriosito.

Con il tempo ho imparato solo una cosa standogli affianco. È bravo a nascondere i suoi sentimenti e tutto quello che posso fare per farlo sentire amato è stargli vicino in silenzio.
Mattheo si è abituato a sopportare le cose e a tenersi tutto dentro senza esternare quello che pensa.
E so...che dentro di lui è ancora rimasto quel bambino impaurito dal padre, da ciò che lui gli ha fatto passare...

E quando prima mi ha chiesto di scappare ho rivisto in lui quel bambino. Quel bambino che tanto voleva scappare da suo padre...ma questa volta era diverso, perché voleva farlo con me.

Queste proposte non si fanno così a caso, ad una persona qualsiasi...lo si chiede ad una persona a cui tieni e di cui di fidi.

Mi ha chiesto di scappare insieme a lui per proteggerci e io non l'ho saputo capire. Invece di rispondergli in maniera calma e elencando le mie obiezioni, ho reagito male.
Mi sono fatta prendere dal momento e senza pensarci l'ho ferito come non mai.

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora