DARK PARADISE

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Epilogo.
5 anni dopo.

Percorro il giardino della mia casa lentamente guardandomi intorno.
Ogni cosa su cui poso gli occhi fa riaffiorare nella mente un mucchio di ricordi.
Sia belli che brutti...

Basti solo pensare alla neve che cade in questo momento che va a coprire tutto intorno a me, rendendo ogni cosa più magica.
Non so se lo sapete, ma il tempo climatico può fare la sua parte riguardo al nostro umore.
Io ad esempio mi sento meglio con la pioggia e non quando c'è il sole. Così come adesso che amo la neve e prima era tutto il contrario...
Non so dire precisamente da quando ho iniziato ad amare la neve ma forse è merito di una certa persona.

Quando amiamo una persona non ci accorgiamo nemmeno quanto ci influenza.
Ogni cosa che quella persona fa, ogni cosa che quella persona ama...inizi ad amare anche tu le cose che fanno parte del suo mondo.

Mentre osservo le altalene mi sembra di rivedere davanti a me l'immagine di due ragazzi alla prese con una scelta più grande di loro.
Con un futuro incerto e ostacoli difficili da superare.
Non sempre il futuro è come ce lo aspettiamo. Passiamo tutta la vita a sognare ad occhi aperti immaginando la felicità ma non teniamo conto di quello che potrebbe oscurarla.

Perché da piccoli ci dicono di sognare e di credere nei nostri sogni?
Perché non ci dicono fin da subito com'è la vita? Ovvero...terribile.
Forse perché non sanno cosa risponderci quando chiediamo : perché succedono le cose brutte?
Perché non si può essere felici e basta?

A questa domanda tempo fa avrei risposto che non esiste la felicità senza dolore, ed è così. Ma dopo un po' che viviamo nel dolore ci rendiamo conto che forse non ci aspetta più niente di bello.
Sembra quasi surreale vedere uno spiraglio di luce.

Io mi sono sentita in bilico tra questi due pensieri. Non sapevo bene a cosa credere.
Bisogna davvero soffrire tanto per arrivare alla felicità? O è solo la vita che piace giocare come vuole lei?

«Elizabeth sei arrivata!»

Mi distraggo con la voce di mia madre che chiama il mio nome e mi fa segno di entrare presto in casa.
L'odore di fresco mi entra nelle narici appena metto piede all'interno.
Quanti ricordi che ci sono qui dentro.

«Certo che non sei cambiata per niente. Cosa ci facevi li fuori con la testa tra le nuvole? O devo dire...tra la neve» guarda i miei capelli che devono essere pieni di fiocchi di neve.

«Niente stavo solo pensando» rispondo vagamente togliendomi il cappotto di dosso. «Sono già arrivati gli altri?»

«Si sono quasi arrivati tutti» mi informa. «Sai com'è...A Natale tutti amano ritardare.»

Il Natale.
Già, oggi è il 25...
Una parte di me sarà ricorderà sempre quel Natale, quella giornata.

«Draco è qui?» domando togliendomi dalla testa quei brutti pensieri.

L'espressione sorridente di mia madre cambia in una più triste. «Si è di sopra.»

Annuisco e salgo la scale, arrivo davanti alla sua stanza e busso aspettando che mi apra.
Ma non lo fa.

«Draco sono io» dico stando fuori dalla porta e dopo qualche istante viene ad aprimi.

«Siete tutti preoccupati per me. Dopo un po' stancate.» sbuffa lasciandomi il via libera di entrare come se fosse obbligato nel farlo.

«Vogliamo solo sapere come stai» guardo la sua camera e stranamente la trovo in ordine e pulita senza nessuna cosa sparsa in giro.
Non come l'ultima volta.

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora