Capitolo 69.

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L'orologio sul mio comodino segna le dieci e mezza della mattina.
Benissimo.

Sono tutti a lezione.
Nessuno è in giro e quindi posso uscire da questa maledetta stanza senza che nessuno può vedermi e sapere che sono uscita senza permesso.

Chiudo il terzo libro che ho finito di leggere durante questa lunga e noiosa mattinata e mi alzo con un salto dal letto.

Arrivo vicino alla porta e mi abbasso in ginocchio davanti alla serratura.

Questi bastardi l'hanno chiusa con un incantesimo. Ma posso benissimo aprila alla vecchia maniera!

Ma io ora so come scassinare una serratura grazie a lui...
A volte sei utile Mattheo, a volte.
Sottolineiamo "a volte."

Prendo una forcina dai miei capelli e la infilo nella serratura e ricordando i suoi insegnamenti in un attimo la serratura della porta scatta e la porta si apre.

È fatta!
Finalmente posso uscire da questa stanza che per me è diventata troppo stretta.

Mi alzo contenta di avercela fatta e afferro la maniglia aprendo la porta ma quando lo faccio mi trovo davanti Madison con le braccia incrociate.

La mia felicità è durata ben poco.

«È la quinta volta che provi ad uscire di qui, torna dentro su su» mi ordina indicando la stanza.

«Tu dovresti essere a lezione» le dico ma lei alza le spalle. Come se gli fosse mai importato delle lezioni...

«Beth cosa non capisci che non puoi lasciare la tua stanza? Silente è stato chiaro su questo punto.» mi ricorda le regole che mi ha dato quel vecchio. «Non puoi uscire di qui ancora per altri due giorni.»

Sbuffo sonoramente e mi giro, tornando in stanza.
Ho capito, rimarrò qui dentro per sempre.
Maledetta punizione.

«Non ce la faccio più!» mi butto a peso morto sul letto. «È da cinque giorni che sono chiusa qui dentro e non posso nemmeno uscire per mettere fuori il naso»

«Invece puoi» Madison entra in stanza e chiude la porta dietro di sé. «Puoi partecipare alle lezioni però poi devi tornare subito in camera senza andare in altri posti.»

E questa sarebbe la libertà?

«E ti pare una cosa giusta?» mi lamento guardando il soffitto. «Scommetto che nemmeno ad Akzaban ci sono queste regole»

«Sentiti fortunata di non essere già li» dice. «Anzi quel vecchio è stato anche buono a darti una punizione così "facile" piuttosto che farti espellere.»

Ebbene sì...
Subito dopo che ho dato una bella lezione a Pansy in corridoio e che tutti hanno visto come gliele ho date, sono finita dritta dal preside.
"Le tue azioni sono ingiustificabili" mi ha detto il preside, Silente.
Per lui è così...per me sono un sacco giustificate, io ho le mie ragioni.
Ragioni belle e buone!

Ero arrabbiata e tanto, ero accecata dalla rabbia per quello che era successo al lago con Mattheo e quando ho visto Pansy in corridoio che rideva e scherzava come niente fosse, non ci ho visto più.
Sono scattata.

Insomma, lei non può ridere mentre io soffro come una disperata.

In parte è anche colpa sua se io e Mattheo abbiamo litgato.
Se lei si fosse fatta gli affari suoi come qualsiasi persona normale e non avrebbe spifferato a Mattheo che quella sera ero a parlare con suo fratello, tutto questo non sarebbe accaduto.

Te la sei cercata Pansy!
E ci sono pure andata piano con te, sei fortunata che Lorenzo mi ha fermata in tempo perché potevo andare ben oltre.

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora