Capitolo 34.

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[ 🔴, War Is Over. ]

Mattheo mi aveva spiazzato con la sua domanda riguardo alla festa.

Non avevo pensato di andarci, anche se era la festa più attesa di tutta la scuola non mi andava di andarci da sola.

Ma Mattheo me l'aveva "chiesto" in un certo modo, e questo significava che era interessato a vedermi...
come io volevo vedere lui.

Non vedevo l'ora di vederlo in realtà.

Anche se ci eravamo detti di mantenere una distanza fra noi, sapevamo che questa era solamente una scusa.

Una scusa per far credere ad entrambi che non dovevamo avvicinarci,
Una scusa per temporeggiare.
Una scusa per rimandare l'inevitabile,
di noi due, insieme.

E quando si era avvicinato, provocandomi e stuzzicandomi, l'avevamo capito.

Almeno per me,
io l'avevo capito che volevo solo lui e
l'avrei sempre voluto.

Il mio cuore aveva fatto una scelta,
aveva scelto lui.
E sarebbe stato sempre così.

Lui mi desiderava e io desideravo lui.
Per questo non avevo perso tempo e l'avevo baciato.

Le nostre lingue a contatto si incastrano perfettamente, come un pezzo di un puzzle e oltre alle mille farfalle nel mio stomaco che sento in questo momento, una sensazione di eccitazione nel si fa spazio nel mio basso ventre.

Si stacca un secondo, facendo un sorrisetto.
Il suo sorriso non fa altro che peggiorare le cose, voglio di nuovo le sue labbra sulle mie.

Mi afferra per mano e lo seguo mentre ci incamminiamo tra la gente, andando verso le scale, per raggiungere il dormitorio maschile.

Il mio cuore batte forte ad ogni passo che faccio, e la voglia di averlo vicino non fa altro che aumentare man mano che ci avviciniamo alla sua stanza.

Appena varchiamo la soglia della sua camera,
in un'attimo le nostre labbra entrano di nuovo a contatto, bisognose l'una dall'altra.

La mia schiena finisce di colpo contro la porta, ma non importa perché siamo impegnati a baciarci in modo incontrollato.

Una scarica di eccitazione e adrenalina percorre ogni centimetro della mia pelle quando si spinge contro di me facendomi sentire di nuovo la sua erezione pungente.

«Quanto cazzo ti sta bene questo vestito, Elizabeth.» ansima sulla mia bocca.

«Voglio vederti senza, e sotto di me.»

Lo bacio facendogli capire che lo desidero e prima che possa dire qualcosa mi spinge subito sul letto, mettendosi sopra di me.

Vederlo così, con la camicia mezza aperta, i ricci scompigliati , è come una visione per i miei occhi...

È così bello, cazzo.

Si fionda sul mio collo iniziando a baciarlo, leccarlo e succhiarlo.
Con una sfrontatezza che mi fa venire la pelle d'oca.
Che solo lui è in grado di provocarmi.

Le mie mani vanno sui suoi capelli morbidi, mentre le sue mi sfiorano le spalle, e con delicatezza mi toglie il vestito.

Dal modo in cui mi tocca è come se ha paura di farlo, mi tocca delicatamente, come se fossi un oggetto a lui prezioso.

Mi toglie il reggiseno e inizia a leccarmi i capezzoli facendo dei movimenti circolari con la lingua.
Chiudo gli occhi, tirando i suoi capelli dal piacere.

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora