Capitolo 32.

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Ho baciato Theodore, il mio migliore amico.

Cosa cazzo ho appena fatto?

Non ho riflettuto molto, in quel momento volevo solamente far soffrire Mattheo come lui ha fatto con me.

Volevo fargli provare come mi sono sentita io nel vedere lui baciarsi con Pansy.

Ma invece di ferire lui, ho solo ferito più me stessa.

Perché quando ho baciato Theodore, con lui non ho provato: niente.
Proprio niente, nessuna emozione, zero.

L'unico che riesce a farmi provare qualcosa è Mattheo, anche dopo ciò che ho visto con i miei occhi.

Quando ho baciato Theodore ho pensato solo alle labbra di Mattheo...solo a lui.

Da quando ha tutto questo potere su di me?

Mi allontano subito da Theodore e lui mi guarda confuso, così come mio fratello.

Grandioso Beth, hai solo complicato di più le cose.

La situazione era già strana da quando mi ha confessato i suoi sentimenti e adesso non ho fatto altro che renderlo ancora più confuso.

Ho solo peggiorato le cose.
Non faccio mai una cosa giusta.

«I-io devo andare» dico solo questo, cos'altro potrei dire?

«No aspetta, dove cazzo credi di andare?» mio fratello mi ferma.

«Beth ma cosa vuoldire?» mi domanda Theodore fissandomi confuso.

«Lasciatemi in pace!» li zittisco tutti.

E senza nemmeno guardare Mattheo che è al mio fianco e ha visto tutta la scena, mi allontano da tutti, camminando per i corridoi per tornare fino in camera.

Cosa cazzo ho fatto?
È questa la domanda che continuo a pormi.

Cosa mi ha detto la testa in quel momento?!
Vorrei tornare indietro e non averlo mai fatto.

Perché adesso oltre a sentirmi arrabbiata con Mattheo...sono arrabbiata con me stessa.

Ho fatto la stessa identica cosa che lui ha fatto con me.

Dovevo vendicarmi in un'altro modo...invece ho dimostrato di essere proprio come lui, che quando le cose si fanno complicate, corro nelle braccia di un'altro, come lui ha fatto con Pansy.

È tutta colpa di Mattheo.
È solo la sua la colpa.
Non ci sono altre spiegazioni,
lui mi ha portato a fare questo.

Arrivo in camera e appena entro chiudo la porta a chiave.
Non voglio vedere, né parlare con nessuno almeno per un po'.

Voglio solo stare sola e riflettere su come sistemare le cose.
Se mai si sistemeranno.

Mi siedo sul letto e prendo un libro a caso e inizio a leggere.

Leggere è l'unica cosa che mi distrae dai miei problemi.

Reputo la lettura come una vera e propria
terapia, menomale che esistono i libri.

Senza di loro sarei completamente persa.

Passo qualche ora a leggere e diventa pomeriggio, ma vengo interrotta da qualcuno che bussa alla mia porta.

No, non voglio vedere nessuno.

«Beth sono io...» sento la voce di Theodore oltre la porta.

Cazzo, no, no, no.

Io non lo voglio vedere.
Almeno non adesso.
Perché non saprei cosa dirgli esattamente, né come comportarmi...

Devo essere sincera, io ho baciato Theodore solo per far "ingelosire" in quel modo Mattheo, non perché mi piace il mio migliore amico.

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora