Dark Paradise | Mattheo Riddle

Capitolo 47.

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Vengo distratta da una presenza che sento dietro di me, prima di essere presa dalla vita e portata in una stanza, lontano da tutta quella confusione.

«Mattheo, sei tu?» chiedo mentre vengo portata all'interno della stanza.

La stanza è buia intorno a me ma all'improvviso le luci si accendono, rivelando dove mi trovo.
Sono nell'ufficio di mio padre.

«Fratello sbagliato.» mi giro di scatto e vedo Tom seduto comodamente alla scrivania di mio padre.

Mi aspettavo di trovare Mattheo, non lui...

Ma perché siamo proprio qui?
Se mio padre scopre che sono qui...o meglio che siamo qui si arrabbia, e di tanto.
Nessuno e dico nessuno può entrare nel suo ufficio oltre a lui, senza il suo permesso.
È la regola.

«Tom cosa ci fai qui? E metti giù immediatamente i piedi dalla scrivania.» guardo i sui piedi appoggiati sopra. «Se mio padre ci becca qui ci ammazza.» lo avverto.

«Sei troppo tesa. rilassati un po' tesoro» mi consiglia con un sorriso rilassato, accendendosi una sigaretta, ignorando il mio avvertimento.

Con lui è inutile parlare, fa sempre quello che vuole tanto...

«Sono le due e mezza del mattino, mi dici cosa ci fai qui dentro?» gli domando abbastanza nervosa.

«Perché sei sveglia anche tu?» domanda anche lui mentre fa un tiro. «Dovresti essere a letto» guarda attentamente il mio pigiama.

«E secondo te come faccio a dormire con la musica alta che proviene da fuori?» evito il suo sguardo che mi esamina. «A proposito...hai visto Matteo?» colgo l'occasione per chiederglielo.

«È proprio di lui che ti devo parlare.» dice. «Cosa vuoi fare dopo quello che hai scoperto?»

«Non lo so. Cosa dovrei fare secondo te?»

Che gli risposta gli devo dare? Non so nemmeno io cosa fare con questa maledetta storia.

«Vedo che sei confusa.» si alza dalla sedia, arrivando vicino a me. «Allora lascia che ti dica io cosa dovrai fare.»

È come se volesse le elencarmi delle istruzioni che devo seguire alla lettera.

«Cosa vuoi dire?» domando arretrando di qualche passo.

Meglio mantenere una certa distanza di sicurezza...con lui non si sa mai.

«La cosa è semplice. Mattheo deve sposare Madison come da stabilito, e tu non proverai a far cambiare idea a nessuno, soprattutto a lui.» marca bene con la voce l'ultima frase.

Ma che sta dicendo?
Io lo credevo dalla mia parte e da quella di Mattheo.

«La cosa non riguarda te, Tom. Riguarda la vita di Mattheo.» lo correggo e lo vedo sospirare perché non è d'accordo con ciò che sto dicendo. «È lui che deve decidere se accettare o no. E da quanto so, lui non è affatto d'accordo sull'accettare questo matrimonio.»

«Lo so che non è d'accordo.» afferma prima di continuare con il discorso. «Proprio per questo sarai tu a fargli cambiare idea.»

Scusa?!
Se crede che io lo convincerò a buttare Mattheo tra le braccia di Madison, si sbaglia di grosso.
Non lo farò mai.

«No, te lo sogni.» dico contraria. «La mi idea non cambia ora e non cambierà in futuro. Non lo farò.»

«Allora fammi capire bene, vuoi che Mattheo muoia per colpa tua?» si avvicina e io indietreggio istintivamente. «Lo vuoi avere sulla coscenza per tutta la vita?» prova a farmi sentire in colpa.