Capitolo 46.

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«Ehy eccomi Stefan» arrivo nella sua camera. «Scusami per il ritardo.»

Meglio che non gli dico cosa è successo.

Uno, perché non voglio raccontare cosa mi ha fatto quello stronzo che porta il nome di Mattheo.
Due, non voglio che Stefan stia male come sto male io per questa storia.

Adesso ho solo bisogno di distrarmi o potrei veramente spaccare qualcosa dalla rabbia che ribolle nelle mie vene.

Stefan è seduto sul letto a disegnare ma appena mi vede posa il quaderno e corre giù dal letto arrivando da me.

«Cos'hai?» mi osserva.

«Niente. Che stavi facendo? Disegnando? Disegniamo insieme, ti va?» cambio argomento.

Ti prego Stefan non farmi altre domande su come sto o potrei mettermi a piangere da un momento all'altro.

Sto provando con tutte le mie forze di stare bene e sta funzionando, non chiedermi più nulla.

«Sei triste...» continua a fissare il mio volto, immagino solo che espressione distrutta avrò. «Si lo sei...Cosa è successo?»

«Sono triste perché mi mancavi e volevo vederti. Avanti, andiamo a disegnare.» lo afferro per mano e lo porto sul letto.

«Va bene...» smette di insistere con le domande e si siede sul letto di fronte a me, prendendo il disegno che stava facendo. «Stavo facendo un disegno per Mattheo.»

Mattheo.
Il suo nome.
Di nuovo.

«Guarda, gli piacerà secondo te?» mi mostra il disegno con fare contento, dandomelo in mano. «Ci stavo lavorando, che cosa ne pensi? Sii onesta.»

Non gli rispondo.

Nella mia testa in questo momento tutto torna. Riesco solo a ripensare a ciò che mi ha tenuto nascosto.
Al modo in cui mi ha mentito non dicendomi una cosa così importante. Al modo in cui non ha nemmeno avevo il coraggio di guardarmi quando suo padre l'ha annunciato.

Fino a questo momento mi ha mentito...ogni volta che stavo con lui, ogni momento passato insieme...non si è mai degnato di accennarmi niente.
Tutto ciò che abbiamo passato insieme è stata solo una perdita di tempo.
Lui ha sempre saputo che doveva sposarsi e non me l'ha mai detto.

No, non riesco a non arrabbiarmi.
Appena sento il suo nome vorrei andare da lui e prenderlo a schiaffi e non smettere finché non capisce quanto mi ha ferita.
Mi ha ferita tantissimo e non credo riuscirò mai a perdonarlo.

«A quanto pare...non ti piace...» la voce di Stefan mi fa tornare concentrata su di lui.

Guardo il disegno che mi ha mostrato e spalanco gli occhi per come l'ho ridotto.

L'ho ridotto in mille pezzi.
L'ho strappato e non me ne sono nemmeno accorta.

Questo è l'affetto che provo per Mattheo in questo momento.
Sono molto affettuosa no?
Beh d'ora in poi sarà sempre così.

«Scusa io...» raccolgo con le mani i pezzi del disegno rimasto provando a rimetterlo a posto. «Non volevo veramente, non so cosa mi è preso...Puoi metterci un po' di scotch e...»

Ma che dico...
Ci sono solo pezzi di carta, il disegno è andato.
Come l'amore che provo per quello stronzo.

«Tanto non mi convinceva» mi informa Stefan. Non è triste. «Non preoccuparti, ne farò un'altro.»

«Cioè hai visto che ho fatto?» rido guardando il disegno che ho rotto con le mie stesse mani. «Ho rotto un disegno...»

«Tranquilla era brutto...davvero.» risponde per rassicurarmi.

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora