Dark Paradise | Mattheo Riddle

Capitolo 35.

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Vengo portata in un'aula vuota.
Ma non so da chi.

La mia schiena è contro il petto di questo sconosciuto.

Ha una mano sulla mia bocca per non farmi fiatare, provo a scalciare con le gambe ma fa pressione sulla mia bocca per farmi capire che non devo muovermi.

Sento i suoi respiri caldi sul mio collo, così faccio l'unica cosa che mi passa per la mente per liberarmi da questo pazzo, chiunque sia.

Gli mordo la mano.

E appena lo faccio, gli scappa un urlo e mi lascia andare malamente, facendomi cadere a terra.

«Ma porca troia.» sento lui imprecare urlando.
Questa voce mi è familiare.

Mi alzo di scatto e appena mi volto, mi trovo...
Tom?
Il fratello di Mattheo.

«Mi hai fatto una male cane lo sai?» si guarda la mano appena morsa. «Mi resterà il segno del tuo fottuto morso a vita.»

«Cristo santo sei proprio violenta. Adesso capisco perché piaci tanto a mio fratello.» sposta lo sguardo dalla mano a me.

Non mi aspettavo di trovarmi lui.

Prima cosa, come diavolo ha fatto ad entrare ad Hogwarts?
E seconda cosa, cosa vuole da me?

Sto rivalutando le cose che mi ha detto Mattheo sul suo conto.

Perché prendere una persona in questo modo...solo un pazzo lo farebbe.

Forse è veramente pericoloso come ha detto Mattheo.

«Avresti dovuto pensarci prima. Cosa ti aspetti da me? Hai fatto la tua ridicola entrata ad effetto, e aspetti che io sia dolce con te? Ma perfavore.»

«Osi prendermi in giro?» noto la sua mascella serrarsi, infastidito da ciò che ho detto.

«Perspicace.» accenno una risata. «Adesso scusami ma io tolgo il disturbo, andandome.»

«Non vai da nessuna parte.» mi ordina, alzando la voce.

«Io invece vado dove voglio, hai capito?» alzo anche io la voce a mia volta.

«Abbassa subito la voce.» mi ordina,avvicinandosi.

Ma è scemo?
È stato lui ad alzarla per primo.

«Perché? Hai per caso paura di essere beccato e colto sul fatto?» lo prendo di nuovo in giro, ridendo.
«Adesso che ti guardo bene, si vede che sei terrorizzato. Divertente.»

Ad un tratto sento la sua mano impossessarsi del mio collo e vengo sbattuta contro il muro.

Cristo santo, ma qua mi vogliono fare tutti del male?!

«A me non ti rivolgi così. Non mi prendi in giro. Non ridi di me. E quarta cosa: fai ciò che ti dico io. Che ti piaccia o no.» mi parla pericolosamente ad un centimetro dal mio viso.

Si Tom, credici.

«Quinta cosa.» dico con l'affanno per via delle sue dita che stringono il mio collo.

«Nessuno mi ordina cosa fare. Soprattutto uno sconosciuto di cui so a malapena il nome.»

Assottiglia gli occhi e prima di dargli tempo di capire le mie parole, gli tiro un calco dritto nelle sue parti basse.

La sua mano si stacca rapidamente da me, e si allontana, piegandosi in due dal dolore.

«Hai carattere ragazzina.» sospira dopo pochi secondi, tornando in piedi come se niente fosse successo.