Capitolo 56.

35.5K 905 2.3K
                                    

MATTHEO POV.

"Le ragioni per vivere,
danno le ragioni per morire."

«Riddle, gradirei un po' della tua attenzione.» mi parla il Professor Piton durante la sua noiosissima lezione. «So che non vede l'ora di andarsene da qui»

Una cosa che ha centrato il professore dai capelli unti. Me ne voglio andare all'istante.

«Ma la lezione finisce quando la dico io e finché sei nella mia classe esigo attenzione da chiunque.» continua con la sua ramanzina da professore rispettabile. «Anche se si tratta dell'ultimo giorno di scuola.»

Ebbene sì.
Finalmente è arrivato l'ultimo giorno delle lezioni in vista delle vacanze natalizie che partiranno da domani.
E finalmente cazzo.

Niente sveglie presto.
Niente orari assurdi.
Niente compiti.
Ma la cosa più importante, nessuna faccia di cazzo da vedere di prima mattina.

Annuisco svogliatamente al professore per fargli credere che lo ascolterò, anche se sa già di cuor suo che non sarà cosi. Mi conosce bene ormai e ha capito come sono. In tutto l'anno non ho mai seguito seriamente una lezione per mio volere personale.

Nei compiti a scuola ho sempre copiato dal mio migliore amico Draco. Lui essendo il figlio perfetto, il primogenito, deve mantenere un certo rigore per soddisfare e compiacere suo padre e anche se controvoglia riesce sempre ad ottenere pieni voti in tutti i compiti. Non so bene come faccia, perché non l'ho mai visto aprire un libro di scuola in tutti questi anni, ma credo che il suo punto di forza sia l'attenzione e la memoria.

Ci ho provato a seguire una lezione ma dopo due secondi mi trovo già con la testa sul banco per via della noia.

Non voglio essere obbligato da nessuno e se qualcuno mi obbliga a fare una cosa, io farò esattamente tutto il contrario. Più mi si impone una cosa, più io mi oppongo. Sono io il padrone di me stesso e decido io cosa voglio seguire o no.

Questo ragionamento però non comprende ogni cosa...o persona. Con mio padre non posso fare di testa mia perché in quel caso ne pago le conseguenze. E non sono conseguenze belle, tutto il contrario.

Ma ad un certo punto si arriva al limite.
E quel limite sta per essere superato.

Ma ancora non sapevo che forse sarebbe stato meglio se non l'avessi fatto...

«Perché prendi appunti?» chiedo a Draco seduto affianco a me. È da tutta lezione che sta scrivendo qualcosa sul suo quaderno. All'inizio pensavo che si trattasse delle lezione ma mi sembra tutt'altro.

«Non sto facendo nulla» si passa una mano fra i capelli biondi portandoli all'indietro e si raddrizza con la schiena.

Vuoi mentire veramente al tuo migliore amico che ti conosce praticamente da quando sei nato? Almeno prova a fingere bene.

«Si e io non sono figlio di un padre psicopatico.» ironizzo sul mio stato di famiglia pessimo in cui mi ritrovo.

Ma si, utilizziamo l'ironia per dire qualcosa che non si può cambiare.

Mi sporgo con la testa verso il suo lato del banco e sbircio una pagina piena scritta da lui. Parole su parole. Ma un nome attira la mia attenzione: Madison.

«Stai scrivendo una letterina o una poesia alla tua Mady?» lo prendo in giro usando un nomignolo apposta, abbozzando una risata.

«Non sono un tipo sentimentalista.» nega la pura verità chiudendo il quaderno. «Al contrario di te...»

Dark Paradise | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora