Capitolo 17 (Prima parte)

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Sam's pov

Un'altra settimana è filata liscia velocemente, tra scuola e casa.
La mia giornata tipo comprende andare a prendere l'autobus così da raggiungere la scuola, partecipare alle lezioni ignorando tutti e limitandomi ad ascoltare solo l'insegnante. Dopo di che mi abbandono a casa, ad eccezione dei giorni in cui ho allenamento.

Mary è molto preoccupata per me, e non le posso di certo dare torto. Anche io sono in pensiero per me stessa, ma nonostante tutto penso di star superando la questione.
In più, la boxe mi aiuta tanto: rimango in palestra per tre ore circa così quando torno a casa sono sfinita e finisco subito a letto.
Penso che sia l'unico modo per andare avanti.

Oggi, però, è arrivato il giorno tanto atteso: il mio compleanno.
In programma ci sarebbe stata una festa-contando il fatto che è domenica-per questo evento speciale ma ho disdetto tutto qualche giorno fa, dato che non voglio trovarmi con nessuno.
Mi alzo con fatica dal mio letto per  raggiungere la cucina, ma non mangio nulla-visto che la fame è svanita nel giro di qualche secondo.

La suoneria del mio cellulare interrompe i miei pensieri, stranamente aggiungerei, rivelando 'mamma' come mittente della chiamata.
Nonostante la questione che si è creata per la bugia riguardo alla mia vera famiglia, siamo rimasti uniti come prima perché-infondo-loro mi hanno dato un'educazione, una casa e amore. Non ho voluto fare storie anche per il rapporto fantastico che abbiamo instaurato in tutti questi anni e non mi andava di perderlo.

"Mamma!" la richiamo, fingendo un tono felice, prima di stedermi sul divano "Figlia mia, auguri!" ribatte contenta, urlando leggermente facendomi perdere la sensibilità dell'orecchio destro.
"Grazie mille" rispondo gentilmente, passandomi una mano sul viso e soprattutto sugl'occhi, svegliandomi per bene.
"Di niente tesoro! Come stai?" chiede curiosa, facendomi nascere un groppo alla gola.

"Sto bene" mento spudoratamente, cercando di risultare il più naturale possibile. So com'è fatta e sinceramente non sono pronta ad uno dei suoi discorsi intitolati 'te l'avevo detto che non era quello giusto'.
"E che farai oggi?" i suoi interrogatori non mancano mai.

Alzo gl'occhi al cielo e poi mi concentro per rispondere alla sua ennesima domanda "Non ho piani, penso che me ne starò a casa per conto mio. Sinceramente non ho voglia di festeggiare..." spiego simulando una risata alla fine della mia spiegazione, come per rendere tutto il più vero possibile.

"Su dai, esci e divertiti!" mi consiglia con tono allegro "Farò del mio meglio" , "Adesso vado altrimenti il dolce si brucerà. Il papà ti manda gli auguri! Fai la brava, un bacio" chiude la chiamata frettolosamente, senza darmi il tempo di rispondere.
Prima di buttare il cellulare dietro di me, controllo i messaggi ricevuti, dato che la lucetta si illumina da parecchio tempo.

Da Mary: <<Diciassette anni fa è nata una gerriera, una di quella che non si fa abbatte facilmente.
Ha lottato contro tutti, è andata contro i suoi genitori per inseguire i suoi sogni. Durante il suo cammino ha perso una persona importante, ma ne ha conosciuta una che l'accetta per quello che è veramente.
La nostra amicizia è nata per caso, ma per me è il caso migliore.
Ti voglio un mondo di bene guerriera, non arrenderti mai e se lo farai ci sarò io di sicuro al tuo fianco a sollevarti.>>

Le lacrime solcano il mio viso con una velocità estrema: questa ragazza è meravigliosa. Cerco di rispondere al meglio, ringraziandola per le belle parole.
Dopo essermi ripresa prendo le forze e mi alzo, andando verso il bagno per rilassarmi sotto l'acqua calda.
Una volta lavata, mi preparo al meglio per poi uscire a farmi un giro in centro. Mi copro bene con il mio cappotto ed esco, ma-appena spalanco la porta-trovo due pacchetti, uno affianco all'altro.
Volto il capo a destra e sinistra in cerca di qualcuno, ma non c'è traccia di nessuno. Mi abbasso e rientro in casa, avviandomi in salotto.

Levo il cappotto e la sciarpa, mi accomodo sul divano appoggiandomi la prima sorpresa incartata di rosso con un fiocco bianco decorativo sulle ginocchia.
Decido di leggere la lettera bianca, che si trova di fianco al fiocco: appena la sfilo dalla busta riconosco all'istante la scrittura e il mio cuore comincia a battere fortissimo.

<<Piccola, prima di tutto auguri. Questo per te è un giorno importante, quindi ti auguro di passarlo al meglio. Vorrei essere con te, magari sotto le coperte a guardare un film e dirti quanto ti amo, ma non potrà andare così.
È vero, Perrie è tornata.
Vorrei fosse un sogno, ma purtroppo non lo è. Mi dispiace tantissimo dirtelo, però mi sono accorto di non essermi mai dimenticato di lei. Ho una confusione in testa che nemmeno immagini, e non voglio farti soffrire...anche se, purtroppo, l'ho già fatto.
Ti vedo ogni giorno a scuola, sei assente e questo non va bene.
Non so cosa succederà adesso, ma qualunque cosa accada, sappi che sei davvero importante per me.
Devi essere felice con o senza di me. Con affetto, Zayn.>>

Come con il mesaggio di Mary, le mie guance vengono innondate dalle lacrime amare che scorrono dai miei occhi, che si fanno sempre più gonfi e arrossati. Sento nel petto come una morsa che stringe sempre di più, il cuore va ad un ritmo talmente accelerato che sembra voglia uscire fuori dalla gabbia toracica.
Mi confonde sempre di più questo ragazzo.
Ci ho creduto e sperato troppo.
Dicono che il primo amore non si scorda mai ed è proprio così, ne ho le prove.

Mi riprendo dopo ciò e scarto il regalo, trovando un paio di guantoni da boxe nuovi.
Diciamo che non me lo sarei aspettata da parte sua, mi ha fatto piacere il gesto.

Ora, però, mi sorge un altro dubbio: da chi sarà il secondo pacco?
Prendo la scatolina rimanente, la apro e trovo solo un biglietto che sostiene la scritta <<Vieni a casa mia, adesso. Harry××>>
Fisso sbalordita il foglietto e-senza pensarci due volte-mi precipito ad uscire dalla porta di casa.
Cosa vorrà dirmi? E soprattutto, perché a casa sua?
Mille domande assalgono la mia mente, ma cerco di sbrigarmi così da poter trovare una risposta plausibile.

...

Arrivo all'entrata della casa del riccio e suono il campanello, abbastanza impaziente.
Intanto che i secondi passano torturo le dita delle mani fino a farmi quasi del male e quando Harry con un sorriso sulle labbra mi accoglie sento l'aria mancare nei polmoni.

"Ehi" mi saluta facendomi segno di accomodarmi  "Ciao" rispondo arrossendo per poi seguirlo verso il soggiorno.
"Auguri" dice prima di tutto, allacciando di seguito le braccia attorno al mio corpo "Grazie" sussurro imbarazzata, dopo essermi staccata da questo contatto.
"Questo?" chiedo andando dritta al punto, sventolando il bigliettino verso la sua direzione con sguardo dubbioso "Non è niente, il vero regalo è un altro..." si avvicina a me con una mossa veloce attaccando le sue labbra sono sulle mie.

Sono cosi morbide e calde, ma ben diverse da quelle del moro.
Rimuovo dalla mente Zayn e mi abbandono a questo momento, prendendo l'iniziativa di approfondire il bacio, allacciando le braccia intorno al suo collo.

È sbagliato lo so, ma cosa ci perdo?

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora