Capitolo 11 (seconda parte)

1.9K 100 39
                                    

Zayn's pov

Clark cerca di scappare ma la sicurezza arriva in tempo e lo ammanetta. Appena sento quelle parole spalanco gl'occhi e mi giro verso Gigi "Sei una bastarda, mi hai mentito di nuovo" le punto il dito contro, avvicinandomi a lei il giusto per metterla con le spalle al muro "Signorino, si calmi..." mi consiglia uno dei medici, appoggiando i palmo della mano sulla mia spalla "La prego, stia fuori dalla nostra conversazione" lo liquido, dovendo prima chiarire con la bionda "Zayn, ti pr-" , "Zitta! Ora parlo io" stringe il piccolo al petto, come per riparsi con lui da me. Sia chiaro, non alzerò mai le mani su una donna-se non durante i combattimenti, ovvio-e nemmeno sui miei futuri figli.

"Scusi, dottore...per caso sa dove dovrei recarmi per fare il test del dna in questo ospedale?" mi rivolgo all'uomo che ha cercato di intromettersi poco fa, usando un tono più calmo "Sono proprio io, ora facciamo tutto" mi mostra un sorriso e mi incita a seguirlo nel suo studio.
"Grazie mille" faccio passare Gigi e Bryan, dopo di che mi avvio con loro, lasciando Clark nelle mani della giustizia.

...

*Dopo venti minuti*

Sta volta il dottore, quello vero, ci fa accomodare all'interno della stanza e ci porge le carte, ma non trovo la frase che mi dimostra la verità "Scusi la mia ignoranza, ma non capisco nulla..." dico confuso, sfogliando il pacco di fogli infiniti "In poche parole, il padre del bambino non è lei, signor Malik."
Un straordinario senso di libertà si sprigiona dentro di me, misto ad un odio puro nei confronti della donna al mio fianco "La ringrazio ancora, arrivederci" stringo la mano con l'uomo davanti a me e usciamo tutti e tre dalla stanza.

In religioso silenzio ci dirigiamo in macchina e prendiamo posto ognuno nei rispettivi sedili.
Durante il tragitto nessuno dei due fiata, se non raramente Gigi per comunicare con il bambino che si lamenta della cintura. Raggiungiamo il giardino di casa sua e a questo punto mi faccio avanti "Sai, non pensavo che una persona fosse in grado di mentire per così tanto tempo. Mi dispiace metterti al corrente che, con te, non voglio più avere niente a che fare. Questo bambino non è mio, perciò non posso prendermi una responsabilità così importante, considerando il fatto che non ho nessun legame di sangue con lui" sposto lo sgaurdo da lei a Bryan, trattenendo quella leggera commozione che bussa alla porta del mio cuore.

"Piccolino, so che non capirai nulla di quello che sto dicendo, ma sento di doverti dire queste cose. Sono stato un padre pessimo, per questo limitato periodo, e mi scuso per questo. Ho sempre avuto la piccola idea di non essere legato profondamente con te e ora le analisi me lo hanno accertato: non sono il tuo papà, quindi spero che tu non te la prenderai con me un giorno. L'unica persona che dovrai rimproverare sarà la tua mamma, che si è dimostrata falsa e bugiarda. Devo ammettere che ti ho amato come se fossi stato mio figlio, perché comunque all'inizio ci credevo. Buona vita piccolino." mi sporgo leggermente, avvicinandomi al bimbo per poi baciargli dolcemente la guancia.

Dopo il mio discorso, la bionda afferra il seggiolone con all'interno Bryan ed esce fuori dalla macchina. Mi ricordo di non aver detto ancora un'ultima cosa, forse la più importante, perciò la raggiungo "Ah, quasi dimenticavo: addio Gigi. Sta volta per sempre." lei si gira a guardarmi, ma a quelle parole fa un sorriso vittorioso ed entra in casa. Si vede lontano un miglio che a lei non impronta di come stanno gli altri. Se lei rende infelice qualcuno è contenta, proprio come ha fatto con me e Sam.
Rilascio un sospiro pesante e ritorno in macchina, lasciando alle spalle tutta questa storia.

----

Sam's pov

Sento il campanello suonare, mettendo fine alla mia buona volontà di completare i compiti di matematica. Corro ad aprire, avendo una mezza idea su chi potrei trovare dall'altra parte della porta. Come pensavo, un esemplare di Zayn tutto felice e contento mi si presenta davanti agl'occhi "Qualcosa mi dice che hai vinto la scommessa" di colpo le sue braccia mi afferrano i fianchi, avvicinandomi al suo corpo e i nostri visi sono pericolosamente vicini "Giusta osservazione" e così come succede alle calamite, le nostre labbra si uniscono tra di loro, dando vita ad un mix esplosivo di emozioni.

Inizialmente non ricambio il bacio, perché-anche se lo stavo bramando nel profondo del mio cuore-non siamo nulla e non mi sembra normale. Però sono troppo felice: abbiamo allontanato per sempre i problemi dal nostro cammino e questo mi sblocca del tutto. Mi stacco dopo poco contenta e butto le braccia attorno al suo collo, stringendolo il più possibile, inalando il suo dolce profumo.
"Ora possiamo vivere, anzi viverci." sussurra all'orecchio, dandomi un bacio sulla clavicola "Mi hai migliorato la serata" dico, mostrandogli un sorriso smagliante "È questo che voglio fare da oggi in poi: migliorarti la serata, la giornata, la vita."

----

Vengo svegliata da Zayn, che lascia alcuni baci soffici sulle mie guance arrossate.
"Come mai questo risveglio?" dico con la voce ancora impastata dal sonno "Mi sento particolarmente dolce ed amorevolmente nei tuoi confronti...è un male?" domanda, pizzicandomi la guancia con i denti "So bene come sei fatto, c'è qualcosa che vuoi chiedermi?" con sguardo da sfida lo fisso dritto negl'occhi "Ti va di riprovarci? È bellissimo svegliarmi e trovarti al mio fianco, perché è tutto ciò che voglio. Tu sei tutto ciò che voglio e ho bisogno di avere la certezza che tu sei mia." confessa  facendo percorrere nel mio corpo una serie infinita di brividi.

"Mi trovi impreparata, non so proprio cosa dirti. Devi riconquistare la mia fiducia, penso che tu l'abbia capito: ora come ora siamo ad uno strato minimo. Questo non toglie nulla al fatto che io ti amo, altrimenti non soffrirei per tutto quello che è successo..." spiego frettolosamente, non sapendo veramente cosa dire. L'orologio da polso suona, indicando le sette del mattino. Dobbiamo andare a scuola.

"Sbrigati o faremo tardi a scuola!" esordisco, cambiando totalmente discorso.
Mi avvio ad indossare un paio di jeans larghi strappati e li abbino ad una maglia nera a maniche corte, accompagnato da una felpa. Mi trucco leggermente, raccolgo i miei capelli in una treccia morbida e raggiungo Zayn al piano di sotto.

"Ma Liam dov'è?" chiedo d'un tratto, ricordandomi che vivo con mio fratello maggiore "Ha deciso di stare da Niall e Louis, in modo da lasciarci casa libera..." mi lancia alcune occhiate maliziose che mi fanno tremendamente arrossire "Scordatelo, non faremo nulla" lo avviso, puntando l'indice sul suo petto "Suora" canzona prima di cominciare a fischiettare, spostando lo sguardo ovunque tranne che su di me "Continua pure caro, ma ti ricordo che hai appena ammesso di amare questa suora."

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora