Capitolo 32 (Seconda parte)

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Sam's pov

Fisso il calendario e segno con il pennarello il giorno di oggi: ventuno giugno. Ormai sono agli sgoccioli della mia gravidanza e posso dire che non ne posso più. Ho dei piedi gonfissimi, un pancione da far paura e delle occhiaie visibili ad un miglio di distanza.

La mia bambina dovrebbe nascere tra oggi e domani secondo le previsione della mia ginecologa, ma per ora non ho nessun dolore.

"Amore, cosa devo mettere nella borsa che porterò all'ospedale?" domanda amorevolmente il moro "Le solite cose, dai pensaci tu!" alzo gl'occhi al cielo e porto le mani tra i capelli "Tranquilla, è solo una semplice domanda. Ricordati che sono un uomo, perciò ci metto di più a capire la cose" dice facendomi ridere.

"Accidenti, segna questo giorno: hai ammesso che gli uomini sono ritardati!" faccio svolazzare le braccia per aria, presa dalla felicità "Sì, però mi piacerebbe segnare questo giorno per altro..." mi fissa il pancione, facendomi sentire a disagio.

"Non scelgo io se farla nascere o meno" gli ricordo "Lo so, ma non aspetto altro." mi guarda speranzoso, stringendo i miei fianchi "Zitto, non puoi immaginare il dolore di quel momento. Sul serio, vedere Mary partorire è stato traumatico. Mi sento male solo al pensiero" , "Andrà tutto bene, vedrai."

"Come fai a sopportare il mio umore ed il mio aspetto?" domando interrompendo il discorso precedente "Ti amo e questo mi permette di sorvolare su tutto il resto" dopo questo, unisce le mie labbra con le sue.

Ad un certo punto mi stacco, perché una dolorosa fitta colpisce la mia pancia e subito dopo vedo i miei pantaloni si bagnano proprio sulla zona della mia intimità.

"Zayn...aiutami, mi si sono rotte le acque!" urlo in preda al panico "Sto per diventare padre! Oddio stiamo calmi. Allora, andiamo in macchina, così ti porto all'ospedale...per i vestiti manderò Mary o qualcun altro" dice ansioso più di me

"Cavolo, almeno tu rimani tranquillo. Quella che sta soffrendo sono io.
Tu provvedi a portarmi là prima che nasca nostra figlia" apro la porta, ma no faccio in tempo a completare la frase che mi prende tra le sue braccia "Correrò, te lo giuro."

...

"Okay signorina è arrivato il momento di spingere" ed ecco che il dottore da inizio al mio parto "Stringi la mia mano se senti dolore. Se fosse per me, farei qualsiasi cosa per non farti provare nulla, ma non va così la vita e mi dispiace. Tieni a mente che ti amo ed ora metti al mondo questa principessa" esordisce Zayn tutto d'un fiato prima di unire le nostre labbra in un dolce bacio.

"Okay, ci sono" dico convinta, annuendo al dottore. Spingo il più possibile a tal punto da sentire tutti i muscoli indolenziti. Ho perso la sensibilità della zona che parte dalla pancia e finisce più in basso, sostituita da un formicolio fastidioso.

"Forza Sam, spingi!" mi incoraggia Zayn, stringendo la presa sulle mie mani "Lo sto facendo cazzo, ma fa male!" ribatto su tutte le furie. Lui ignora il mio tono duro e continua ad accarezzarmi il polso, mentre lascia qualche bacio ogni tanto sul di esso.

"Signorina, vediamo già la testa...manca veramente poco...si sforzi un'altro pò" prende parola l'infermiera.

Guardo Zayn negl'occhi e subito dopo mi faccio forza per dare un'ultima e decisiva spinta. Fino a poco fa nella stanza apparte gl'incoraggiamenti dei dottori, le mie urla e le parole confortanti di Zayn non si sentiva altro, ma ora si è aggiunto un nuovo suono: un pianto.

"Complimenti, ce l'ha fatta...che bella femminuccia" annuncia il dottore prima di avvolgere mia figlia in un lenzuolo prima di mettermela tra le mie braccia. Un'emozione unica: il frutto dell'amore tra me e Zayn si è materializzato in questa piccola gioia. Le mani tremano e alcune lacrime scendono dai miei occhi.

"Ciao amore, sono la mamma. Come sei bella..." le stampo un bacio sulla guanciotta calda, mentre rimane in silenzio "Ora vai dal tuo papà" passo lentamente la bambina a Zayn che la fissa con occhi lucidi.

Accarezza nostra figlia e la culla dolcemente tra le sue braccia, ogni tanto le stampa qualche bacio su quel bellissimo visino e giuro di aver visto una lacrima solcare il suo volto. La visione migliore del mondo.

Ad un certo punto il moro alza lo sguardo verso la mia direzione "Grazie." sussura prima di sollevarsi dalla sedia e mi bacia lievemente, mentre la bambina sta ancora tra la sua presa "A te" sfoggio uno dei miei soliti sorrisi.

"Mi dispiace interrompere questo momento molto bello e dolce, ma abbiamo dei controlli da fare alla piccolina.. " così il dottore prende nostra figlia e se ne va fuori dalla porta "Ah, quasi dimenticavo! Che nome volete darle?" domanda, tornando indietro.

Sinceramente non ci abbiamo mai pensato: ne abbiano parlato, ma non siamo mai arrivati ad una conclusione; perciò, non abbiamo più tirato in ballo l'argomento.

Tempo fa avevamo stabilito che se fosse stata una femminuccia avrei scelto io il nome; al contrario-se fosse stato un maschietto-l'avrebbe fatto Zayn. Dunque, il moro alza le mani in segno di arresa e mi fa segno di decidere.

"Hope Malik" mentre pronuncio il cognome, vedo Zayn sorridere come non mai. È felice, e lo è anche grazie a me.

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*Qualche settimana dopo*

"Allora come vanno le preparazioni del matrimonio?" domanda Trisha, la madre di Zayn "Benissimo! Abbiamo scelto quasi tutto apparte qualche piccolo dettaglio...sono preoccupata per l'abito dato che non ho ancora visto nulla" le rivelo mentre allatto Hope con il biberon.

"E me lo dici così? Eh no, non va affatto bene. Dobbiamo rimediare.
Chiama entrambe le tue madri e la tua damigella-o damigelle-così andiamo a provare qualche abito e-chissà-magari troveremo quello giusto" dice facendomi l'occhiolino "Cambio Hope, dato che l'odore del pannolino non promette nulla di buono, e la lascio a casa con Zayn, così posso provare in pace."

"Non va al lavoro oggi mio figlio?" chiede confusa. Visto che la scuola è finita-fortunatamente tutti i miei amici hanno passati gli esami, Zayn compreso-il moro lavora in un bar, in modo da poterci mantere fino a quando non troverà un lavoro fisso.

"No, sabato è il suo giorno libero..." , "Perfetto! Dai, corri a prepararti così partiamo" detto questo salgo le scale stando attenta alla piccolina e mi preparo in fretta e furia.

...

"Allora questo è l'ultimo abito: hai bocciato tutte le mie proposte, perciò speriamo bene" mormora sfinita la commessa.

Sbuffo e mi lamento con me stessa: non me ne va bene nessuno.
Uno mi mette in mostra la pancia, non ancora molto piatta per via della gravidanza; l'altro è troppo scoperto. Il seguente, ovviamente, non piace alla giuria seduta sulla poltrona rosa. Non so più che pesci pigliare!

"Lo spero pure io..." affermo sfinita.
Appena Stacy, la commessa, finisce di stringermi il corpetto mi guardo allo specchio: mi piaccio.
È uno di quei abiti da principessa: il corpetto è stretto e tutto ricamato in pizzo con qualche brillantino qua e là. Dalla vita in giù è pomposo, sempre con qualche motivo elegante.

Lo adoro.

"Dai tuoi occhi posso capire che ti piace tanto" , "Lo adoro! Spero che venga apprezzato anche dalle altre" mi sorride prima di aprire la porta "Andiamo a scoprirlo!"

Cammino lentamente, anche se l'ansia mi sta divorando. Appena le mie madri-compresa Trisha, dato che ormai la considero come tale-mi guardano, scoppiano a piangere.

"Allora che ve ne pare?" domando, facendo un giro su me stessa "Ti sta d'incanto, sul serio" valuta mia madre Barbara "Sei meravigliosa" balbetta mia madre Karen tra i singhiozzi "Sei proprio la moglie che ho sempre desiderato per mio figlio" detto questo, Trisha mi abbraccia di colpo.

"Ragazze, che ne pensate?" chiedo a Mary, Taylor, Leyla ed Eleonor "Sei una dea" dicono tutte insieme, rendendomi felicissima.

"Allora Sam, è l'abito giusto?" domanda Stacy, sorridente "Sicuramente" sussurro dopo essermi guardata un'ultima volta allo specchio.

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora