Capitolo 16 (Prima parte)

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Sam's pov

Piango, piango e piango ancora sotto le mie coperte, per colpa sua.
Gli ho dato tutto l'amore possibile.
Gli ho dato il mio cuore in mano ed è stato capace di frantumarlo.
Ci sono cascata di nuovo in questa trappola chiamata 'amore' e sono stata una stupida a pensare che lui mi amasse sul serio, che lui fosse cambiato per me.
Si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Il mio cellulare squilla incessantemente, l'afferro e noto che il nome di 'Mary' compare sul display.
È da ieri che non la sento, ma non ho voglia di dare spiegazioni a nessuno.
Senza rifiutare la chiamata lo appoggio sul comodino e torno ad abbracciare il mio cuscino, cercando di soffocare il mio dolore.

Neanche cinque minuti dopo squilla di nuovo, ed è sempre lei. Sbuffo rumorosamente e decido di rispondere, altrimenti continuerà a disturbarmi.

"Cosa c'è?" domando fredda e scontrosa dopo aver trascinato il dito per accettare la chiamata.
"Grazie al cielo, stavo per mandare un annuncio alla polizia! Avevi intenzione di ignorarmi ancora per molto?" dice Mary con tono rimproverante, facendomi alzare gl'occhi al cielo "Non so in vena di parlare con nessuno, okay? Detto questo non voglio litigare quindi è meglio se stacco, altrimenti rischio di prendermela con te senza un motivo" l'avviso cercando di addolcire il mio tono verso la fine della frase.

"Va bene, in ogni caso chiamami se hai bisogno" mi avvisa con tono dolce "Certo, ciao" la liquido velocemente e metto fine a questa conversazione, volendo passare del tempo in pace per conto mio.
Mi rigiro nel letto cercando di star meglio, ma nulla può farmi distrarre.
Ora che ci penso c'è qualcosa che mi rende felice, nonostante questa situazione penosa.
La boxe.

Salto giù dal letto asciugandomi le lacrime e ripulendomi il viso dai residui di mascara colato.
Prendo la borsa che uso per l'allenamento e-dopo aver indossato i primi vestiti che trovo sulla sedia-esco di casa.

...

La puzza di sudore e degli attrezzi appena usati da altre persone mi entra nelle narici facendomi quasi vomitare, ma cerco di non pensarci.
Ho sempre odiato questo odore, ma nonostante ciò continuo a praticare questo sport.
Appena entro, noto che alcuni uomini di mezza età si allenano e nel momento in cui metto piede nella palestra si girano a guardarmi, facendomi imbarazzare di poco.
Per sbaglio, faccio un gran trambusto con il cestino della spazzatura perché accidentalmente il borsone lo spinge, ed ora tutto è a terra.
Un uomo alto dai capelli grigi mi viene incontro e mi da una manom

"Oh, stia attenta signorina..." consiglia prima di aiutarmi a raccogliere i pezzi di giornale sparsi sul pavimento.
"Mi scusi, non l'ho fatto apposta" dico in mia difesa prima di sistemare tutta la confusione da me creata "Tu sei?" chiede improvvisamente, squadrandomi dalla testa ai piedi.

"Sam Rawer." rispondo sicura di me, cercando di star tranquilla anche se il suo sguardo mi mette soggezione.
"Cosa ci fai qui?" questo suo interrogatorio mi infastidisce parecchio, ma cerco di starmene il più indifferente possibile.
"Voglio allenarmi un pò" spiego ovvia, gesticolando con le mani.
L'uomo appena sente la mia affermazione si mette a ridere, portandosi adirittura entrambe le mani sullo stomaco.

"Tu? Ma se hai una faccia da angioletto..." cerco di mantenere la calma e mi sposto leggermente i capelli dal mio viso "Senta, non voglio fare storie con lei. Faccio boxe da tanto e ho già fatto incontri, quindi queste frecciatine sono inutili" mi giro e senza dire altro me ne vado verso gli spogliatoi. 
La sua voce, però, mi ferma un'ultima volta.

"Ma quindi sei tu la famosa Sam Rawer che si è fatta stendere da Zayn Malik? " al suono di quel nome rabbrividisco.
Chiudo gli occhi mordendomi il labbro per non piangere, strofino le palpebre e mi rivolgo a lui.
"Posso allenarmi qui oppure no? cambio argomento, cercando di trattenere le lacrime che minacciano di uscire.

"Fai pure" dice indicando con la mano lo spogliatoio e se ne va così, senza aggiungere altro.
Scuoto la testa e corro verso lo stanzino femminile, cambiandomi velocemente. Lego i capelli in una coda alta ed esco per dirigermi verso la vera parte della palestra.

Metto i miei guantoni rossi e inizio a tirare pugni muovendo i piedi a ritmo. Dopo un paio di colpi sento i polsi bruciare, non mi alleno da un pò quindi è normale...almeno credo.
Non ci faccio caso e continuo.
Immagino che questo sacco sia Zayn, la scena di ieri si fa spazio nella mia mente e sgancio un tiro più forte, tanto da farmi gemere dal dolore.
Delle lacrime inziano a rigarmi le guance, ma non le asciugo.
Sono qui perché voglio sfogarmi e tutto è lecito.

Dopo due ore rinchiusa qua dentro torno a casa distrutta, con i polsi e piedi doloranti. 
Salgo velocemente in camera prendendo il necessario per una bella doccia calda. Mi libero di tutti i miei indumenti e mi rilasso sotto il getto d'acqua.
Una volta finito copro il corpo con l'accapatoio e mi dirigo in camera, ma un rumore improvviso attira la mia attenzione.

Panico.

"Che cazzo ci fai qui?" chiedo da un lato sollevata perché mi accorgo che è solo Zayn, ma una parte di me è rossa dalla rabbia per la sua visita inaspettata.
"Voglio solo parlare di quello che è successo l'altro giorno" si avvicina a me, ma gli faccio segno con la mano di bloccarsi.
"Stai lontano da me, vai da lei.
Noi due abbiamo chiuso." ignora le mie istruzioni e si avvicina ancora di più  verso la mia direzione, prendendomi per i polsi e facendomi sbattere contro la spalliera del letto.

"Ho sbagliato, okay? Lei è piombata qui, dopo anni e ho capito che di lei mi importa ancora." gemo dal dolore appena la sua presa si fa più stretta attorno al mio braccio, lui se ne accorge e mi lascia, senza staccare il contatto visivo tra i nostri occhi.

"Mi ha baciato lei e io non sono riuscito a trattenermi. Devo schiarirmi le idee questo mi sembra ovvio, ma perdonami. Non voglio farti soffrire, neanche lontanamente.
Tu mi hai insegnato ad amare di nuovo, e non voglio perderti." confessa sincero mentre si avvicina con il volto al mio, appoggia le nostre fronti tra di loro.
Mi riprendo velocemente da questo mio piccolo stato di trance e mi sposto, riprendendo in mano le redini della situazione.

"Non mi importa più niente di te.
Ho chiuso qualsiasi cosa abbiamo iniziato poco tempo fa, questo è certo. Tu hai sempre e solamente amato lei, quindi perché sprecare altro tempo con me? Vattene Zayn, ora!" mi guarda per alcuni secondi, incredulo e scuote la testa.
"Tu non vuoi questo, io lo so. Sento il tuo cuore e poss-" , "Il mio cuore non esiste più, l'hai completamente distrutto." urlo adirata, agitando le mani per aria.

Abbasso il capo mentre passa una mano tra i capelli e tira leggermente.
Esita qualche secondo e poi prende l'astuta decisione di uscire dalla stanza, non sapendo che altro dire.

"Perdonami" sussurra infine, con tono colpevole. Io mi limito a voltargli  le spalle e a guardare il paesaggio fuori dalla finestra, accompagnata dalla mia unica amica solitudine.

Sono sola, senza nessuno ad assicurarmi che andrà tutto bene.
Sola, come lo sono sempre stata.

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora