Capitolo 3 (Seconda parte)

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Sam's pov

D'improvviso sento un urlo provenire dalla stanza di Mary. Panico. Sollevo il mio dolce peso dal divano e corro per vedere che succede, seguita ovviamente da Harry. Durante il tragitto trovo Kendall sogghignare: ha combinato una delle sue.
"Che succede?" domando confusa, mentre lascio passare una versione preoccupata ed ansiosa di Harry Styles, che sale le scale due a due "A me va tutto uno meraviglia...pensa alla tua amichetta" commenta, mostrandomi un sorrisetto fastidioso "Perché sei cambiata nel giro di qualche minuto? Fino a poco fa sei venuta a scusarti del tuo comportamento ed ora mi parli così?" , "Mi hanno sempre detto che sono portata per il mondo del cinema-fare l'attrice è uno dei miei sogni nel cassetto-, ma non pensavo di essere così brava..." conclude prima di allontanare i capelli dal viso "Quindi la tua era una messa in scena?" chiedo su tutte le furie, stringendo le dita in un pugno "Esattamente. Se fossi in te mi affretterei ad aiutare la tua amica: non è l'unica ad essere in difficoltà."

A quelle parole perdo un battito: il bambino. Lascio perdere la mora e mi avvio verso la mia camera. Appena apro la porta della stanza trovo Mary distesa sul letto, tra le braccia di Harry. La tazzina-che probabilmente conteneva l'infuso-risiede a terra ed è ridotta in mille. Senza pensarci due volte corro verso la coppia, cominciando a bombardare il riccio di domande.
"Cazzo, è ancora viva?" Harry annuisce soltanto, afferrando la mia mano per poi portarla sul polso di Mary per poter sentire il suo battito accelerato. D'istinto, prendo il primo cellulare che trovo sul comodino e compongo il numero dell'ambulanza,  sperando di ricevere una riposta immediata.

"Pronto?" , "Senta, la mia amica è svenuta. La prego, venga subito perché temiamo non possa reggere ancora a lungo" spiego frettolosamente, portando una mano sulla fronte "Stia tranquilla, signorina. Mi dica il suo indirizzo e in poco tempo saremo lì" con l'agitazione che regna nel mio corpo detto le informazioni necessarie per poterci raggiungere e riattacco.
Dopo aver riposto il cellulare al proprio posto, scoppio in un pianto liberatorio, non potendo più trattenere le mie emozioni "Sam calmati e respira profondamente. Ora arriveranno a prenderla ed andrà tutto per il meglio" dice Harry avvicinandosi a me, avvolgendo le braccia attorno alle mie spalle "Non andrà nulla bene finché la mia migliore amica non si sveglierà." affermo dura, spostandomi dalla sua presa per andare verso il letto dove alloggia Mary.

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Harry's pov

"Ragazzi, Mary sta male e-per questo-tra poco arriverà l'ambulanza. Vi prego, raggiungeteci" annuncio mentre dai miei occhi scendono una miriade di lacrime. Subito i miei amici corrono verso la mia direzione per abbracciarmi "Amico, noi ci dirigiamo già all'ospedale e vi aspettiamo..." annuisco e li vedo uscire spediti dalla casa. Una domanda si fa spazio nella mia testa, attirando l'attenzione dei miei amici "E Kendall?" chiedo velocemente, prima di vederli andare via "È uscita dicendo <<ora addio pure al bambino>>. Ho cercato di chiederle spiegazioni, ma non mi ha detto nulla" dice Niall, prima di lasciarmi con l'amaro in bocca.

"Il bambino..." sbatto una mano sugl'occhi e sento il mio cuore stringersi come sotto ad una morsa nel mio petto. Spero non sia successo nulla a lui-o lei-, perché non me lo perdonerei mai. Con ancora delle lacrime agl'occhi corro da Mary, ma sono costretto a tornare giù a metà scalinata visto che il campanello suona. Apro di fetta e vedo alcuni infermieri irrompere nell'abitazione "Vi prego, la mia ragazza e mio figlio-che porta in grembo-stanno male" dico in prenda al panico "Non si preoccupi, saranno salvi entrambi...o almeno ci proviamo" mi rassicura una donna sulla quarantina "Non ci dovete solo provare, ma riuscirci!" rispondo leggermente infastidito.
Non posso permettermi di perdere mio figlio, o peggio ancora la mia ragazza.

...

Siamo all'ospedale, Mary è nella stanza con il dottore per alcune visite. So che si è svegliata e questa cosa mi ha dato un enorme solievo, ma del bambino non sappiamo ancora nulla.
"Sam, guarda! Il dottore viene dalla nostra parte" avviso la ragazza al mio fianco.
Mi alzo dalla sedia e, insieme al resto della banda, andiamo diretti verso di lui "Novità?" chiedo impaziente "Parenti della ragazza?" ribatte lui, sorvolando la mia richiesta "Non ne ha, io sono il suo ragazzo però" dico convinto, nonostante la verità non sia proprio questa "La signorina Mary sta bene. Ma il bambino...come dire..." ,  "Vada al punto!" urlo stanco per via di questi inutili giri di parole "Non c'è l'ha fatta, mi dispiace." sussurra con voce bassa guardandomi negl'occhi.

Come se avessi perso un pezzo del mio cuore, se non tutto. Retrocedo fino ad arrivare alla parete bianca dell'edificio, tenendo lo sgaurdo fisso sullo stesso punto. Non può essere vero e non voglio crederci. Scivolo fino a toccare con il fondoschiena il pavimento, marcendo con il mio dolore. Sento un altro corpo affiancarsi al mio, abbracciandomi delicatamente "Harry, non stare così. Devi essere forte, fallo per lei. D'ora in poi sarai la sua colonna, la sua parete portante. Recupera le forze e vedrai che riuscirete a superare pure questa. Sono qui se hai bisogno di me..." dice pure lei con le lacrime agl'occhi, massaggiando la mia schiena "Grazie per il conforto, Sam. Ma sai che c'è? Non me la posso perdonare una cosa del genere. Se fossi rimasto con lei sarebbe andato tutto per il meglio. C'è anche da dire che ho portato solo dolore e delusione nella sua vita..." ammetto, asciugando le mie iridi arrossate "Non dirlo neanche per scherzo, sei indispensabile per lei" continua, puntandomi un dito contro.

"Che cosa le ha fatto male, o meglio cos'ha fatto male al bambino?" chiedo, cambiando discorso "Non lo so, seguimi così lo chiediamo al dottore..." dice e così-senza aggiungere altro-andiamo a ricevere ulteriori spiegazioni.

...

Entro nella stanza 345 e trovo Mary ricoperta da numerosi fili collegati a dei macchinari strani.
"Ehi, posso?" annuncio, prima di avvicinarmi ancora dì più "Certo, accomodati" il suo tono di voce è troppo tranquillo e temo che non sia a conoscenza della brutta notizia "Come stai?" domando cercando di sviare il discorso principale "Stanca, ma bene. Dimmi, il bimbo come sta? L'infermiera non ha voluto farmi sapere nulla..." di risposta abbasso lo sguardo e scoppio a piangere silenziosamente, cercando di non cedere completamente.
"Mi dispiace, ma non ce l'ha fatta." sussurro avvicinandomi a lei.
Mary è come immobile. Poco dopo sento delle lacrime scendere dai suoi occhi. Scusa amore: dovevo proteggerti, ma ho fallito.

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora