Mary's pov
Mi risveglio a causa di un improvviso rumore. Strofino con delicatezza le mani sui miei occhi e cerco di focalizzare la stanza. Però nulla, non riconosco il luogo in cui mi trovo.
Sposto le coperte dal mio corpo e cerco di alzarmi ma qualcosa sul mio polso mi blocca...una manetta.
In qualche modo cerco di liberarmi, causandomi solo del male, visto che il metallo spinge contro il mio polso provocando un taglio-non molto profondo-che fa uscire un pò di sangue. Con la maglia gialla che indosso cerco di fermare l'emorragia ed intanto mi guardo attorno.Questa stanza ha un qualcosa di famigliare, sono sicura di esserci già stata. Man mano che i miei occhi catturano ogni particolare, mi accorgo di una cornice girata al contrario sul comodino. Dopo che il sangue ha smesso di uscire dalla piccola ferita, allungo le braccia cercando di prendere questa misteriosa cornice senza causarmi altro dolore. Ruoto la foto lentamente e ciò che mi si presenta davanti mi spiazza completamente. Siamo io, mamma e papà. Ricordo bene che è immortalato il mio dodicesimo compleanno, quello prima dell'inferno.
*Inizio flashback*
La festa dovrebbe iniziare alle quattro, ma l'orologio da polso di mamma segna le cinque.
"Mamma, papà: grazie mille per lo sforzo che avete fatto, ma sappiamo tutti e tre che nessuno si presenterà e l'orologio ne è la prova" dico afflitta, ripensando al fatto che non ho amici ed era inevitabile non ricevere la visita di qualcuno "Ma no amore, la speranza è l'ultima a morire" dice mia mamma, accarezandomi i capelli in modo delicato, come solo lei sa fare."Vado a cambiarmi e faccio un pò di compiti, tanto non ho nulla da fare" detto questo me ne vado in camera mia per togliermi tutte le cianfrusaglie che mi ero messa per l'occasione. Poco dopo sento qualcuno bussare alla porta.
"Avanti" , "Scricciolo, sono papà" dice mettendo solo la testa appena dentro alla mia stanza, sapendo che a me quel gesto fa morire dal ridere, perché sembra che il suo capo sia sospesa in aria "Entra, papi.." comando, ridendo leggermente "Ecco, questo volevo!" ammette, sedendosi di fianco a me sul letto "Cosa intendi?" domando confusa "Volevo farti sorridere in qualche modo e per fortuna ci sono riuscito" , "Cosa farei senza te" affermo abbracciandolo, stringendo forte il suo contro il mio."Ho un'idea! Ti va di andare al mare con la mamma visto che siamo all'otto di Luglio e fa caldissimo? Non accetto un no come risposta...quindi, sì o sì?" sorrido, contagiando pure lui "Sì!" corro ad abbracciarlo, ringraziandolo per tutto quello che fa per me "Perfetto, preparati velocemente scricciolo" dice alzandosi e dandomi uno schiaffo leggero sul sedere, come da sua abitudine "Ehi! Non si tocca!" , "Sarò l'unico uomo che potrà farlo, finché non troverai l'anima gemella" dice con tono altezzoso"Hai ragione, fino ad allora tu sarai il mio uomo!" enuncio felice, staccandomi dalla sua presa "Ora e per sempre." mi raggiunge e stringe il suo mignolo attorno al mio, giurandolo eternamente.
*Fine flashback*
Quanto mi manca il mio vecchio papà.
Quanto mi manca sapere se mi vuole ancora bene.
Quanto mi manca sentirmi chiamare 'scricciolo', perché tramite quel soprannome così stupido ed infantile mi sentivo speciale.
Mi manca tremendamente tutto ciò che facevo con lui, ma da quando mamma se ne è andata è cambiato e farei di tutto per tornare a quelli di un tempo, spensierati e felici.I miei pensieri vengono interrotti da alcuni passi che posso sentire da dietro la porta...ma chi sarà?
Torno velocemente nel letto su cui ero posizionata prima e-soprattutto-incatenata, aspettando che la persona si faccia vedere. Pochi attimi dopo la porta si spalanca e il corpo di mio padre avanza verso di me.
"Tu?" chiedo impaurita e scioccata "Sì piccola..." ribatte, avvicinandosi ancora di più a me "Perché sono qui? O meglio, dove mi trovo?" , "Ti ricordi del ripostiglio che avevamo un tempo? Quello riservato ai nostri lavoretti..." spiega, mandandomi occhiate maliziose. Come dimenticarlo! Dopo la scomparsa di mamma questa abitazione, se può essere definita tale, è diventata una specie di infermo in cui lui ha deciso di prendersi tutto di me."Cosa ci facciamo ancora qui? Cosa ho fatto di male per meritare questo trattamento da parte tua?" le lacrime scendono dai miei occhi, liberando la paura che domina il mio corpo tremolante "Ci divertiamo, proprio come ai vecchi tempi..."
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Harry's pov
"Pronto?" una voce da uomo risponde dopo il milionesimo tentativo al cellulare di Mary, aumentando la mia preoccupazione "Penso di aver sbagliato numero..." affermo, ma appena cerco di mettere fine alla chiamata, l'uomo dall'altra parte del telefono mi precede "Non hai sbagliato-vai così Mary, bravissima" a sentir il nome della mia ragazza strabuzzo gl'occhi, sorprendendomi dei versi di piacere che giungono alle mie orecchie dopo aver concluso la frase "Scusi, ho sentito bene? Lei ha detto il nome della mia ragazza?" sbotto arrabbiato, fermando la mia mano in un pugno stretto "Sì, meglio conosciuta come mia figlia. Piacere caro, sono tuo suocero. Ah, e per la cronaca, me la sono appena scopata un paio di volte..." mi informa, scoppiando a ridere.
"Tu cosa? Io ti denuncio. Anzi, peggio: vengo lì e ti ammazzo con le mie stesse mani." comincio ad agitarmi, andando avanti ed indietro per il salotto di casa mia "Se arriverai tardi, quella che verrà ammazzata sarà lei." perdo la capacità di replicare, rimanendo a bocca aperta "Che succede, il gatto ti ha mangiato la lingua?" continua, mettendo a dura prova il mio autocontrollo "Che cosa lei hai fatto?" chiedo, respirando profondamente.
"Nulla di che. Ha qualche graffio sulla pancia e sul polso..." , "Passami Mary, voglio sentire la sua voce" comando autoritario "Mi dispiace, non le è consentito parlare con nessuno" , "Fai pure come credi, ma ti giuro su ciò che ho di più caro che la pagherai cara." ringhio con tono cattivo "Tic, tac, tic, tac. Il tempo scorre ragazzino e sempre meno ne rimane a questa donzella."
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Sam's pov
"Ragazzi, che succede?"
Harry e Zayn mi hanno chiamata poco fa, dicendomi che è successa un cosa gravissima e che hanno bisogno del mio aiuto. Non mi sono dilungata più tanto a chiedere spiegazioni al telefono, perciò sono corsa subito a casa del riccio pronta a sapere tutto.
"Harry che succede?" continua a piangere, tenendo le mani sulla fronte, mentre Zayn accarezza la sua spalla "Dov'è Mary?" un'altra domanda non filata, dal momento che nessuno dei due risponde. Le sarà sicuramente successo qualcosa.
"Harry, rispondimi!" alzo di un livello il tono della voce, non potendo aspettare un attimo in più "Lei è..." comincia a parlare, ma si blocca subito dopo scoppiando in un pianto "È cosa?" cerco di farlo continuare, invitandolo a sputare il rospo il prima possibile "È nelle mani di suo padre, di nuovo."
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Amore per caso || Zayn Malik
FanfictionIl passato non definisce chi sei: Sam e Zayn, questo lo sanno bene. L'apparenza inganna delle volte e-come si suol dire-non tutti i mali vengono per nuocere. A prima vista potrebbero risultare due persone diverse, talmente tanto da non andare d'acco...