Capitolo 38 (Prima parte)

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Sam's pov 

"Mary, non ti ho messa al corrente di un grandissimo particolare" sussurro sorridendo, così da non farmi sentire dalla professoressa di fisica che sta spiegando un argomento nuovo "Dimmi tesoro" ribatte, avvicinandosi con l'orecchio a me "Hai presente il cameriere biondo che ci ha servito ieri al bar? Ecco, è possibile che mi abbia invitato ad uscire questo pomeriggio..." spiego, alzando-per sbaglio-il volume della voce.

"Lui cosa?" chiede sconvolto Zayn che fatalità sta origliando la nostra conversazione con estrema attenzione "Caro, puoi farti una barca di affari tuoi? Questa è la mia vita e scelgo io chi vedere o meno" affermo annoiata, alzando gl'occhi al cielo "Stai scherzando, spero. Mi hai dato la tua parola, mi dovrai aspettare" sbotta rosso dalla rabbia, come se avessi commesso il più grande torto al mondo.
"Prego? Forse non ci siamo capiti. Hai il vago ricordo della frase <intanto andrò avanti con la mia vita>?" commento tranquilla più che mai, alzando le spalle in aria seguite delle mani.

"Ma un appuntamento è una cosa importante e può caratterizzare gran parte della vita" aggiunge, aumentando ancora di più il volume della voce "Innanzitutto, portami rispetto e non usare questo tono come me. Mi hai stancata, sul serio" informo prima di girarmi, tornando a rivolgere lo sguardo alla nostra insegnante.
"Fai come vuoi" si appoggia con forza allo schienale della sedia per poi buttare a terra metà degli oggetti che si trovano sulla superficie del suo banco, preso dalla rabbia.

Scuoto la testa, eliminando questo pensiero e faccio segno a Mary di ascoltarmi "Tornando al discorso di prima, mi daresti una mano a scegliere i vestiti? Nei momenti in cui l'ansia entra a far parte di me-come tra qualche ora-non capisco più nulla e vado nel panico..." ammetto, ricevendo da parte sua un accenno positivo con il capo "Certo! Verrò a casa tua a darti una mano nella preparazione appena dopo la scuola..." le mimo un flebile 'grazie' e poi abbasso gl'occhi, provando a seguire la lezione.

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"Che te ne pare se ci fermiamo su questa panchina e parliamo un pò?" domanda Luke speranzoso, fissando i suoi occhi color ghiaccio sui miei "Direi che è un'ottima idea..." sorride entusiasta, incastrando la lingua tra i denti.
Alla fine, grazie ai consigli di Mary, ho optato per una maglia bianca con alcuni ricami sui bordi infilata sotto ad una gonna ampia a fiori che mi fascia perfettamente i fianchi, il tutto abbinato agli anfibi neri. Per quanto riguarda la pettinatura, i capelli ricadono morbidi sulle spalle senza alcun tipo di trattamento e ho cosparso il viso di un pò di trucco, in modo da non accentuare la mia carnagione chiara.

Vari attimi di silenzio seguono il nostro arrivo al parchetto, ma d'un tratto si decide a parlare "Spero che quello che sto per dirti non rovinerà il rapporto che abbiamo cominciato a costruire..." sento già la preoccupazione diffondersi ovunque, divorandomi viva "Luke, perché dici così?" , "Ti prego, tu promettimelo." ribadisce, evitando totalmente la mia domanda.
"Lo prometto." balbetto impaurita, afferrando le sue mani per scaldare con le mie "Io sono i-" il momento viene fermato dalla suoneria del mio cellulare, facendo apparire il nome di Mary sul display. Mi avrà sicuramente chiamato per sapere come procede l'uscita.

"Scusa, posso rispondere? Ci metterò un secondo..." chiedo gentilmente, gesticolando come al mio solito "Che domande, non chiederlo nemmeno" mi risponde per poi rassicurarmi con un sorriso. Senza aggiungere nulla, trascino il dito sullo schermo per accettare la chiamata.
"Mary dimmi" , "Sam, ti scongiuro, vieni a casa. Harry...corri..." sussurra tra le lacrime, facendomi sbarrare gl'occhi di colpo.
"Oddio, perché stai piangendo?" domando preoccupata, ricevendo alcuna risposta da parte sua "Okay, arrivo subito" detto questo, metto fine alla nostra conversazione.

Mi giro verso Luke con sguardo preoccupato "Mary ha bisogno di me, è grave. Mi dispiace dover andare via in questo modo, ma ti assicuro che finiremo questo discorso al più presto" esordisco agitata, mentre mi alzo dalla panchina. Lui fa lo stesso e annuisce "Nessun problema..." dice srofinando le mani tra di loro.
"Beh, ciao allora...e scusa ancora!" lo saluto con un dolce ed affettuoso abbraccio, seguito da un bacio sulla guancia "Tranquilla" mi rassicura un'ultima volta prima di lasciarmi scappare verso casa.

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Arrivo di corsa alla mia abitazione ed appena spalanco la porta trovo Mary conciata nel peggiore dei modi: è sdraiata a terra senza forze con il viso cosparso di righe nere-causate dal trucco colato-,accompagnata dal cuscino con la foto di lei e Harry ridotto a brandelli ed infine un paio di loro foto strappate.
"Prendi il mio telefono, per favore..." suggerisce con voce spezzata, riuscendo a stento a respirare regolarmente. Senza ulteriori domanda, faccio come dice e mi dirigo al tavolino del soggiorno-a due passi dal corpo della mia amica-per afferrarlo.
"Harry mi ha tradita." ammette, trattenendo i singhiozzi che cessano nel momento in cui scoppia in un secondo pianto liberatorio, man mano sempre più forte.

All'istante, apro ula sua ultima chat con uno sconosciuto e scorgo la figura di Harry e Perrie in atteggiamenti intimi. Non può essere vero. Porto le mani alla bocca, meravigliata come mai prima d'ora, arrivando a spostare alcuni ciuffi ribelli dalla mia visuale.
"Mary, va tutto bene. Abbiamo sbagliato a fidarci di lui, é come tutti gli altri della sua specie..." dico avvicinandomi a lei per cercare di consolarla in qualche maniera "Cos'ho fatto di male per meritare questo da pare sua?" domanda infastidita, guardandomi dritta negl'occhi "Sam, io non ce la faccio...sono deb-" senza nemmeno riuscire a terminare la fease sviene fra le mie braccia, mandando tutto il mio cervello in tilt.

"Mary? Oh mio dio, che faccio ora? Ti prego svegliati" dico scuotendola, ma non da alcun segno. Mi alzo e prendo un pò d'acqua dalla bottiglietta sul tavolo per bagnarle la fronte in modo da farla riprende, per ottengo scarsi risultati.
"Aiuto!" grido con le tutte le mie forze, mentre mi affaccio alla porta.
Riprovo un sacco di volte prima tornare dalla mia amica, agitandola ancora un pò. Ad un certo punto, la figura di uno Zayn tutto preoccupato entra in casa con il fiatone "Ti prego aiutami, non so cosa fare..." dico piangendo, strattonando il suo polso "Passamela e corri a chiamare l'ambulanza, ce la faremo" faccio come dice e corro verso la mia borsa, buttata con nonchalance sul divano.
Mary, resisti.

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"Tesoro, sono Sam..." esordisco andando ad abbracciare la mia amica sdraiata nel lettino di fronte a me "Ciao" sussurra con difficoltà, a causa del mal di testa "Come stai?" azzardo, consapevole di non poter ricevere una risposta positiva "A pezzi." mi duole il cuore a sentire questo da parte sua, perché-sia io che lei-eravamo convinte che Harry fosse la persona giusta.
"Passerà..." accarezzo dolcemente la sua schiena mentre annuisce lentamente prima di chiudere i suoi zaffiri azzurri "No, pe-" veniamo interrotti dal dottore che fa la sua trionfale entrata con una serie di cartelline tra le mani.

"Buongiorno" saluta entrambe prima di prendere posto sulla sedia accanto a Mary  "Abbiamo svolto una serie di controlli e siamo giunti alla soluzione..." mi avvicino, così da sentire meglio afferrando la mano della bionda accanto a me con la mia "Mi dica" dice Mary, sollevandosi dal letto così da mantenere una posizione quasi eretta "Complimenti signorina, è incinta."

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora