Capitolo 1 (Prima parte)

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Sam's pov

"Forza tesoro, sbrigati o farai tardi!"

Ecco la vecchia e solita cantilena che tutti noi adolescenti sentiamo dire dai nostri genitori ogni mattina.

Mia mamma sta iniziando a stressarmi l'anima nonostante queste siano le mie ultime ore qui, a Milano.

È arrivato il giorno della mia partenza e questo sarà il mio primo viaggio: sono diretta a Londra per un importantissimo incontro di boxe.
Si, lo so, è strano sentirlo dire da una ragazza perché solitamente le donne sono più portate per fare altre cose più femminili...ma questo non è proprio il mio caso.

Il mio nome è Sam Rawer, ho sedici anni - a Novembre ne farò diciassette - e sono nata nella bellissima e trafficata Milano.

Mio padre si chiama David Rawer ed è di origini americane mentre mia madre, Barbara Leonardi, è italiana e per questo motivo viviamo qui.

Oltre alla boxe ho una passione irrefrenabile per il canto, che non porto avanti perché nella vita non voglio fare questo, bensì ho in mente di diventare una professoressa di matematica - dato che è una delle materie che mi riesce meglio - .

Questo sarà il mio quarto anno e lo trascorrerò alla Bradford High School, godendomi la borsa di studio che mi sono aggiudicata.

"Sam! Non partirai più se non scendi immediatamente!" mi rimprovera per la milionesima volta mia mamma dal piano inferiore "Arrivo, non agitarti per favore..." canzono alla donna dai capelli mori mentre scendo le scale.

Appena raggiungo la porta d'entrata scorgo la sua figura sul pianerottolo, con un fazzoletto tra le mani pronta per un suo discorso strappalacrime.

"Ah, vietato farmi piangere. Non sto andando in guerra: mi trasferirò per scopo scolastico, un pò lontano da casa. Non devi temere nulla, sono in grado di badare a me stessa." le dico puntandole il dito contro con sguardo minaccioso.

Okay...ci prov-" comincia la frase ma si blocca a metà scoppiando in un pianto liberatorio, che mi fa spezzare il cuore.

"Oh, mamma" dico prima di abbracciarla, un'ultima volta.

"Ti chiamerò ogni giorno, stai tranquilla...possiamo risolvere anche il problema della distanza tramite le videochiamate, ma ti prego non fare così perché mi sento in colpa" la rassicuro massaggiando dolcemente la schiena mentre qualche lacrima traditrice solca i miei zigomi.

"Però..." sussurra prima di staccarsi dall'abbraccio, fissandomi con sguardo inquetante.

Oh, spero non sia quello sto pensando.

"Non vorrai farmi il-"

"Esatto" dice tutta contenta per poi partire con uno dei suoi discorsi sulla responsabilità...tipico, direi!

"Potrei fare un libro per la quantità d'informazioni che mi hai dato, sei sempre la solita!" sbotto confusa mentre porto una mano tra i capelli come per riordinare tutte le parole che fin'ora sono uscite dalle sue labbra.

"Purtroppo, ora devo proprio andare.." le ricordo dopo aver lanciato un'occhiata veloce al mio orologio da polso che segna un leggero ritardo.

La saluto con un bacio e l'abbraccio forte, in modo da lasciare impresso la sensazione delle sue braccia-visto che per un pò dovrò farne a meno.

"Fai la brava, chiamami per qualsiasi cosa. La mamma ti vuole bene!" confessa il suo sentimento materno nei miei confronti per l'ultima volta mentre strofina il fazzoletto - consumato dalle sue lacrime - sugli occhi arrossati.

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora