Capitolo 35 (Prima parte)

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Sam's pov

Ecco il suono più brutto della mia vita. Presa dall'ansia corro fuori dalla stanza a chiamare il dottore, anche se non ho tante forze. Intanto le mie guance vengono innondate da delle lacrime di disperazione.
Lui non mi può lasciare: certo, sono arrabbiata con lui, ma per me è un tassello fondamentale della mia vita.
Dopo i miei numerosi richiami, i medici corrono nella stanza per cercare di tenerlo in vita. Non riesco a fare neanche un passo: rimango immobile sullo stipite della porta fino a quando un infermiere avanza verso di me "Signorina, dovrebbe uscire dalla stanza" dice, indicandomi infine la porta dietro alle mie spalle "No, lei non capisce la gravità della situazione. Io da qui non mi muovo: lì dentro c'è la persona più importante della mia vita e se non si risveglia sarà colpa vostra, perché non avete ancora fatto nulla...vada a risolvere la situazione piuttosto che stare qui a perdere tempo con me" ribatto piangendo ancora di più rispetto a prima, spostandomi a destra dall'infermiere.

"Se lei non esce non potremmo fare nulla, quindi più si trattiene qui dentro e più tempo perdiamo" sbotta spazientito, spingendomi con cautela fuori dalla porta "Okay, forse ha ragione, ma mi tenga aggiornata" lui annuisce e-dopo avermi fatta accomodare nella stanza affianco-chiude la porta della stanza del moro.

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*Due ore dopo*

"Allora?" chiedo impaziente, appena il dottore esce dalla camera con la cartella azzurra in mano "Il paziente è salvo, per un pelo ha rischiato di morire. Ma ho un'altra notizia..." mi guarda negl'occhi tristemente, aumentando la mia paura "Mi dica tutto..." abbasso lo sguardo impaurita, mordendo leggermente il mio labbro inferiore "Il coma ha causato la perdita in piccola parte della memoria. Parlo di qualche piccolo evento, di certo non tutta la sua vita. Se tutto va bene, nel giro di una settimana dovrebbe ritornare in carreggiata, a meno che voi-parenti o conoscenti-facciate del male al suo cervello..."

"Va bene, grazie mille dottore e arrivederci" , "Arrivederci"
Non riesco ad aggiungere più nulla perché mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Non mi sarei mai immaginata che Zayn sarebbe stato in grado di farsi del male a causa mia.
Decido di entrare nella stanza per vedere se-almeno-sta bene fisicamente. Purtroppo le mie aspettative vengono infrante nell'arco di qualche secondo appena noto che il suo corpo è ricoperto da un numero esagerato di fili.
"Ciao Zayn..." mi avvicino lentamente al lettino per poi sedermi nella sedia verde accanto a lui.

"Sam, giusto?" domanda confuso "Ti ricordi di me, vero?" la mia voce esce quasi come una supplica, accompagnata da alcune lacrime che minacciano di uscire "Sì, sai come si dice in giro, ci si ricorda sempre delle persone che ti scuotono il cuore" afferma, fissando la mia mano che sta accarezando la sua.
"Mi ricordo anche dei ragazzi, di Perrie, di Gigi e...del bambino." , "Bene dai, allora sei a buon punto" mi rassicura sapere che gran parte della sua memoria si sia salvata, e mi rincuora il fatto che sa di star per diventare padre, perché scoprirlo ora sarebbe determinante per il suo stato psicologico.

"Perché?" sbotto di colpo, interrompendo il silenzio che si era creato tra di noi. Riporta lo suo sguardo dalla finestra a me, fissandomi accuratamente "Perché cosa?" , "Dammi la motivazione che ti ha spinto a bere  così tanto. Non dovevi, guarda in quali condizioni sei finito!" spiego indicando tutto ciò che lo circonda.
"Stavo male per quello che ci siamo detti..." confessa, portando il capo verso il basso "E questo era il metodo migliore per risolvere la situazione? Ti sei ridotto peggio" , "Quanto importa ora? Il danno è fatto e di certo non posso tornare indietro..." il suo tono di voce cambia d'un tratto, diventando più duro nei miei confronti "Come vuoi, tanto testardo sei e testardo rimarrai" alzo le spalle verso l'alto e mi accascio sulla sedia, infastidita dal suo comportamento.

Il tempo che uno sbuffo esca dalle mie labbra, il moro porta entrambe le mani sulla testa e inizia a piangere "Zayn, che ti prende?" chiedo preoccupata, alzandomi di colpo dalla sedia "Chiama il dottore, ho dei ricordi...fai veloce" balbetta prima di continuare a lamentarsi sempre più forte.
Clicco il bottone di emergenza di fianco al letto e poi corro alla porta per chiamare più gente possibile.
Davanti agl'occhi mi si ripresenta la scena di prima, solo che ora so già quel che devo fare.
"Che succede signorina?" , "Ha dei ricordi ed è lì che piange, si tocca continuamente la testa dolorante. Mi sto preoccupando tanto..." spiego agitata. Lui annuisce e-senza farmelo dire-esco dalla stanza per un'altra serie di analisi.

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*Una settimana dopo*

La situazione, dopo soli sette giorni, é migliorata: Zayn ha recuperato tutta la parte memoria e si è ripreso quasi totalmente, mentre io sono stata dimessa da ieri.
I miei amici sono appena usciti da casa mia, dal momento che hanno voluto farmi visita. Ho notato che tra Mary e Harry le cose vanno alla grande e questa cosa mi rende tranquilla; Louis ha fatto conoscenza con una ragazza, una certa Eleonor, e dice di trovarsi bene con lei...speriamo sia quella giusta! Infine, rimane Niall che-come al suo solito-non pensa a trovare la sua anima gemella, perché è convinto di trattenere già due relazioni: una con il cibo e l'altra con il golf. Vi assicuro, potete togliergli tutto ma non queste due cose.
Ultimamente però vedo Liam strano, sta troppo sulle sue ed è diventato più riservato e la cosa-sinceramentente-mi sta facendo preoccupare abbastanza.

"Fratellone, dove sei? Vieni che parliamo un pò..." richiamo la sua attenzione urlando dalla mia camera "Arrivo..." ed eccolo lì, bello come sempre con il suo ciuffo bionda cenere tirato verso l'alto "Allora, da cosa proviene la tua richiesta?" domanda, facendomi sorridere leggermente "Niente in particolare, solo che finora abbiamo parlato solo di me e dei miei numerosi problemi, ma tu non mi hai mai raccontato nulla...che mi dici?" spiego, cercando di essere il più concisa possibile "Cosa vuoi sapere in specifico?" prende posto al mio fianco, per poi afferrare il mio corpo e appoggiarlo sopra al suo.

"Ad esempio, c'è qualcuna ragazza che ti piace?" uno sguardo malizioso si dipinge sul mio volto e subito mi rivolgo al ragazzo dietro di me, che arrossisce di colpo "No, nessuna..." dice guardando altrove "Non me la racconti giusta..." ribatto aggrottando la fronte, come per investigare sui suoi pensieri.
"Forse, posso concederti il lusso di raccontarti qualcosa..." , "Oh, poco modesto caro mio!" canzono prima di scoppiare a ridere, seguita dal diretto interessato.
"In ogni caso, nel mio corso di spagnolo c'è una ragazza di nome Jade che mi attrae...il problema è che viene definita quella da una botta e via, ma sai bene che non è questo che voglio"

"Non ti abbattere, prima o poi troverai la persona giusta..." mi dispiace vederlo in difficoltà, perché non se lo merita affatto.
"Ce l'avevo, ma è volata via..." sussurra man mano con un tono più basso. Posso scommere tutto, persino la mia stessa vita: dai suoi occhi ho visto scendere una lacrima.

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora