Capitolo 10 (Seconda parte)

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*Il giorno seguente*

Sam's pov

Ieri, dopo aver recuperato Mary, ci siamo diretti verso casa. Avevo intenzione di passare il resto della serata con lei, ma sentivo da parte sua e del riccio la necessità di passare del tempo da soli, senza il terzo incomodo tra i piedi. Così ho lasciato perdere ed ho deciso che andrò a trovarla appena dopo la scuola.

In questi momento la voce della professoressa risuona di sottofondo, dato che i miei numerosi pensieri mi hanno trascinata in un universo parallelo.
"Sam, possiamo parlare appena finisce l'ora?" Zayn si avvicina a me, dal momento che ha preso posto nel banco dietro alle mie spalle, e mi picchietta leggermente la spalla "Di cosa precisamente?" domando, volevo almeno prepare discorsi in mia difesa "Di quello che è successo l'ultima volta, a casa mia" spiega velocemente, riaffiorando nella mia mente i ricordi della lettera. Annuisco soltanto, mettendomi comoda sulla sedia, sperando che il tempo non scorra velocemente.

...

"Senti a me dispiace" dice girandosi verso di me, puntano lo sguardo sul mio "Lo so, me l'hai già detto" ribatto scontrosa "Sono sincero. Voglio farmi perdonare, perché a te tengo moltissimo e non voglio di certo rovinare il rapporto per le messe in scena di Gigi" afferma, portando le mani dentro alle tasche "Prendi un pezzo di carta e buttato a terra" comando, fermandomi di colpo "Cosa?" la sua espressione confusa mi fa sorridere di poco, ma torno seria "Prendilo, forza..." fa come comando e si rivolge a me "E ora?" , "Calpestalo e poi strappalo" dico, ricevendo altre facce strane da parte sua.

Esegue ciò che gli spiego e si rialza "Si è distrutto?" , "Sì..." sussurra, abbassando lo sgaurdo a terra "Chiedigli scusa" esordisco, incrociando le braccia al petto "Scusa" con la voce flebile ripete quel che dico "È ritornato come prima?" lancia una veloce occhiata all'oggetto e poi scuote la testa "No" , "Ed ora capisci cosa mi hai fatto?" non ha nemmeno il coraggio di alzare il capo. Porto lo sguardo verso l'alto, cercando di far arretrare le lacrime.
Forse non lo dimostro spesso, ma tutta questa situazione mi rende molto vulnerabile: ho sempre desiderato una persona come lui al mio fianco, ma di certo non volevo avere tutti questi litigi. Siamo passati da Perrie a Gigi, da un problema all'altro in un batter d'occhio e la mia vita è stata totalmente stravolta, rendendomi una persona debole ed insicura.

"Sono un mostro, hai perfettamente ragione a non perdonarmi. Non lo  merito, ne sono consapevole. Ora tu ci stai male e di conseguenza pure io. Vedi, io nonostante tutto ti amo e non ti cambierei con nessun'altra. Devi capirlo questo..." , "Me lo hai detto un sacco di volte, ma ultimamente stento a crederci, sai? Tieni i piedi su due scarpe diverse: da una parte c'è Gigi-con annessa la questione di Bryan, il piccolo arrivato-e poi hai me, che mi trattieni con un tira e molla infinito. Devi prendere posizione, al più presto. So che è brutto metterti davanti ad una scelta, ma devi decidere se stare con me o loro...ed è qui che però intervengo a darti una mano. Hai un famiglia da mantenere, il bambino è tu-" vengo bloccata da lui che mi zittisce con il suo indice "Non è sicuro, questo pomeriggio devo andare a fare il test." mi ammonisce, stimolando un briciolo di speranza in me.

La sua suoneria si diffonde all'improvviso, facendomi sussultare leggermente "Rimanendo in tema Gigi, ecco la sua chiamata..." canzona Zayn, facendomi sorridere lievemente "Dai rispondi" lo sprono, ottenendo un cenno negativo da lui "No, stiamo parlando" risponde ovvio "Non fare tante storie" infilo la mano all'interno del taschino laterale del suo giubbotto ed afferro lo smartphone, notando un numero sconosciuto sullo schermo.
"Perché?" indico il display, ricevendo da parte sua un movimento verso l'alto con le spalle "Non mi importa salvare il suo numero..." si giustifica "Potrebbe essere la madre di tuo figlio" ricordo "Questo può essere la prova dell'interesse inesistente che provo nei suoi confronti" dice avvicinandosi a me, baciandomi la punta del naso.

"Rispondo solo perché tra poco ci vedremo per andare alla clinica, altrimenti poi chi le sente le sue lamentele?" scoppio in una fragorosa risata, seguita dal moro "Pronto? Non ne ho voglia...Okay, può darsi. No, Clark non lo conosco e non mi fido. Ho detto di no, ci senti? Come vuole lei, principessa! Cazzo, sempre di testa tua. Sì, tra dieci minuti. A dopo" detto questo, conclude la telefonata.
"Come hai sentito, devo per forza scappare a prepararmi. Facciamo una scommessa, però: se il bambino si rivelerà mio rimarremo amici; in caso contrario, giuro che non ti mollerò più" la Sam acida di poco fa è svanita nell'esatto momento in cui questa sua rassicurazione giunge alle mie orecchie.

"Caro mio, ti farò penare un pò per avermi trascurata in questa maniera...che pensavi? Che sarà tutto semplice per te? Eh no, ti sbagli di grosso" ribatto divertita, sentendo le redini della situazione tra le mie mani "Vedremo piccola, vedremo."

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Zayn's pov

"Ed ecco i risultati del test..." il dottor Clark entra nella stanza con una cartellina trasparente tra le mani, contenente la fatidica risposta. Prendo in braccio Bryan e mi avvicino alla scrivania, seguito da Gigi.
"Tenga, signor Malik..."e mi porge il foglio. Il mio sguardo scruta attentamente il documento sotto ai miei occhi, concentrandomi su una frase.

<<Dopo vari accertamenti, abbiamo potuto verificare che il paziente Zayn Malik è il padre biologico di Bryan.>>

Mi volto per chiedere spiegazioni a Clark, ma se n'è andato. Non posso crederci. Ruoto il capo e noto Gigi battere le mani, entusiasta dalla buona notizia.
"Hai visto amore, avevo ragione" esordisce, lasciando vari baci sul mio viso "Aspetta, vorrei parlarne con il dottore" mi alzo dalla sedia e passo il bambino a Gigi. D'un tratto un gruppo di medici fanno irruzione nella stanza, fissandoci sconvolti "E voi cosa ci fate qui?" domanda uno di loro, con tono severo "Stiamo facendo una visita con il dottor Clark" rispondo ovvio "Dottor Clark? E chi sarebbe?"

Mi avvio nell'ufficio affianco al nostro esiste lo trovo con le mani nel sacco, mentre posa il camice bianco e i vari documenti sulla scrivania.
"Sicurezza! Può venire un secondo? Grazie..." urla il capo del reparto, agitando me e soprattutto Gigi "Perché ha chiamato la sicurezza?" chiedo confuso più che mai "Questo uomo qui è un impostore: non esiste nessun dottor Clark in questo ospedale."

Amore per caso || Zayn Malik Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora