Capitolo 4.

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Sbuffando prendo il libro di matematica e inizio a sfogliare le pagine, sperando che quelle formule si stacchino dai fogli e mi entrino in testa. E' l'ultima possibilità che ho per guadagnarmi una misera sufficienza, non riuscirò mai a studiare in un pomeriggio tutte queste pagine!

<<Matematica? Una delle mie materie preferite.>>
Una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare e voltare di scatto. È di nuovo lui, il ragazzo che mi fissava in classe. Capelli mori e spettinati, occhi chiari, sorrisetto beffardo stampato sul viso, corpo magro, alto... Si, è decisamente lui.

Roteando gli occhi verso l'alto e fingendomi alterata dalla sua presenza, torno a guardare il libro. Sinceramente, non mi dispiace che sia qui. Pensare che tra tutte quelle oche delle mia classe abbia individuato proprio me, fa presagire che abbia ottimi gusti in ragazze. Magari abbiamo anche qualcosa in comune...che senza dubbio non è l'amore per la matematica. 

Però... perché è qui? Cosa vuole da me? Non penserà mica che io cada ai suoi piedi così facilmente! Non mi lascio incantare semplicemente perché mi ha rivolto la parola o perché mi ha sorriso...

<<Seriamente ti piace la matematica!? Sei messo male!...>> rispondo sorpresa, fingendomi comunque annoiata dalla conversazione e ritornando subito a guardare il mio libro.

<<Bhe, piacere è un parolone. Diciamo che me la cavo in materia.>> afferma il ragazzo, ignorando il tono della mia voce. Sorride e si siede accanto a me, sporgendosi verso il libro tra le mie mani e scrutando le pagine. Lo ritraggo leggermente verso di me. Si, sarà anche carino, ma non mi piace la gente troppo impicciona.

Dopo una rapida occhiata, si lascia sfuggire una risatina. <<Siete ancora qui con il programma? Ho studiato queste formule circa un mese fa!>> 

<<Studiato!? Perché tu hai davvero studiato questa roba!?>> esclamo, voltandomi nella sua direzione e osservandolo con gli occhi quasi spalancati. C'è davvero qualcuno che riesce a capire questa inutile e insensata materia?

<<Si...sai vorrei superarlo l'esame di stato!>> risponde il ragazzo, ridacchiando e socchiudendo lievemente gli occhi.

<<Come cazzo hai fatto a fartele entrare in testa!?>> domando lagnosamente. 

<<Se studiassi di più, sarebbe più facile impararle. La memoria va esercitata.>> dice allora sorridendo e toccandomi la fronte con un dito.
Nel compiere il movimento, si avvicina eccessivamente al mio viso. Per un momento rimango stregata dal suo sguardo, ha degli occhi stupendi e da questa distanza sembrano ancora più belli. Lui sta continuando a parlare, ma io sono completamente assente. Accorgendosi che non lo sto ascoltando, sorride e inizia a muovere una mano davanti ai miei occhi. 

<<Hey...Sei tra noi?>> chiede, ridendo. Anche la sua risata è perfetta, come può essere possibile?

<<Si, scusa...stavo pensando alla verifica di domani...>> balbetto impacciatamente, cercando di riprendermi e schiarendomi la voce.

Mentre i nostri sguardi sono ancora immersi l'uno in quello dell'altro, suona la campanella. I corridoi iniziano a svuotarsi, mentre tutti gli studenti si precipitano nelle loro aule.

Il trillo assordante fa riscuotere sia me che lui, che era rimasto immobile ad osservarmi. Per la prima volta sono felice che la ricezione sia terminata, la situazione stava diventando imbarazzante.

<<Credo proprio di dover andare...alla prossima!>> mi saluta frettolosamente, sorridendomi e iniziando a salire al piano superiore.

Ricambio il saluto con un lieve cenno della mano e mi avvicino alla porta della mia classe, tornando in piedi.

Come primo incontro non è andato poi così bene...o meglio, lui è stato perfetto, ma si notava comunque quanto fosse teso. Io invece sono stata un totale disastro. Credo di aver dato l'idea della timida asociale. Che stupida!

Mentre sto per entrare nella mia aula, sento qualcuno afferrarmi un polso.
Voltandomi, vedo che è ancora lui.

<<Volevo solo dirti...buona fortuna per domani!>> esclama lasciandomi il braccio e sorridendo timidamente, probabilmente maledicendosi da solo per aver agito così d'impulso e avermi bloccata per una cavolata simile.

<<G-grazie!>> balbetto palesemente in imbarazzo, abbozzando un sorrisetto.

Nel frattempo, mi accorgo della presenza alle nostre spalle di Erica, Federica e Sara, tutte con un enorme sorriso stampato sul volto.

Il ragazzo nota che sto osservando un punto dietro di lui e, seguendo il mio sguardo, vede le ragazze. Sforza un sorriso più che falso, probabilmente cercando di non apparire infastidito dalla loro presenza.

Subito dopo, torna a guardare verso di me e alza gli occhi al cielo.

<<Aiutami! Non le sopporto più!>> mi sussurra ridendo, scrollando il capo sconsolato.

Sorrido divertita e vado dalle altre, spingendole in classe.
Lui mi saluta e mi ringrazia con un pollice "in su".

Oggi due capitoli, perché vi voglio bene. <3

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