Capitolo 44.

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Ho paura di morire. Tanta paura. 

Proprio non riesco a spiegarmi come sia possibile che, nei film, quando un personaggio sa di essere prossimo alla morte, non sia terrorizzato.

Perchè tutti riescono a fare quei discorsi strappalacrime in cui rassicurano le persone che hanno accanto, e io no? Perchè tutti affermano sempre di non essere spaventati dalla morte, e io non posso farlo? Perchè riescono tutti a convincersi del fatto che dopo essersene andati staranno meglio?

Io non ci riesco. Non ce la faccio.

Non posso accettare di non avere un futuro...
Non è giusto...non è giusto che tutto questo stia accadendo a me...

Io voglio andare avanti. Io voglio diplomarmi, laurearmi, trovare un lavoro, sposare Maia, avere figli...
Perchè non posso farlo? Perchè non lo merito? Perchè gli altri si e io no?

Perchè?



...



<<Maia...posso darti il mio regalo ora?>> domando sorridendo leggermente, voltandomi verso la ragazza sdraiata accanto a me.
Lei non risponde e mi fissa perplessa, senza sollevare la testa dal mio cuscino.
Senza dargli tempo di dire nulla mi avvicino al suo viso e la bacio dolcemente. 
Dopo l'iniziale confusione, ricambia.

<<In realtà sarebbe dovuto essere il nostro primo bacio, ma prima non ho resistito...>> affermo appena le nostre labbra si dividono, imbarazzandomi un po' e facendole scappare un sorriso.

Osservo i suoi occhi da quella minima distanza, riuscendo a vedere tutta la paura e la sofferenza che sta provando. Non voglio vederla triste, ma come potrei provare a rassicurarla? Di certo non le posso dire frasi come "veglierò su di te dall'alto", o cose così. So che la farebbe stare ancora più male. 

E allora scelgo il silenzio, continuando ad ammirare i suoi iridi scuri a malapena distinguibili dalle pupille.

Per molti minuti restiamo tutti immersi nei nostri pensieri. Gli unici rumori che rompono l'atmosfera creatasi nella stanza, sono la voce di Giorgio e di sua madre. La donna è appena arrivata ma ha già capito perfettamente la situazione, scegliendo di distrarre il figlio con argomenti vari. Capisco e condivido la sua decisione, al suo posto avrei fatto lo stesso. 
Anche Giorgio è gravemente malato. Non dovrebbe neanche assistere a scene come quella di prima.

Andrea, invece, continua a restare seduto su una sedia poco distante dal mio letto.
Lo sguardo nel vuoto, la mente invasa da chissà quali pensieri...
Non mi piace vederlo così.

<<Giova...io...non voglio perderti...>> sussurra improvvisamente Maia, attirando la mia attenzione.

Sposta la nuca sulla mia spalla, accoccolandosi a me.

Sorridendo teneramente, le accarezzo delicatamente i capelli. Vorrei davvero rassicurarla e prometterle che resterò per sempre con lei, ma non posso. So che presto dovrò abbandonarla, è questo mi frantuma il cuore. 

Dopo averle lasciato un bacio sulla testa, sposto lo sguardo verso Andrea.
Il ragazzo, quando nota che lo sto osservando, si riscuote dal suo stato di trance e abbozza un sorriso. Ricambio, tornando poi a guardare la ragazza.
Dopo qualche minuto, lei è costretta ad alzarsi dal mio letto per andare in bagno, lasciando me e Andrea soli. 

<<Andre...>> sussurrò, interrompendo  il silenzio creatosi.

<<dimmi Giova.>> risponde subito, alzandosi in piedi e avvicinandosi a me.

Continuo a guardarlo negli occhi per alcuni secondi, prendendo coraggio e ponendogli una domanda che da un po' mi tormenta.

<<Tu ami Maia...vero?>> chiedo titubante, spostando i miei occhi ad un punto indefinito davanti a me.

Ho sempre notato gli sguardi amorevoli e sognati che lui le rivolge. E' palese che provi molto più di una semplice amicizia per lei.

Il ragazzo scrolla il capo nervosamente.
<<N-no...ovvio che no Giova, cosa te lo fa pensare?>> balbetta.

<<Non mentirmi, so che ti piace.>> mi volto di nuovo verso di lui, incrociando ancora le sue iridi verdognole.

<<Siamo solo amici.>> risponde freddamente, cercando di convincere anche se stesso.

<<Andrea se credi che io mi arrabbi, ti sbagli...>>
Mi guarda perplesso.
Sorrido, sospirando prima di proseguire.

<<So che il nostro amore non sarà per sempre, io presto morirò e lei rimarrà sola...se almeno tu l'amassi, sarei sicuro di lasciarla con qualcuno che non la farà soffrire e che non la abbandonerà mai...>> spiego abbassando lo sguardo, consapevole di quanto dolore infliggano le mie parole. 

Andrea rimane senza parole.

Andrea's pov

Non so come reagire...
Non immaginavo che Giovanni pensi queste cose...si fida così tanto di me?...
Non dico nulla e mi avvicino a lui, abbracciandolo.

<<Giova, te lo giuro, la tratterò come una principessa...non le farò mancare nulla...>> sussurro senza lasciarlo.
<<Grazie Andre...>> risponde lui allo stesso modo, stringendomi ancora più forte. 
Quando ci dividiamo ci scambiamo un sorriso, entrambi con gli occhi lucidi.
Poco dopo torna Maia e, controvoglia, andiamo a casa.
Purtroppo abbiamo il treno, non possiamo perderlo.

Maia's pov

Appena entro nel mio appartamento mi dirigo verso la mia stanza, ma mia madre mi blocca in corridoio.  

<<Allora, com'è andata? Come sta Giovanni?>> domanda sorridendo teneramente. 

La guardo prima in viso, poi fisso il pavimento. 

<<Giovanni sta morendo...>> rispondo mentre i miei occhi si riempiono di lacrime, per l'ennesima volta in questa giornata.

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