Capitolo 7.

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Dopo l'iniziale momento di tensione e silenzio, finalmente ci sblocchiamo entrambi. Cominciamo a parlare del più e del meno, ridendo e scherzando.
Dopotutto, è un ragazzo simpatico. Per ora, l'unico difetto che ho notato è quello già detto in precedenza: prende confidenza troppo velocemente. Le sue battute, però, non sono eccessivamente fastidiose.

<<Sai, credevo fossi una persona diversa. Ti vedevo più come una ragazza... incazzosa.>> ridacchia Giovanni, stuzzicandomi.

<<Io pensavo fossi più stronzo, un po' come la maggior parte dei ragazzi popolari, invece...>> affermo seriamente, pensando a come esprimermi senza fargli sembrare che io ci stia provando con lui <<Invece sei un ragazzo molto più amichevole. Cioè, parli con me come se fossi una tua amica d'infanzia.>> concludo ridendo.

Anche lui ride, scrollando le spalle.
<<Sai, quando si è figli unici si tende a legarsi di più agli amici. Cerchi l'affetto fraterno che non hai, diciamo così.>> racconta.

<<E secondo te il tuo carattere dipende dal fatto che tua sia figlio unico?>> domando sorpresa.

<<Si, anche.>> risponde sinceramente <<Tu invece? Sei figlia unica anche tu?>>

<<No. Io purtroppo ho una sorellina di sette anni. È insopportabile, eppure i miei genitori stravedono per lei.>>

<<Perchè insopportabile? Poverina!>> ride <<Io devo ammettere che ho sempre desiderato un fratello, fin da quando ero piccolo...>>

<<Tu non hai idea di cosa voglia dire dover sopportare una bambina così antipatica sempre in casa!>>

<<E tu non hai idea di cosa voglia dire il sentirsi soli...>>

La sua risposta è seria, a differenza della mia. Forse ho toccato un tasto dolente.

Lo guardo negli occhi, immergendomi in quel profondo mare blu. In effetti ha ragione, non sono mai stata completamente sola. Anche se spesso non apprezzo la compagnia dei miei familiari, credo che la solitudine sia peggiore.

<<Hai sempre gli amici, no?>> rispondo, sforzando un sorriso.

<<Si ma non è la stessa cosa. Un fratello è un fratello e un amico è un amico, c'è molta differenza...>>

<<Hai ragione...>> dico annuendo e guardando a terra.

Si, è vero. Per quanto io possa non sopportare mia sorella, so bene che in realtà non potrei vivere senza lei. Quello tra fratelli è un rapporto particolare: amore e odio.

<<...ma questo non vuol dire che un amico non possa farti divertire quanto un fratello! Certo, non puoi dimostrare a pieno il tu affetto evitando che ti prenda per gay, peró...>> esclama ridendo, cercando di tornare solare come prima.

Rido anch'io, la sua risata è contagiosa.

Sto lentamente scoprendo di adorare il suo carattere, anche se è perfettamente l'opposto del mio.
Il suo essere ottimista e il suo sorridere sempre mi rendono allegra, non so neanch'io il perchè.

Il bel momento viene però interrotto da Giovanni e, immediatamente, la mia allegria svanisce in un secondo.

<<Merda! Sono le 12:08! La campanella suona alle 12:10!>> esclama guardando l'orologio sul suo polso, strabuzzando gli occhi.

<<Muoviamoci!>>

Iniziamo a correre verso la palestra e, fortunatamente, riusciamo ad entrare senza che nessuno se ne accorga.

Come immaginavamo, i professori stanno ancora litigando. Fortunatamente, nella confusione, nessuno ha notato la nostra assenza.

Dopo pochi secondi, la campanella suona. Peccato, speravo di potermi godere il litigio ancora per un po'.

Il professore del 5^H manda a quel paese l'altra insegnante e grida ai suoi ragazzi di tornare in classe.
A noi, invece, viene ordinato di andarci andarci cambiare.

Mentre mi avvio verso lo spogliatoio femminile, mi volto verso i ragazzi che escono dalla palestra e saluto Giovanni con un cenno della mano, che ricambia sorridendo.

Spero di avere presto l'opportunità di rividerlo, sono stata molto bene con lui.

Ora che avete finito di leggere il capitolo, andate tutti sui social a fare gli auguri a Giovanni, che oggi compie 23 anni. :')
Auguroni Spawnino, te li faccio anche se non li leggerai mai. ❤

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