Capitolo 67.

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Scusate se non pubblico da un po', ma chi mi segue su instagram sa il motivo. XD
Dovevo prepararmi psicologicamente per ieri, a Civitanova Marche. Si, sono stata all'evento di Matt & Bise!! Ancora non riesco a credere di averli visti dal vivo.
Subito dopo essere scesa dal palco sono scoppiata a piangere per la gioia e per il fatto che non avevo avuto il coraggio di parlare e di abbracciarli. Per fortuna alla fine dell'evento sono riuscita ad abbracciarli entrambi, quando sono scesi dal palco. Sono strafelice. Vabbe, vi lascio al capitolo. ;)

Mentre i miei occhi si riempiono di lacrime sfioro il viso di Giovanni. La sua pelle e di un bianco cadaverico e il suo corpo freddo come il ghiaccio. Ancora piangendo vado dall'altro lato del letto e cerco di svegliare Maia.

<<Maia...>> dico con la voce rotta dal pianto.

<<Ti prego Andrea...non voglio dividermi da lui...>> risponde la ragazza piangendo e stringendosi al suo fidanzato.

<<Perfavore Maia...non riesco a vederlo così, voglio uscire da questa stanza.>> rispondo asciugandomi le lacrime.

La ragazza si volta verso di me e, vedendomi piangere, decide di accontentarmi.

Prima di uscire accarezza i capelli del ragazzo.

<<Promettimi che sarai sempre con noi...che non ci lascerai mai soli e sarai sempre qui a difenderci, da tutto e tutti.>> sussurra sorridendo teneramente.

Mi avvicino a lei e le cingo le spalle con un braccio, stringendola a me. Poggia la testa contro il mio petto e io faccio lo stesso, poggiando la mia sulla sua nuca.

Appena usciamo dalla stanza sentiamo una voce a noi familiare chiamarci da lontano. 

<<Maia! Andrea!>> esclama correndo verso di noi.

E' la madre di Giovanni, che probabilmente è ancora completamente ignara della morte del figlio.

<<Che cosa è successo ragazzi? Così mi fate preoccupare...>> dice la donna poggiando una mano sul mio braccio.

Io e Maia ci guardiamo a vicenda, non sapendo come annunciare l'accaduto. Mi volto verso la donna e, prendendo coraggio, decido di parlare. Chino il capo e mi preparo all'eventuale reazione della notizia. 

<<Giovanni...ha smesso di soffrire, ci ha lasciati...>> rispondo senza sollevare lo sguardo.

<<C-come scusa?>> domanda lei incredula, strabuzzando gli occhi.

<<E' morto questa notte...ma noi non ci siamo accorti di nulla...>> spiega Maia, venendo in mio aiuto. 

La donna guarda prima la ragazza poi me, ancora sconvolta. Senza darci il tempo di aggiungere altro si avvicina all'entrata della camera e lentamente apre la porta. Quando vede il figlio ridotto in quelle condizioni posa una mano sulla sua bocca e inizia a piangere silenziosamente.

<<No...ti prego, no...>> mugugna tra le lacrime, disperata. Provo ad avvicinarmi alla donna ma Maia mi blocca per una spalla, scuotendo il capo.

La signora si avvicina al letto e si inginocchia li accanto, per poi poggiarsi sul petto del ragazzo e scoppiare in un pianto disperato. 

La sentiamo gridare il suo nome tra le lacrime, con voce straziante.

Prima che i miei occhi possano di nuovo riempirsi di lacrime afferro con decisione la mano di Maia e, insieme, ci allontaniamo dalla stanza, lasciandola sola come giusto che sia in un momento del genere. Usciamo dall'enorme edificio, senza che le nostre mani si dividano. 

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